sabato 30 marzo 2013
antico corso: no alla speculazione!
“Un campus universitario al posto dell’ospedale Vittorio Emanuele”: nei giorni scorsi Enzo Bianco ha tirato fuori da “ignoti cassetti” un vecchio progetto, promettendo di farne uno dei temi centrali della propria campagna elettorale. L’idea di base è sempre la stessa: il nuovo piano sanitario regionale prevede la graduale dismissione delle strutture sanitarie del centro storico e la costruzione di un campus universitario, la cui gestione secondo le regole della finanza di progetto verrebbe interamente affidata ad imprese private. Un’operazione che priverebbe un quartiere popolare di presidi sanitari importanti, tra cui i reparti di ginecologia e ostetricia dell’ospedale “Santo Bambino”.
Già il 18 febbraio 2010, gli organi di stampa riportavano un comunicato stampa, dal titolo “Catania, Condorelli (Pdl) propone campus universitario all’ospedale Vittorio Emanuele”, con cui il capogruppo del Pdl Nuccio Condorelli, recentemente proposto al centrodestra come possibile candidato sindaco dal ras di Bronte Firrarello, con le stesse identiche motivazioni sosteneva con forza la necessità di tale intervento di “riqualificazione” del quartiere.
In questi giorni apprendiamo del sostegno alla candidatura di Bianco di Marco Forzese, recentemente approdato alla corte di Crocetta dopo lo squagliamento elettorale dell’UDC, un uomo che ha costruito le sue fortune elettorali grazie al ruolo di assessore ai servizi sociali della giunta Stancanelli. In entrambi i casi scorgiamo inequivocabili segni di continuità con il criminale disegno portato avanti negli ultimi anni a Catania dalle amministrazioni Scapagnini e Stancanelli, caratterizzate da una gestione clientelare del consenso e dalla collusione con interessi oscuri. Chiarisca quindi Bianco gli elementi di dettaglio di questa operazione, renda noti i reali interessi in gioco, in quali “cassetti” giace il progetto e con quali fonti si intende finanziarlo.
Ribadiamo che, in ogni caso, la città è di chi ci vive, ed un intervento di questo tipo non può realizzarsi senza il consenso degli abitanti, ma questa basilare richiesta di democrazia partecipata non sembra poter trovare accoglienza nella “grosse Koalition” che si appresta a sostenere il senatore Bianco, con la benedizione “rivoluzionaria” di Crocetta.
circolo città futura
venerdì 29 marzo 2013
call center: no a delocalizzazioni e precarizzazione!
sabato 6 aprile, alle ore 18, in piazza università a catania, flash mob contro la delocalizzazione, promosso in contemporanea in quattro città dalle lavoratrici e dai lavoratori dei call center: “Nell’ultimo periodo tra i lavoratori del gruppo Almaviva Contact serpeggia una grande preoccupazione: la perdita del posto di lavoro dovuta al fenomeno chiamato delocalizzazione. Fino ad oggi la politica e le istituzioni hanno dimostrato una totale indifferenza al problema. Proprio per questo motivo, noi Rsu del gruppo Almaviva Catania, abbiamo deciso di sensibilizzare i lavoratori proponendo un’azione di flashmob, che oltre a coinvolgere i lavoratori possa sensibilizzare l’opinione pubblica e raggiungere i vertici della politica. Abbiamo poco tempo per farci sentire, abbiamo bisogno di essere tutti uniti in questa lotta. Giorno 6 aprile alle ore 18:00, unitevi a noi organizzando un flashmob nella piazza principale della vostra città! Mettete anche a disposizione degli stand per far firmare una petizione contro la delocalizzazione. Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di tutti. Diffondete la voce ad amici e cari poiché è un problema attuale e futuro di tutti. UNITI SI VINCE!” (Isabella Cassibba, rsu slc-cgil).
lunedì 8 aprile, alle ore 18, al circolo città futura, via gargano 37 (viale libertà pressi inps) catania
incontro pubblico di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori dei call center in lotta contro le delocalizzazioni e la precarietà, interviene Davide Foti, segretario slc-cgil
COMUNICATO DI SOLIDARIETA' DEL CIRCOLO CITTA' FUTURA
domenica 24 marzo 2013
solidarietà a la Lomax, spazio indipendente ed importante di cultura e socialità
Il circolo città futura esprime tutta la propria solidarietà a La Lomax, importante spazio indipendente di cultura e di socialità a Catania.
Il grave attacco subito da una struttura che ha scelto di connotare il proprio impegno sociale stabilendosi in un quartiere popolare, merita un segnale di vicinanza da parte di tutte e tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra città e che si battono contro il silenzio e l'omertà.
