lunedì 30 settembre 2013

cineletterario: tre film & tre aperitivi


































Martedì 15 ottobre, in occasione del 90° anniversario di Italo Calvino, il circolo città futura inaugura "cineletterario", un ciclo di tre film con aperitivo:

martedì 15 ottobre
Il cavaliere inesistente (il film è ora disponibile on line sul blog)
di Pino Zac – 1970
dal romanzo di Italo Calvino
introduce Dario Stazzone

martedì 19 novembre - ore 18
Un angelo alla mia tavola
di Jane Campion – 1990

martedì 26 novembre - ore 18
Ancora una domanda Oscar Wilde
di Gregory Ratoff – 1960



vintage e fotografia al circolo città futura
















dopo la bella iniziativa dedicata al riciclo e alla creatività di venerdì scorso, due appuntamenti pomeridiani al circolo città futura con gli accessori e l'abbigliamento vintage di Lukart, le originali creazioni di StePe.Design&Co. i saponi naturali di Magda Benigno Ingo, il bric-à-brac e le riviste d'epoca, e con le fotografie del ciclo "Sicilitudine" di Alberta Dionisi :
mercoledì 2 ottobre
sabato 5 ottobre
dalle 17 alle 19,30

Mantin Hakka, Malaysia: villaggio contadino che resiste alla speculazione edilizia


















Mantin Hakka è un piccolo villaggio della comunità cinese in Malaysia, in cui da cinque generazioni vivono una quarantina di famiglie. Il villaggio sta per essere raso al suolo, per far posto ad un sobborgo residenziale. Tanti attivisti, insieme agli abitanti, stanno cercando di bloccare con i prorpi corpi i lavori e impedire la speculazione edilizia. In dodici, tra cui il segretario del PSM sono stati arrestati, ma la mobilitazione continua... solidarietà con le compagne e i compagni malesi in lotta e con la comunità di Mantin Hakka che tenta di resistere alla tirannia capitalista!

sabato 21 settembre 2013

suicidi di stato





















Mentre Loro strombazzano un altro disoccupato a S. M. di Licodia si toglie la vita

di Domenico Stimolo

E’ successo, ancora, dopo tant’altri ridotti disperati, il 17 corrente mese, in questa Sicilia piena di disoccupati e poveri. Un altro grido di lacerante dolore che definitivamente si scioglie tra i nodi di una corda.
Sessantaduenne, lavoratore edile di S. Maria di Licodia -  paese dell’entroterra catanese – privo di lavoro da due anni. “Solo”, abbandonato dall’"occhio” pubblico, con famiglia, scoraggiato, privo ormai degli strumenti di sostegno, non più idoneo neanche all’emigrazione a perdere,  lontano dalla pensione.
Di questo “funesto”  non si conosce neanche il nome, come se fosse un “rottame” umano, buono solo per lo scarto.
La drammatica notizia è stata riportata stringatamente da pochi organi di informazione locali.
Già, tutto passa. Domani è sempre un altro giorno. Tutti alla prese a rimacinare sulle notizie che “contano”.
A livello nazionale in primissimo piano c’è il cavaliere. A livello locale e siciliano impazza il gossip politico, su questi e quelli, o sulle note che sollevano pruriti.
La “pietà” sociale l’è morta.  Ciascheduno, per chi ha, si tiene il suo. Per chi vive di “scarti” sono interamente ..azzi suoi.
L’immolarsi per disoccupazione… non sfonda, non fa notizia. Quando i casi diventano troppi subentra l’assuefazione e l’apatia. Disturba i manovratori.
Pussa via…puzzone, che ammorbi l’aria e disturbi i giochi della buona “società”, quella di norma sempre in “ghingheri”, in parole e fatti, per assiduo egoismo o intrigata nei mille specchi dell’affarismo-politico-mafioso.
La strumentazione politica attualmente in uso, vecchia e nuova, è tutta accartocciata sui propri ghirigori, molto lontana dal mondo reale.
I “miseri”, e in Sicilia  ( ma non solo) sono proprio tanti, non hanno più udienza. Buoni solo per la discarica.
Certo, sono venuti alcuni comunicati stampa di riprovazione da parte di alcune strutture sindacali.
Però, parole. Ci vuol ben altro, di costante pressante  operatività, per obbligare l’applicazione dei dettami costituzionali sul “ diritto al lavoro e promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto”.

sabato 14 settembre 2013

Riduco, Riuso, Riciclo: vintage in Piazzetta Gramsci!

