giovedì 30 dicembre 2010

danilo dolci, una vita per la non-violenza

Ciascuno cresce solo se sognato, di Danilo Dolci

C'è chi insegna

guidando gli altri come cavalli

passo per passo:

forse c'è chi si sente soddisfatto

così guidato.

C'è chi insegna lodando

quanto trova di buono e divertendo:

c'è pure chi si sente soddisfatto

essendo incoraggiato.

C'è pure chi educa, senza nascondere

l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni

sviluppo ma cercando

d'essere franco all'altro come a sé,

sognando gli altri come ora non sono:

ciascuno cresce solo se sognato.

danilo dolci e peppino impastato



































Ogni volta sperimento come, nel contesto di una struttura che veramente favorisce la creatività personale e di gruppo, ogni giovane è gioiosamente meravigliato di quanto riesce a esprimere e ascoltare; mi chiedo in qual modo sia possibile consolidare, approfondire e moltiplicare ampliando queste occasioni affinché riescano a inceppare e sbrecciare i meccanismi del dominio, tuttora vastamente imperanti: per riuscire a interrompere il circolo vizioso fra dilagante necrofilia inconfessata, disperazione per mancata creatività e informazione deformata, aberrante.
Danilo Dolci, "Dal trasmettere al comunicare".

oggi come ieri i comunisti con i lavoratori, contro la fiat e l'ingiustizia








Fiat. Airaudo (Fiom): “A Mirafiori un accordo vergognoso che cancella il Contratto nazionale e impone un modello sindacale aziendalista e neocorporativo”
dichiarazione di Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom-Cgil
 
“Quello firmato a Mirafiori da Fiat, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e l’Associazione quadri è un accordo vergognoso. La Fiat impone in fabbrica e nel sistema delle relazioni industriali italiane un modello aziendalista e neocorporativo, semplificando il pluralismo sindacale riducendolo ad un unico sindacato per un’unica compagnia: la Crysler-Fiat”
“Si costituisce un contratto unico nazionale per le aziende del settore auto della Fiat alternativo ai contratti nazionali di lavoro, che peggiora le condizioni di lavoro, a partire dall’introduzione del modello Pomigliano anche a Mirafiori.”
“In questo scenario, non c’è spazio per sindacati dissenzienti e quelli senzienti sono imbrigliati in un sistema di sanzioni.”
“Si tratta, inoltre, di uno strappo costituzionale gravissimo perché si limita la libera scelta di associazione sindacale. Inoltre, la cancellazione delle Rsu e della possibilità delle lavoratrici e dei lavoratori di scegliere i propri rappresentanti avviene nel silenzio totale degli altri sindacati confederali.”
“Il referendum, che dovrebbe avere luogo a gennaio, per la Fiom è illegittimo perché riguarda materie indisponibili.”
“La Fiom rimarrà al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici comunque voteranno per riconquistare il Contratto nazionale, la libertà di adesione al sindacato e tenere il sistema delle relazioni industriali all’interno dell’Europa sociale. Tutta la Fiom risponderà all’attacco in corso al contratto, alle leggi e alla libertà, in una battaglia che non riguarda solo il sindacato dei metalmeccanici, ma tutta la Confederazione.”


lunedì 27 dicembre 2010

mercoledì 29 dicembre manifestazione a trapani


















Il Partito della Rifondazione Comunista siciliano parteciperà alla manifestazione del 29 dicembre che ricorderà il tragico rogo del 1999, all’interno del centro di permanenza temporanea “Serraino Vulpitta”, in cui tre migranti morirono e altri tre riportarono ustioni che risultarono fatali nei mesi successivi.
Il 29 dicembre del 1999 è una data che ha segnato uno spartiacque per il movimento antirazzista siciliano, che da allora ha sentito in modo più stringente la responsabilità che gli deriva dall’operare in una terra di frontiera, avamposto delle politiche discriminatorie nazionali ed europee.
Quest’anno ribadiamo la nostra richiesta di verità e giustizia per le vittime del “Serraino Vulpitta”, in un momento di straordinarie lotte dei migranti, destinate ad crescere ancora di fronte alle politiche criminali del governo delle destre. L’appello a una fortissima partecipazione alla manifestazione di Trapani è quindi, allo stesso tempo, un omaggio doveroso alla memoria delle vittime di undici anni fa e un ineludibile impegno nelle lotte dell’oggi.

congelamento delle graduatorie: un provvedimento razzista.


