Sosteniamo La Lomax e invitiamo a partecipare alle sue prossime attività, che permetteranno di riacquistare i materiali rubati.
circolo città futura
sabato 23 marzo 2013
sabato 30 marzo manifestazione nazionale NO MUOS
il circolo città futura aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale NO MUOS, leggi il comunicato!
dall'appello del Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS:
Vogliamo che si revochi immediatamente l’installazione del MUOS e che si smantellino le 46 antenne NRTF;
Vogliamo la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionale;
Vogliamo che il governo, che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario e il debito delle banche, tagli invece le spese militari;
Vogliamo che la Sicilia sia una culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli.
SABATO 30 MARZO, dalle 14,30
MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO MUOS A NISCEMI
DDF discorsi donne filosofe, on line il terzo numero
Il numero tre di DDF, marzo 2013. Imperdibile, articoli su: femminicidio, inchiesta sulla precarietà delle donne, Gramsci l’India e le donne, il linguaggio del berlusconismo...
Parliamo di lavori in corso, di strade di donne, e di percorsi accidentati. Dai programmi scolastici ai nomi delle vie, dalla questione del femminicidio al linguaggio sessista, nella precarietà del lavoro e delle nostre vite, teniamo aperto il cantiere. Buon viaggio!
Sommario
Editoriale di questo numero: Conversazione con una pietra / Wislawa Szymborska
Quello che resta / di Serena Maiorana
Vite precarie: Dall’individuo precario all’azione collettiva / di Antonella Cartarrasa
Anche no, ovvero quando arriverà mio figlio / di Serena Maiorana
Amore liquido / di Fabrizia Corallo
Toponomastica femminile. Boston: a spasso per la città tra gli itinerari del Boston Women’s Heritage Trail / di Antonella Rinaldi
Letture: Luca Cangemi, L’elefante e la metropoli. Un passato che continua nel presente. Il tempo della eterogeneità / di Vincenza Bonanno
Vac, la parola non è mai neutra. Da: L’elefante e la metropoli / di Luca Cangemi
Letture: Graziella Bernabò, La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura. La storia di Elsa / di Carla Biscuso
Letture: Luisa Muraro, Dio è violent
La sapienza delle cuoche / di Chiara Platania
La comunicazione politica nel ventennio berlusconiano. Gli epiteti sessisti / di Graziella Priulla
Che genere di programmi?
Controcopertina / L’editoriale del primo numero (per chi se lo fosse perso)
leggi DDF discorsi donne filosofe n°3
lunedì 18 marzo 2013
a scuola di sentimenti: inaugurazione mostra e aperitivo
sabato 23 marzo, alle 18,30,
al circolo città futura, via gargano 37 catania,
A SCUOLA DI SENTIMENTI,
incontro plurale e differente tra generazioni a scuola,
inaugurazione della mostra WE DON'T NEED NO EDUCATION, "essere" nei sentimenti e nella storia, di Mauretta Nanni (dall'ITIS Galilei di Roma),
APERITIVO,
bookcrossing corner, libri da scambiare e condividere,
alle 20,30, a luci spente per l'ora della terra
sabato 16 marzo 2013
call center, solidarietà a lavoratrici e lavoratori in lotta!
Il circolo città futura esprime ancora una volta solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno dichiarato lo stato di agitazione, presso la sede del call center Almaviva Contact di Misterbianco.
Migliaia di posti di lavoro sono a rischio, in una realtà già devastata dalla disoccupazione come quella catanese, poiché le società committenti dei call center, in particolare le compagnie di telefonia, continuano a delocalizzare all'estero i servizi di assistenza telefonica.
Nel mese di gennaio sono già andati perduti settecento posti di lavoro, e altri duemila lavoratrici e lavoratori co.co.pro sono a rischio immediato; inoltre i salari già bassi durante l'ultimo anno sono stati ulteriormente decurtati, scendendo anche sotto i 300 € mensili: una situazione insostenibile che rende necessarie risposte immediate.
NO alle delocalizzazioni, solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori!
venerdì 15 marzo 2013
la casa in italia non è ancora un diritto, presidio dell'unione inquilini
LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI
LA CASA IN ITALIA NON E' ANCORA UN DIRITTO
testo distribuito oggi dall’Unione Inquilini, nel corso di un presidio a Montecitorio in occasione della prima seduta della Camera.