RIDUCO i consumi e non spreco risorse
RIUSO attraverso lo scambio e la condivisione collettiva
RICICLO con creatività e non produco rifiuti

venerdì 27 settembre, dalle 19,30, una nuova occasione di socialità e partecipazione collettiva nella colorata piazzetta Gramsci e al circolo città futura:
- DESIGN & RICICLO CREATIVO: dagli abiti vintage agli arredi di design, dagli utili accessori realizzati con materiali di riciclo al bric-à-brac
- BOOKCROSSING: la panchina dello scambio di libri
- FOTOGRAFIA: "Sicilitudine" di Alberta Dionisi
- CENA REVIVAL: le indimenticabili ricette degli anni '60/'80 rivisitate in stile vegan & musica a tema

verso il 12 ottobre: lotte, r/esistenze e Costituzione
















Gustavo Zagrebelski, in un suo famoso saggio dal titolo Il diritto mite, riprendendo la lezione del piu` insigne e innovativo giurista anglosassone contemporaneo, Ronald Dworkin, traccia una distinzione netta fra le regole e i principi.

Le prime, espressione del formalismo universalistico illuminista, esprimono giudizi in termini di astratte formulazioni normative, ingabbiando nella generalità del dover essere giuridico la molteplice varietà dei casi che la vita individuale e sociale continuamente riproduce, facendosi storia.

I principi, come quelli enunciati nella prima parte della nostra bellissima Costituzione repubblicana, invece, come dice la stessa parola, non ingabbiano il reale con la durezza e la violenza di un dover essere giuridicamente vincolante, ma rappresentano soltanto l`inizio di un discorso che necessita, perché acquisti efficacia, di essere riempito di contenuti proprio da quella molteplicità di casi e di situazioni che fa ricco e vario il vivente.

Non quindi una rigida contrapposizione dialettica tra essere e dover essere, non una legge che reprime il conflitto, ma un diritto mite che accoglie le esigenze e gli interessi che manifesta il corpo sociale e ne orienta performativamente  e dinamicamente la storia,verso orizzonti di maggiore equità e giustizia sociale.

Proprio per questo Stefano Rodotà, nella sua relazione introduttiva  all'assemblea di Roma di domenica scorsa in preparazione della grande manifestazione del 12 ottobre, ha chiarito come lo scopo di una campagna  a difesa della Costituzione  non possa essere ridotto a una battaglia per la “legalità”, sia pure di altissimo rango costituzionale, ma debba costituirsi come presidio e mobilitazione continua per preservare il “senso stesso del diritto”.

E proprio per questo il principio costituzionale di cui all'art.11, quello secondo il quale ”la Repubblica Italiana ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” si riempie di contenuti  tanto  attraverso atti di disobbedienza civile come le invasioni pacifiche delle basi americane di Vicenza e di Niscemi, da parte del movimento NO DAL MOLIN e NO MUOS, quanto con atti  di rottura dell`ordine simbolico prevalente,  che ci vuole rassegnati  e succubi alle logiche e agli interessi del capitale finanziario globalizzato e dei decisori politici ad esso asserviti, atti come il silenzio profetico di piazza San Pietro  di sabato scorso, quando centomila cuori hanno innalzato il loro laico desiderio o la loro preghiera verso un destino possibile di pace e di armonia fra tutti gli esseri viventi.

Così il principio costituzionale sancito dall'art.1 della Costituzione, quello secondo il quale “l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” si riempie di contenuti non soltanto difendendo la dignità dei lavoratori  e la democrazia nei luoghi di lavoro, ma contrastando concretamente le fallimentari politiche neoliberiste, che stanno conducendo rapidissimamente il nostro paese verso un destino di desertificazione produttiva, anche attraverso mezzi estremi come “l'occupazione delle fabbriche” come ha ipotizzato all'assemblea nazionale Maurizio Landini, il segretario generale della FIOM e cofirmatario del documento La via maestra, con cui è stata lanciata la manifestazione del 12 ottobre.