Alla vigilia di Natale il governo ha deciso che le graduatorie dei precari della scuola saranno congelate, anche per il prossimo anno scolastico, impedendo l’aggiornamento dei punteggi e, soprattutto, la possibilità di cambiare provincia d’inserimento. Il tutto, inserito, nel decreto "milleproroghe", che si annuncia come un autentico vaso di pandora del tardo berlusconismo.
E’ una norma che ha, esplicitamente, come bersaglio le migliaia di precari delle regioni meridionali cui è impedito di far valere nelle regioni del nord i propri alti punteggi (frutto di lunghissimi anni di lavoro senza garanzie). Saranno relegati, nelle cosiddette code delle graduatorie, quella sorta di apartheid della scuola, dove la provenienza geografica conta più di titoli e servizio.
Sono migliaia di lavoratrici e lavoratori colpiti tre volte dal governo: prima con la mancata applicazione di una legge dello stato (mai abrogata) che prevedeva il passaggio di ruolo entro tre anni per tutti i precari in graduatoria, poi con devastanti tagli -concentrati nelle regioni meridionali- che hanno precluso al sud anche il lavoro precario, infine con la discriminazione nelle graduatorie.
Vengono, con questa norma, calpestati principi essenziali quali la libertà di movimento dei lavoratori e la spendibilità dei titoli acquisiti su tutto il territorio nazionale. Un altro successo è offerto alla propaganda razzista della Lega contro l’invasione dei docenti meridionali delle scuole del Nord. L’Italia è sempre più divisa in due.
Non meno grave è quello che questo provvedimento annuncia per il futuro: norme per il reclutamento basate sulla territorializzazione e precarizzazione definitiva (e generalizzata) del rapporto di lavoro nelle scuole. Cioè il completamento della controriforma della Gelmini.
La costruzione di una risposta dura e di una generale ripresa di mobilitazione a Gennaio diventa un appuntamento ineludibile.

Luca  Cangemi
Segretario Regionale Rifondazione Comunista

martedì 21 dicembre 2010

auguri!

regione: esercizio provvisorio ed entrate fittizie non copriranno disastro

Dichiarazione di Luca Cangemi, segretario regionale PRC

"L'esercizio provvisorio e la previsione di nuove entrate fittizie non basteranno questa volta a coprire il disastro di una politica di bilancio, che registra un'assoluta continuita' da Cuffaro a Lombardo". A dirlo è Luca Cangemi, segretario regionale Rifondazione Comunista Sicilia, che aggiunge: "La Sicilia è già la regione più esposta del Mezzogiorno sul mercato dei capitali, con un debito di oltre quattro miliardi di euro a fine 2009, cresciuto per una politica di bilancio che nel tempo ha determinato un deficit strutturale pari a circa 2 miliardi di euro. Le spese correnti seguono, infatti, una dinamica insostenibile mentre gli investimenti languono da tempo".
"La totale assenza di un'idea sviluppo e il cappio d'interessi particolari vecchi e nuovi - prosegue Cangemi - lasciano la Sicilia disarmata, di fronte a una drammatica tempesta economica e sociale. La fine di questa esperienza di governo e di questa legislatura diventa, ogni minuto di più, un presupposto essenziale per qualunque ragionamento serio sul futuro della Sicilia".
(da la Repubblica, 18 dicembre 2010)

venerdì 17 dicembre 2010

nasce l'osservatorio sulla pubblica amministrazione regionale


















La Federazione della Sinistra promuove l'osservatorio sulla pubblica amministrazione regionale, che produrrà periodicamente approfondimenti su settori e questioni specifiche.
"I governi Lombardo stano rappresentando una nuova stagione, dopo quella cuffariana, di infeudamento di ogni ramo degli apparati pubblici della regione da parte del ceto politico dominante e di interessi privati, spesso oscuri.
Ogni giorno vediamo gli effetti devastanti di questa situazione su settori socialmente delicatissimi. Per contrastare questa situazione proponiamo l'osservatorio regionale come strumento non episodico, di analisi, di denuncia, di proposta alternativa sui problemi della pubblica amministrazione in Sicilia" dichiarano Luca Cangemi (segretario regionale prc) e Salvatore Petrucci (segretario regionale pdci).