Egregia deputata, Egregio deputato, oggi è il giorno della prima convocazione della Camera dei deputati, noi siamo davanti a Montecitorio per manifestare per il diritto alla casa e all'abitare. Per ricordarvi che la casa e l’abitare sono un diritto universale. Quel diritto alla casa che non esiste nei fatti e che i governi e i parlamentari che si sono succeduti negli ultimi 30 anni, hanno vilipeso, stravolto, piegato agli interessi della rendita e della speculazione immobiliare, ritenendo che la soluzione potesse essere trovata nel cercare di far diventare tutti proprietari I risultati prodotti dalle liberalizzazioni degli affitti, dalle dismissioni e dalle privatizzazioni sono tutti racchiudibili in pochi numeri (ma dietro ad ogni numero c’è una persona spesso famiglie intere):
1) 650.000 famiglie collocate nelle graduatorie comunali per l’accesso ad una casa popolare;
2) 65.000 sentenze di sfratto emesse ogni anno, di queste il 90% per morosità incolpevole;
3) 130.000 richieste annue di esecuzioni di sfratti da parte di ufficiali giudiziari;
4) 30.000 sfratti eseguiti ogni anno con la forza pubblica:
5) 140 famiglie sfrattate ogni giorno con la forza pubblica 9 su 10 per morosità;
6) Azzeramento del fondo contributo affitto, ora 350.000 famiglie a rischio sfratto morosità;
7) Azzeramento di ogni finanziamento per edilizia residenziale pubblica a canone sociale;
8) 30.000 case popolari tenute sfitte e in degrado senza alcun motivo plausibile;
9) Assurda applicazione IMU alle case popolari;
10) Un milione di assegnatari di case popolari condannati a vivere nel degrado senza manutenzioni
negli alloggi da parte degli enti gestori
11) Un milione di alloggi affittati a nero e conseguente enorme evasione fiscale
12) 200.000 alloggi di enti pubblici in dismissione e sottratti alla locazione a canone sostenibile
Abbiamo verificato come ogni partito o movimento presente in Parlamento, nella campagna elettorale abbia di fatto omesso la questione della precarietà abitativa, degli sfratti, del caro affitti, senza produrre alcun tipo di proposte, senza prendere posizione sulla questione in generale della precarietà abitativa. Noi siamo oggi qui per chiedervi di affrontare la questione della precarietà abitativa che non è emergenza ma fatto strutturale e che deve essere affrontata con politiche programmatiche che segnino una netta discontinuità con le false politiche abitative finora sostenute dai Governi e dai Parlamenti che si sono succeduti negli ultimi decenni.
Siamo quindi a chiedere a Voi nuovi eletti di affrontare da subito alcune priorità tra le quali:
A) il finanziamento programmi per il recupero, l’acquisto e la costruzione di almeno 500.000 nuove case popolari a canone sociale;
B) il rifinanziamento del fondo contributo all'affitto;
C) la sospensione degli sfratti per morosità incolpevole garantendo il passaggio da casa a casa;
D) la tassazione dello sfitto;
E) la lotta ai canoni neri e all’evasione fiscale nel comparto delle locazioni;
F) la sospensione della vendita delle case di proprietà di enti pubblici.
Unione Inquilini
mercoledì 13 marzo 2013
risOrti migranti: un progetto solidale
il terreno che ospita il progetto |
Una breve spiegazione del progetto RisOrti Migranti, che abbiamo avuto il piacere di presentare anche al circolo città futura in una recente serata dedicata al consumo consapevole:
Il progetto RisOrti Migranti prende avvio da alcune riflessioni.
Il crescente numero di terreni incolti o abbandonati che una volta erano fonte di reddito e di cibo per le popolazioni locali e che ora contribuiscono al degrado ambientale.
La domanda crescente da parte di persone migranti di lavoro regolare e dignitoso.
L’insostenibilità dell’attuale modello agricolo. Dal punto di vista delle tecniche colturali, che prevedono un massiccio apporto di chimica e di meccanizzazione con grandi costi economici e ambientali, comportando il continuo impoverimento dei terreni. Dal punto di vista economico, dove il prezzo finale del prodotto agricolo viene determinato lontano dai luoghi di produzione e secondo logiche globali e speculative che fanno sì che l’agricoltore non sia più in grado di vivere del proprio lavoro.
Da qui l’idea del progetto. C’è un terreno, attualmente incolto, sul quale è possibile attivare la coltivazione di ortaggi, un bananeto, fichi d’india e piante grasse ovvero che può diventare un’opportunità di lavoro per persone (in prevalenza) migranti. L’obiettivo è la costituzione di una cooperativa multietnica formata da uomini e donne provenienti da diversi paesi del mondo (compresa l’Italia) che si occuperà della produzione e commercializzazione dei prodotti dove ognuno si impegnerà in prima persona nella costruzione di una attività lavorativa che sia remunerativa e gratificante.