E si potrebbe continuare all'infinito, perché infinite  e molteplici sono le contraddizioni prodotte dal sistema e i conflitti suscitati da queste contraddizioni.

Il 12 ottobre a Roma, quindi, non si manifesterà per difendere la costituzione formale del paese,  ma si avvierà un processo di riappropriazione pubblica della sua costituzione materiale, mortificata e stravolta dal tentativo di gruppi dirigenti vili e piegati ai diktat del mercato di sferrare un colpo mortale alle speranze di cambiamento che pur emergono dalla società.

Non si tratta semplicemente di “ricostruire la sinistra”, desiderio di tant* , ma sinora sacrificato dai narcisismi e dai personalismi del frammentato e pulviscolare arcipelago della sinistra diffusa partitica o di movimento,  ma di ripensare la società in un percorso conflittuale e partecipato di rifondazione della politica, a difesa degli altissimi principi costituzionali e della repubblica democratica nata dalla resistenza al nazifascismo, principi che ogni giorno vivono nelle mille e variegate  storie r/esistent* e nelle lotte che animano il desiderio di riscossa civile del paese.

L`auspicio è che all’appello rispondano in tantissim*  e che si apra una grandissima discussione nei territori, quasi un nuovo patto costituente a difesa della Costituzione repubblicana tra le forze sociali e politiche impegnate in una prospettiva di cambiamento e trasformazione sociale.

Alberto Rotondo

martedì 10 settembre 2013

service tax, una truffa contro inquilini e assegnatari di case popolari
















LA SERVICE TAX E’ UNA TRUFFA !!!!!!
ESENTATI I COSTRUTTORI CHE HANNO IMMOBILI INVENDUTI E SFITTI
SARA’ FATTA PAGARE A INQUILINI E ASSEGNATARI CASE POPOLARI
CON LA SERVICE TAX UN SALASSO INSOPPORTABILE CHE PRODURRA’ PIU’ SFRATTI PER MOROSITA’
E’ UN ATTACCO ALLE CONDIZIONI DI VITA DEGLI INQUILINI E DEGLI ASSEGNATARI DELLE CASE POPOLARI

Nel 2014 l’Imu sarà sostituita da una unica imposta la “Service Tax” che riunirà la tassa sui rifiuti e quella sui servizi comunali. La Service Tax dovrà garantire ai comuni l’introito anche dell’Imu abolita.
La Service Tax è una truffa in quanto sostituisce una imposta su gli immobili pagata dai soli proprietari con una imposta pagata da tutti anche dagli inquilini e assegnatari case popolari anzi per questi sarà una nuova e ulteriore tassa da pagare di almeno 1000 euro l’anno.
L’Imu sarà abolita anche per gli ATER e questo per noi è giusto ma sarà pagata dagli assegnatari delle case popolari.
Il Governo, inoltre, ha stabilito che l’IMU sarà abolita anche per i costruttori/palazzinari che hanno cementificato il territorio e costruito alloggi senza mercato (per i prezzi richiesti) rimasti sfitti.
Un vero regalo da almeno 250 milioni di euro alla speculazione e alla rendita immobiliare.
Per gli inquilini che già oggi sopportano canoni insostenibili tanto che ogni anno su circa 70 mila sentenze di sfratto più di 60 mila sono per morosità, significa pagare una tassa in più che può solo portare ad aumentare coloro che cadono nella morosità e quindi al baratro di nuovi sfratti.
Per gli assegnatari delle case popolari significa pagare l’IMU al posto delle Ater e dei palazzinari
Altro che equità il Governo tassa ulteriormente i poveri per esentare i ricchi costruttori !!!!!!!