martedì 14 dicembre 2010

le vergogne della legge salva-presidi

Dichiarazione di Luca Cangemi, segretario regionale PRC

Non cessa di sollevare scandalo la legge salva-presidi.Una legge contraria a elementari principi costituzionali che salvaguarda i risultati del concorso per dirigenti scolastici in Sicilia, annullato da sentenze definitive della magistratura.
Una vergogna, maturata nel chiuso delle commissioni parlamentari e cui hanno concorso forze di maggioranza e di opposizione, in particolare PD e PdL, sorde persino ai gravi rilevi mossi da un organo tecnico del valore del Servizio studi della Camera dei Deputati. Siamo di fronte ad un’altra pagina d’illegalità consumata in Parlamento, ma anche a un esempio di clamorosa imperizia.
Questa normativa, infatti, contiene prescrizioni chiaramente inapplicabili. Si prevede, infatti, per chi non superò lo scritto, la ricorrezione degli elaborati “adottando, da parte della commissione giudicatrice misure idonee per garantire l’anonimato degli elaborati”.
Missione impossibile per chiunque giacché in questi anni decine di temi sono stati fotocopiati, fatti circolare pubblicamente, persino letti durante una trasmissione RAI.
Del resto il consiglio di giustizia amministrativa ha escluso la ricorrezione perché, appunto, è impossibile ripristinare l’anonimato.
Un pasticcio foriero di ingiustizie e confusione; altro che riportare serenità come ha dichiarato il governatore Lombardo, un altro campione di legalità che si è impegnato per la legge salva-presidi.
Rifondazione comunista che dall’inizio ha denunciato l’azione trasversale che ha portato alla legge salva presidi, auspica che il successo di tutte le iniziative legittimamente messe in campo per affermare la legalità democratica e rinnova il proprio impegno per una forte iniziativa d’informazione e denuncia sulla questione, tra la battaglia per la difesa della scuola pubblica.

venerdì 17 dicembre dibattito su haiti, mercatino e cena sociale

VENERDÌ 17 DICEMBRE 2010
dalle ore 19, Camera del lavoro (via Crociferi, 40 Catania)

HAITI
LE MACERIE DELLA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA

































L’epidemia di colera che si è abbattuta sul paese e le proteste di piazza hanno riportato Haiti all’attenzione delle cronache. A quasi un anno dal devastante terremoto che ha distrutto la capitale, più di un milione e mezzo di sfollati continuano a vivere nelle tendopoli e tra le macerie, mentre delle cifre enormi promesse dalla comunità internazionale sono arrivate finora solo le briciole. Haiti continua a pagare il prezzo di fallimentari ricette economiche dettate dagli organismi monetari internazionali, di decenni di occupazione militare statunitense, di dittature e colpi di stato con alle spalle la regia delle potenze occidentali. A rendere Haiti uno dei paesi più poveri del mondo, così vulnerabile a disastri naturali ed epidemie, è stato un terremoto ben più devastante di quello del 12 gennaio: la globalizzazione neoliberista che, come in tanti altri paesi del sud del mondo, ha imposto la privatizzazione selvaggia di tutti i servizi e le risorse e l’asservimento dell’economia agli interessi dei paesi ricchi.