Le persone singole, famiglie, GAS/associazioni che acquisteranno questi prodotti agricoli saranno anch’essi coinvolti direttamente nella produzione. Gli sarà infatti chiesto di fare parte di una associazione (di cui farà parte anche la cooperativa) che supervisionerà l’attività di produzione e distribuzione di quanto prodotto e contribuirà al finanziamento delle attività della cooperativa pre-acquistando i prodotti.
Il confronto e lo scambio tra persone provenienti da contesti culturali diversi (sia che si tratti di città e campagna sia che riguardi diverse nazionalità) favorirà la comprensione delle esigenze di ognuno mettendo al centro dell’attenzione la persona. L’obiettivo è quello di arrivare a scelte condivise che riguardino dove, come e cosa produrre e come assegnare un giusto prezzo a quanto prodotto.
I lavori sono già iniziati. Una piccola porzione di terreno di qualche migliaio di metri quadri è stata preparata e sono state messe a dimora le prime piantine. Sono attualmente impiegate due persone migranti.
A breve verrà organizzato un pranzo per incontrarsi, conoscersi, vedere il terreno e condividere il cibo secondo le tradizioni dei diversi paesi.
Bendetta Boschetti
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martedì 12 marzo 2013
MUOS: vergognoso accordo Crocetta-Monti
L’esito della riunione sul MUOS, tenutasi ieri, fra il presidente della regione Crocetta e il governo Monti - presente all’incontro insieme al Ministro Cancellieri e vari altri componenti di un esecutivo privo di qualsiasi consenso popolare e che continua incredibilmente a prendere gravi provvedimenti, ben oltre l’ordinaria amministrazione cui dovrebbe limitarsi – è l’ennesimo atto di sudditanza agli Stati Uniti, l’ennesimo tentativo di imporre alla popolazione siciliana il megaradar e le sue drammatiche conseguenze.
Invece di insistere sul blocco dell’installazione, i cui effetti dannosi sulla salute e sull’ambiente sono ormai largamente provati, e che ancora una volta renderà la Sicilia un avamposto di guerra, il funambolico Crocetta trova l’accordo al ribasso con Monti: una commissione di esperti valuterà “l’impatto sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate delle emissioni elettromagnetiche anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. La installazione delle parabole non avverrà prima che siano disponibili i risultati di tale studio”.
Il verbale della riunione conferma, dunque, che previo un ossimorico “studio approfondito e in tempi brevi”, l’installazione del MUOS avverrà, e alla popolazione verranno concesse, in cambio di tumori e malformazioni, le “misure di compensazione previste”.
A conclusione di questo grave accordo tra Crocetta, che smentisce nei fatti la revoca, e Monti, che continua ad imporre vergognosi provvedimenti di politica internazionale che non competerebbero più al suo governo, l’impegno ad “assicurare il rispetto della legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio”, ovvero a reprimere blocchi stradali e manifestazioni… un bell’esempio di “rivoluzione crocettiana”!
Tutto ciò rafforza le ragioni dell’impegno contro il megaradar e della grande manifestazione nazionale di sabato 30 marzo a Niscemi, per la smilitarizzazione della Sicilia e contro l’installazione del MUOS.
circolo città futura
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lunedì 11 marzo 2013
da oggi divieto sperimentazione cosmetici su animali, l'impegno continua
oggi entra finalmente in vigore il divieto, totale e per tutto il territorio comunitario, di testare ingredienti e prodotti cosmetici su animali, e di commercializzarli. una pagina importante per il superamento definitivo di questa inaccettabile tortura! finalmente le aziende cosmetiche utilizzeranno gli altri metodi per testare i vari prodotti: la dimostrazione, per tutti i settori che continuano ad utilizzare la sperimentazione sugli animali, che si può fare diversamente, ad esempio utilizzando la ricerca sulle staminali nel settore biomedico. l'impegno per fermare definitivamente la violenza della sperimentazione continua, con la raccolta firme per la petizione europea stop vivisection.
venerdì 8 marzo 2013
l'elefante e la metropoli, presentazione e cena indiana
sabato 16 marzo, dalle ore 19, al circolo città futura, via Gargano 37, Catania, presentazione del libro di Luca Cangemi L'ELEFANTE E LA METROPOLI, l'India tra storia e globalizzazione. Ne discutono con l'autore Ina Asero, Pina La Villa e Maria Rosa Profeta.
segue CENA INDIANA, con tante specialità, tradizionalmente vegan, dalla cucina punjabi a quella tamil, a prezzi popolari come sempre!