DOBBIAMO DIRE NO A QUESTO SALASSO !!!!
il 10 ottobre 2013 Seconda Giornata nazionale Sfratti Zero e Giornata di mobilitazione No Service Tax promossa dall'Unione Inquilini



mercoledì 4 settembre 2013

NO MUOS, NO alla guerra: sabato 28 settembre manifestazione a Palermo





















Il movimento NoMuos rilancia la lotta contro le 46 antenne NRTF e la costruzione dell’impianto di comunicazione satellitare a Niscemi, particolarmente strategici nel momento in cui i venti di guerra soffiano caldi sul mediterraneo.

La Sicilia, al centro dei piani militari e degli interessi geopolitici statunitensi e occidentali, svolge un ruolo fondamentale tramite le sue diverse basi NATO e USA e, in questo preciso momento, chiunque non abbia impedito con azioni determinate la costruzione del MUOS non può che essere ritenuto complice. Chi, come Crocetta, ha fatto della lotta NoMuos un espediente di vuota propaganda elettorale per poi piegarsi agli interessi yankee e insultare il movimento cercando di criminalizzarlo, aggiungendo alla ormai stantia retorica buoni/cattivi accuse razziste e infamanti di mafiosità, è oggi una controparte di quanti hanno a cuore il bene della Sicilia, del suo territorio e dei suoi abitanti.

Per questi motivi il movimento rinnova il suo appello alla mobilitazione di tutti i siciliani lanciando una tre giorni di lotta a Niscemi e un grande corteo a Palermo che punti alla Regione siciliana: sabato 28 settembre, corteo ore 15 da piazza Politeama.

coordinamento regionale dei comitati NO MUOS


domenica 1 settembre 2013

no alla guerra! presidio presso la prefettura di catania

lunedì 2 settembre, dalle ore 18, presidio in via Etnea a Catania, presso la Prefettura, indetto dal Comitato Viva la Costituzione e dal Comitato di base NO MUOS - NO SIGONELLA.


NO ALLA GUERRA – LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA

In Italia è in atto la volontà di molte forze politiche di procedere ad una rottura della legalità costituzionale. Questo disegno eversivo passa attraverso il tentativo di manomettere l’art. 138,con l’obiettivo di trasformare la Repubblica parlamentare in presidenziale, ed il Parlamento in organo di ratifica delle scelte dell’esecutivo.
Ad essere messi in discussione sono,oltre agli assetti democratici e agli equilibri tra i poteri,i diritti sociali e civili dei cittadini. Molti pensano addirittura di mettere in discussione l’art. 11, peraltro più volte violato negli ultimi decenni.
In questo contesto desta fortissima preoccupazione la crescente militarizzazione del territorio italiano,a partire dalla installazione del Muos a Niscemi e dal potenziamento logistico di Sigonella come base operativa nei conflitti che stanno devastando il Medio Oriente e il Nord Africa.
Non per caso,l’art. 11 afferma il ripudio della guerra,in quanto essa colpisce vittime innocenti e soprattutto civili inermi. Gli ultimi decenni hanno dimostrato, dall’Iraq all’Afghanistan, fino alla Libia,che le guerre non hanno posto fine alle cause che le hanno generate, e che sono addirittura aumentati fondamentalismi,violenze,migrazioni di massa fame e povertà.
Con questa consapevolezza, il COMITATO VIVA LA COSTITUZIONE di Catania:
- si esprime contro la partecipazione dell’Italia all’intervento militare in Siria deciso da Usa, Gb, Francia ed Arabia Saudita;
- chiede al Parlamento di pronunciarsi per la condanna degli interventi militari,quali che ne siano gli autori, e per impegnare il Governo a rendere indisponibili tutte le basi militari italiane,Usa e della Nato.
Occorre imparare dalla storia: bisogna lavorare alla prevenzione dei conflitti e per il rispetto dei diritti umani. Le grandi potenze economiche hanno gravi responsabilità politiche e morali nell’alimentare le tensioni, se non addirittura con la partecipazione diretta,al fine di trarne vantaggi,anche con la vendita delle armi.
Il popolo siriano ha bisogno della comunità internazionale,di un tavolo di mediazione e di confronto,di soluzioni sul terreno del diritto, non di lutti e disastri.