A seguire:
MERCATINO DI NATALE

CENA SOCIALE
cucina tipica siciliana e vini locali a prezzi popolari


lunedì 13 dicembre 2010

domani in piazza contro il governo berlusconi

14 DICEMBRE 2010. SIAMO NOI A SFIDUCIARE IL GOVERNO.
PER ISTRUZIONE, LAVORO E DIRITTI

Il 14 Dicembre sarà votata dal Parlamento la fiducia al governo Berlusconi.
Fuori Montecitorio gli studenti, i lavoratori, i disoccupati, i migranti e tutti coloro che reclamano diritti e condizioni di vita economiche e sociali migliori, manifesteranno come in centinaia di altre piazze italiane per sfiduciare questo governo che ha segnato sicurame...nte il momento più basso della politica nella storia repubblicana del nostro paese.

Ad essere condannate sono le dissennate scelte politiche di questo governo, a volte appoggiate trasversalmente anche da chi oggi vorrebbe reinventarsi come opposizione o addirittura come alternativa al Berlusconismo.

Politiche neoliberiste in continuità con le scelte dei Governi degli ultimi vent'anni, sia di centrodestra che di centrosinistra, che hanno peggiorato le nostre condizioni di vita, annullato i diritti civili e che hanno apportato tagli insostenibili al welfare, giustificate a volte con l'alibi della crisi economica mondiale altre volte con la lotta al terrorismo.

Il governo Berlusconi sta per cadere, o forse è già caduto; a prescindere dal voto parlamentare del 14 dicembre, il “berlusconismo” va sempre più sgretolandosi sotto i colpi degli scandali sessuali, della corruzione dilagante, della cattiva gestione politica e sociale del Paese. Fatti che hanno accompagnato e accompagnano la vita di questa legislatura e purtroppo di tutti i cittadini.

In questo contesto Berlusconi, Tremonti e la Gelmini vogliono sferrare l'attacco mortale all'Università pubblica e a tutta l'istruzione statale. Già nel 2008 il Governo ha tagliato 8 miliardi e mezzo di euro a scuola (7 miliardi) e università (1,5 miliardi). Gli effetti disastrosi di questi tagli si sono concretizzati negli ultimi due anni con licenziamenti, mancanza di servizi, classi sovraffollate, numeri chiusi, test d'ingresso a pagamento, eliminazione delle borse di studio (taglio del 90%), aumenti delle tasse universitarie. Ma è la Riforma dell’Università che darà il colpo di grazia attraverso lo svuotamento della democrazia interna agli Atenei, l’ingresso dei privati (almeno il 40%) nei consigli d’amministrazione, lo svilimento della ricerca, la precarizzazione ulteriore di ricercatori e dottorandi.
Il movimento degli studenti e dei ricercatori, attraverso le azioni di lotta degli ultimi mesi, è riuscito a posticipare continuamente la votazione definitiva della Riforma ma è solo la caduta del Governo che può definitivamente bloccare il processo di smantellamento dell’Istruzione pubblica.

Ma non è solo per gli attacchi al sapere ed alla formazione pubblica che questo Governo deve andare a casa.

Attacchi ai diritti del lavoratori.
Questo governo è responsabile delle più disastrose politiche in tema di lavoro e welfare.
Da un lato attacca il Contratto Collettivo Nazionale, unico garante dell’uguaglianza dei diritti fondamentali dei lavoratori, e appoggia le scelte aziendali di Marchionne, amministratore delegato della FIAT, volte a demolire i diritti costituzionali dei lavoratori, ad annullare il potere contrattuale dei sindacati e ad avviare progressivamente la delocalizzazione della produzione.
Dall’altro il Governo, come quelli precedenti, continua ad alimentare la precarietà lavorativa, diventata misura dell’esistenza delle giovani generazioni. Pacchetto Treu, Legge 30 e il recente “collegato lavoro” sono gli strumenti giuridici che centrodestra e centrosinistra hanno consegnato ai datori di lavoro per risparmiare sui costi e costringere ad un futuro precario milioni di giovani.
Come se non bastasse il Governo continua a regalare soldi a banche e grandi imprese che piuttosto di assumere producono licenziamenti e cassa integrazione. La situazione è gravissima. Più di 1 milione di persone hanno perso negli ultimi mesi il posto di lavoro e il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto al sud il 34% . Per non parlare di pensioni: l’inps si è rifiutata di pubblicare i dati sulle pensioni dei lavoratori della nostra generazione per paura “di provocare sommosse popolari.



