Gruppo “Memoria e Libertà”
Giorno della Memoria, onoriamo i deportati catanesi
In ricorrenza del “ Giorno della Memoria”, nell’incentivare i cittadini catanesi, in specie le nuove generazioni, al ricordo, alla riflessione e al “grido” dell’ affinché mai più accada, a distanza di quasi 70 anni dai tragici avvenimenti, più che le generiche parole che possono risultare “ lontane”, necessita dare dimensione, nome e “viso“ ai martiri della deportazione nei Lager – Campi di sterminio nazisti.
Dei circa 44.500 italiani deportati, uomini donne, ragazzi e bambini, di cui 6740 ebrei in Italia e 1900 ebrei italiani nelle isole del Dodecanneso - esclusi gli I.M.I., Internati Militari italiani, negli Stalag tedeschi, veri e propri Lager - Campi di lavoro forzato….che fanno doloroso “conto” separato; parecchie migliaia i siciliani.
Dei deportati poco meno di 5000 fecero ritorno -.
855 sono stati siciliani. 143 i residenti nella provincia di Catania.
Erano, di fatto, militari dell’esercito italiano che dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, come avvenuto da parte di parecchie centinaia di migliaia di soldati e graduati di tutte le armi che non vollero piegarsi al continuare della bieca ideologia e violenza dei nazifascisti che avevano scatenato la distruttiva guerra mondiale, parteciparono alla Resistenza, per la Lotta di Liberazione. Dei catanesi, in circa settanta morirono nei luoghi della sofferenza e della persecuzione, gasati nelle camere di morte e poi inceneriti, fucilati, di stenti e di fame.
Questi i nominativi, frutto dell’ indagine effettuata nel corso dei decenni dalle Associazioni della Memoria, a partire dal’ANED, e da ricercatori storici ( per ultima Giovanna D’Amico in “I siciliani deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti):
Aliotta Sebastiano, Catania; Barbagallo Giuseppe, Acireale; Boscarelli Gaetano, Caltagirone; Calì Vincenzo, Giarre; Campo Agatino, Misterbianco; Candella Giuseppe, Catania; Caruso Alfio, Adrano; Caruso Angelo, Misterbianco; Cittadino Michele, Catania; Consolo Alfio, Zafferana; Corsaro Alfio, Catania; Costanzo Angelo, Caltagirone; D’ Amore Salvatore, Caltagirone; D’Angelo Antonino, Catania; De Corrado Giovanni, Caltagirone; De Forte Vincenzo, Catania; Di Piazza Antonino, Bronte; Di Prima Mario, Catania; Dottorello Francesco, Caltagirone; Emmanuele Rosario; Felice Filippo, Catania; Ferrara Giuseppe, Linguaglossa; Firrarello Angelo, S. Cono; Gagliano Antonio, Catania; Galata Antonio, Motta S. Anastasia; Gandolfo Salvatore, Vizzini; Genovesi Concetto, Giarre; Giuffrida Giuseppe, Catania; Grasso Federico, Catania; Greco Giuseppe, Linguaglossa; Gulizia Giuseppe, Mineo; Ingo Epifanio, Caltagirone; La Marca Edoardo, Catania; Landolina Giovanni, Caltagirone; La Rosa Alfio, Catania; La Rosa Venero, Belpasso; Leone Girolamo, Caltagirone; Leonardi Giuseppe, Zafferana, Lo Faro Salvatore, Giarre; Longo Alfio, Adrano; Messina Salvatore, Mineo; Milone Carmelo, Mineo; Nicotra Luigi, Catania; Papa Santo, Misterbianco; Pesce Agatino, Motta S. Anastasia; Porto Lorenzo, Catania; Previti luciano, Motta S. Anastasia; Puglisi Vincenzo, S. Venerina; Puglisi Leonardo, Riposto; Pulvirenti Sebastiano, Acireale; Rainieri Francesco, Catania; Ramponi Angelo, Randazzo; Salanitro Carmelo, Adrano; Scalisi Antonino; S. Maria di Licodia; Scuderi Gaetano, Misterbianco; Severino Carmelo, Catania; Sgroi Giuseppe, Catania; Spampinato Francesco, Catania; Stissi Giovanni, Adrano; Torrisse Settimio, Catania; Tranchida lino, Catania; Tropellone Sebastiano, Acierale; Vassallo Giuseppe, Catania; Vasta Salvatore, Mascali; Vecchio Salvatore, Catania; Velardita Salvatore, Caltagirone; Verdura Salvatore, Catania; Villari Antonio, Trecastagni; Zappalà Ignazio, Adrano.
Si aggiungono, poi, in maniera ancora non definitivamente certa: Politzer Olga, Catania; Gaon Aronne, Gaon Clara, Gaon Rachela, Gaon Rosa, Catania;
Corre obbligo alfine ricordare in maniera confacente Carmelo Salanitro, professore del liceo M. Cutelli di Catania, già condannato, il 28 ottobre 1941, a 18 anni di carcere dal Tribunale speciale per attività antifascista ( lasciava bigliettini contro l’orrenda guerra scatenata dal regime fascista), assassinato ad “un passo dalla libertà” il 24 aprile 1945 nel Lager di Mauthausen; e, Nunzio Di Francesco, sopravvissuto al Lager di Mauthausen ( partigiano), deceduto il 21 luglio 2011, che con le sue testimonianze nelle scuole sugli orrori dei Campi di sterminio, e l’accorato appello a difendere sempre Pace, Libertà e i valori fondanti dell’Italia impressi nella Costituzione, ha “toccato” il cuore di migliaia di studenti.