Privatizzazione dei servizi pubblici.
Le politiche neoliberiste di questi decenni hanno permesso la svendita ai privati di servizi e beni comuni fondamentali per la crescita di una società giusta ed eguale. Vi è in atto una gestione privatistica dell'erogazione di numerosi servizi, tra cui le risorse idriche, i trasporti, la sanità, il sapere.
Tali politiche hanno come conseguenza principale un innalzamento dei costi e di conseguenza l’esclusione da tali servizi delle fasce meno abbienti a cui non viene garantito neanche il diritto alla casa e se migranti neanche il diritto di stanziarsi nel territorio senza essere sgomberati sistematicamente.

Tagli alla cultura.
La scelta di tagliare, nell’ultima finanziaria, le risorse alla cultura (scuole di cinema, teatri, fondazioni culturali ecc.) è mirata ad un progetto di distruggere qualunque forma di pensiero critico e creativo sostituiti dalla tv tuttofare, tribuna politica e varietà contemporaneamente; insieme al taglio dei fondi di tutela dei nostri beni culturali, esse rappresentano una scelta miope e perdente che seppellisce sotto le macerie il nostro patrimonio artistico culturale. Le grandi proteste delle categorie sociali (attori, musicisti ) dimostrano il crescente malcontento nei confronti di questo governo.
Pompei è crollata, gli attori scioperano, il teatro piange e la cultura sembra essere diventata un optional.

Omofobia.
Questo è il governo che con dichiarazioni dirette e indirette del presidente del consiglio esprime una cultura omofobica e di disprezzo nei confronti del “diverso” che non è stata sufficientemente condannata né dalla pseudo nuova destra né da un opposizione che sembra aver dimenticato le questioni di genere e la comunità GLBT.
Gli attacchi intellettuali e talvolta squadristi a lesbiche, gay, bisessuali e trans non si contano e avvengono nel totale silenzio delle forze dell’ordine.

Razzismo.
Questo è il Governo della Lega Nord che ha fatto la sua fortuna politica alimentando le paure e gli istinti più bassi della società italiana. Le dichiarazioni razziste sono all’ordine del giorno e purtroppo, troppo spesso, si trasformano in atti concreti ed anche legislativi. La legge Turco Napolitano prima e la Legge Bossi Fini e il Pacchetto Sicurezza oggi hanno alimentato il razzismo di Stato, la discriminazione del migrante e la falsa e strumentale equazione migrante-criminale.
I migranti vengono respinti in mare nel Canale di Sicilia, rinchiusi nei nuovi lager (CIE) e incarcerati solo perché hanno deciso di cercare un riscatto sociale nel nostro Paese.
Sembrano miraggi i diritti civili, i diritti di cittadinanza, il diritto al voto o semplicemente il normale trattamento lavorativo.

Falsa sicurezza.
Questo Governo ha alimentato i suoi consensi dicendo di incrementare la sicurezza. Tutti gli spot si sono tramutati in tagli alle forze dell’ordine e nella militarizzazione delle nostre città attraverso inquietanti ronde di carabinieri e militari. La sicurezza che vogliamo non è quella armata ma quella sui posti di lavoro, nelle nostre scuole ora inagibili, nelle nostre città costantemente in pericolo idrogeologico e sismico.

Guerra
Mentre il Paese collassa nella crisi economica e tutti soffrono per i tagli alla spesa sociale, Berlusconi aumenta le spese militari e conferma le missioni di guerra all’estero. Mentre si tagliano 8,5 miliardi di euro all’istruzione, il Governo acquista 131 cacciabombardieri per una spesa complessiva di 14 miliardi di euro.


Siamo studentesse e studenti indignate/i nei confronti dell’attacco al nostro diritto al futuro. Un attacco generalizzato al mondo del lavoro, del sapere e dei beni comuni.
Insieme ai lavoratori, ai migranti, ai disoccupati, a chi è stato picchiato dalla polizia perché manifesta, a chi non può scendere in piazza perché ricattato reclamiamo il nostro diritto alfuturo. Hanno tentato di isolarci, di dividerci, di metterci ai margini della società ma abbiamo sempre resistito ed oggi vogliamo lottare insieme per costruire l’alternativa.
Ci mobilitiamo perché vogliamo riprenderci i nostri Diritti, per un futuro all’altezza dei sacrifici fatti, anche per noi, dalle generazioni precedenti.
L’attacco che subiamo dal Governo Berlusconi e da questa opposizione inadeguata nelle scuole e nelle università è lo stesso che è portato da Confindustria a Pomigliano, lo stesso che subiscono i campani sommersi dai rifiuti ed è lo stesso subito dai terremotati aquilani le cui case e strutture pubbliche sono crollate per anni di corruzione politico-imprenditoriale.

La sera del 14 dicembre Berlusconi potrebbe aver ottenuto la fiducia o meno.
Comunque vada ci sarebbe poco da festeggiare per una partita giocata all’interno delle stanze dei bottoni. Non pensiamo che il trionfo della democrazia e dell’alternativa si abbia con biechi baratti politici che umiliano le istituzioni e tutti i cittadini.

Contro il malgoverno del paese chiediamo unità dei conflitti e delle lotte. In un momento politico così cruciale non può e non deve passare l’idea che basta una fiducia o una sfiducia a migliorare lo stato del Paese. Deve riemergere la politica dal basso, quella fatta dagli studenti, dai lavoratori, dagli emarginati.

Il 14 Dicembre scenderemo in piazza per sfiduciare il governo, la destra delle imprese e l’opposizione parlamentare complice della corruttela dilagante, dello smantellamento dello stato sociale, dell’annullamento dei diritti, della mercificazione delle nostre vite e di tutti i beni comuni.


CORTEO ORE 9 PIAZZA ROMA – DALLE ORE 13 PIAZZA UNIVERSITA’

Per adesioni: movimentostudentescocatania@gmail.com




Promuove: MOVIMENTO STUDENTESCO CATANESE

Aderiscono: Giovani Comuniste/i, FGCI, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti italiani, Collettivo Dugonghi goliardici, RadiOkupe, Red Militant, Rete Antirazzista Catanese, Cobas, Città Felice, Resistenza Viola Catanese, Officina Rebelde, Centro Open Mind GLBT, PMLI Catania, Arci Catania

giovedì 9 dicembre 2010

corteo: libertà di movimento per i cittadini diversamente abili


































Sabato 11 dicembre il circolo Città Futura del PRC e il PDCI di Catania promuovono un corteo, con concentramento alle 11,00 a piazza Roma, per denunciare le penose condizioni della mobilità nella nostra città, che vedono soccombere, innanzitutto, i cittadini più deboli: come i diversmente abili, che restano quotidianamente prigionieri delle loro abitazioni per tutta una serie di abitudini incivili maturate dai cittaini catanesi e, soprattutto, per la totale inadeguatezza delle amministrazioni comunale e provinciale.
Per un paio d'ore riprendiamoci la città con bici, passeggini, a piedi, in carrozzella, con fischietti, bandiere, striscioni. Colmiamo il vuoto di opposizione che il Pd catanese esprime con i suoi balbettanti esponenti.
Vi aspettiamo numerosi, rumorosi, festanti ed agguerriti. Diffondete, partecipate, divulgate.
Il corteo si snoderà per viale Regina Margherita e per via Etnea, per concludersi in piazza Università.



I disabili a Catania, sono circa 1.500, ma  non se ne vede in circolazione neanche uno!
Barriere architettoniche e auto parcheggiate sui marciapiedi li costringono a rimanere chiusi in casa.
I parcheggi riservati ai disabili sono un numero irrisorio e spesso sono realizzati con una logica incomprensibile (come, ad es., lo sbarco sui paletti del parcheggio per disabili presso la ASL di via Cimarosa).
Da anni le associazione dei disabili segnalano queste disfunzioni all’amministrazione comunale
Ma Sindaco, Assessori e Polizia Municipale non fanno nulla!
Per il sindaco Stancanelli e per il centro destra i disabili sono cittadini  invisibili.

La Federazione della Sinistra avanza precise PROPOSTE per rendere più civile la nostra città:

1) Proteggere i marciapiedi con paletti, per impedire il parcheggio selvaggio delle autovetture e consentire così a disabili, pedoni, bambini, anziani e mamme con il passeggino di passeggiare tranquillamente;

2) Aumentare il numero degli stalli di parcheggio per disabili, soprattutto nelle zone di maggiore frequentazione (in prossimità di via Etnea, di Piazza teatro Massimo, di Piazza Università, delle strutture sanitarie dei centri medici e così via) per restituire a tutti i cittadini la libertà di passeggiare, di socializzare, di vivere la città;

3) Abbattimento delle barriere architettoniche in tutti i palazzi sede di uffici pubblici (ad es. l’ufficio del Difensore Civico, ubicato in via Etnea accanto al bar “Caprice”, è totalmente inaccessibile ai disabili);

4) Utilizzazione dei fondi FAS regionali per finanziare progetti di adeguamento del territorio alle esigenze dei disabili.


prossimi appuntamenti con il GAP



















L'ultimo appuntamento del 2010 con il gruppo di acquisto popolare città futura si terrà domenica 12 dicembre, dalle ore 10,30 alle 13, presso la sede di via Conte di Torino, 29/i, Catania.
Troverete nuovi prodotti "festivi", tra cui ottime mandorle sgusciate di Raffadali.
Il GAP ritornerà domenica 9 gennaio 2011.

martedì 7 dicembre 2010

l'esempio di felicia

















Il PRC siciliano parteciperà alle iniziative previste a “CasaMemoria Felicia e Peppino Impastato” per ricordare Felicia che ci ha lasciato il 7 dicembre 2004, dopo una vita che costituisce un simbolo straordinario delle scelte di rottura, civile e culturale, necessarie per  la nostra terra.
La memoria di quell'esperienza  è tanto più preziosa in questo tempo difficile,  in cui la presenza mafiosa ritorna  in forme diverse ma  ugualmente oppressive e ugualmente funzionali alla conservazione degli assetti di potere politici ed economici.
Non è un caso che la vicenda umana di Felicia e Peppino sia diventata un simbolo universale per chi si batte contro ogni  sopraffazione, per una prospettiva  di giustizia e solidarietà, per una società radicalmente diversa. Andiamo a Cinisi il 7 dicembre, così come ogni 9 maggio, nel giorno dell'uccisione di Peppino, con l'impegno a valorizzare il ricordo nelle lotte dell'oggi.

Luca Cangemi
segretario regionale PRC

giovedì 2 dicembre 2010

Fare luce e pulizia sull'Istituto Autonomo Case Popolari di Catania

Da molti anni la gestione dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Catania rappresenta uno degli esempi peggiori di come, nella nostra città, settori essenziali della pubblica amministrazione siano piegati a interessi che nulla hanno a che fare con quelli dei cittadini e in particolare delle fasce sociali più deboli, che dovrebbero tutelare.
Esiste, come già denunciato da esponenti della federazione della sinistra, una relazione di  tre ispettori regionali che squaderna un impressionante contesto, che ruota attorno al direttore  generale Schilirò, di atti illegittimi e ingiustificabili, di favoritismi, di spese assurde.
Particolarmente gravi appaiono le ombre sull’assegnazione degli alloggi dell’istituto, in una città in cui l’emergenza abitativa costituisce uno dei problemi sociali più rilevanti.
Siamo di fronte ad un articolato sistema, che piega importanti funzioni pubbliche a interessi particolari e alla costruzione di un consenso ai ceti politici dominanti, veri responsabili di questa situazione.
La città ha il diritto di sapere la verità fino in fondo e di cambiare pagina.
 
Circolo Città Futura
Partito della Rifondazione Comunista - federazione della sinistra