Recensione di Carla Biscuso a "L'elefante e la metropoli":
L’India, terra di contrasti e di
seducenti attrattive, nella sua ossimorica natura di paradiso di milioni di
divinità e di inferno per milioni di poveri, è sempre un forziere inesauribile
di idee per riflettere sugli squilibri che investono il globo su scala
planetaria.
Lo sa benissimo Luca Cangemi che, in un saggio di recente
pubblicazione “L’elefante e la metropoli. L’India tra storia e globalizzazione”
(Edizioni Dedalo), dipana, con una prosa epigrafica, le fila di una narrazione
che unisce gli elementi della millenaria tradizione indiana agli esiti più
originali e critici della corrente dei Subaltern
Studies, ispirata agli orientamenti gramsciani. Riscoprire la voce dei
subalterni messa a tacere dagli apparati ideologico-dominanti, come è accaduto
nell’India coloniale, significa, in qualche modo, cercare di accedere alla
complessità, sferrando un colpo alla presunta superiorità del modello
occidentale e alla visione unilaterale dell’Oriente esportata dall’Occidente.
Il disvelamento delle ragioni che hanno ispirato le lotte contadine in India,
come osserva Ranajit Guha, lo storico indiano, spesso invocato dall’autore, fornisce
una chiave di lettura per comprendere le resistenze nuove messe in atto dalle
marginalità del pianeta. Le rivolte endemiche, a volte ancora inespresse, che
covano nelle metropoli in cui la distribuzione delle ricchezze non è stata mai
così diseguale, si offrono alla nostra comprensione in modo più nitido, se
accostate a quelle di un popolo che a lungo è stato considerato senza storia per
il fatto di non aver trovato identificazione in uno Stato.
Il dio indiano dalla
testa di elefante, Ganesha, simbolo beneaugurante di forza e di coraggio
intellettuale, diventa, dunque, ipostasi della resistenza all’idea occidentale
di progresso ed espressione del tentativo di costruire un nuovo linguaggio
dell’universale, ibrido e meticcio, in cui le differenze possano dialogare
senza annullarsi. Un viaggio intenzionale, che si muove lungo sentieri
inesplorati, alla ricerca di un’idea condivisa di nuove prospettive di
trasformazione .
giovedì 7 marzo 2013
l'assistenzialismo di crocetta non è reddito di cittadinanza
Il funambolico presidente della regione siciliana Rosario Crocetta ha per l’ennesima volta annunciato la “vera rivoluzione”, presentando sei disegni di legge che prevedono l’abolizione delle province, l’introduzione di un fondo contro la povertà e persino un po’ di pericolosa “finanza creativa” con i cosiddetti Trinacria Bond, per cercare capitali sul mercato internazionale.
Ma il reddito di cittadinanza è una cosa ben diversa dal contributo del fondo contro la povertà proposto, un sostegno da destinare con una prevalente logica assistenzialista e familista non a tutti i cittadini, ma soltanto a quanti con criteri discutibili venissero dichiarati meritevoli del sussidio. La differenza fra i due concetti è resa evidente dal significato stesso delle parole: il reddito di cittadinanza, come dice la stessa parola, viene garantito a tutti i cittadini ed è diretto a garantire il “diritto a un’esistenza libera e dignitosa”, per usare la felice espressione della Costituzione .
Il “sostegno” di Crocetta è un’altra cosa: un intervento assistenziale di cui scopriremo presto il reale contenuto e che, se non ben strutturato, finirà per riprodurre l’atavica attitudine clientelare delle nostre classi dirigenti e a perpetuare disuguaglianze e esclusione sociale, Ci chiediamo, ad esempio, se vi potranno accedere i senza fissa dimora, sempre più numerosi per le strade delle città siciliane, anche se incapaci di certificare. Ancora, i rifugiati politici che, specialmente dopo la recente guerra di Libia, sono accorsi numerosi nella nostra regione e che recentemente, finita l’emergenza, sono stati abbandonati senza alcuna assistenza al loro destino, potranno accedere al sussidio? Infine, le migliaia di cittadini/e gay e lesbiche alle cui unioni le istituzioni pubbliche, nonostante il registro delle unioni civili istituito presso qualche comune, continuano a negare vergognosamente ogni tutela, avranno accesso al fondo?
circolo città futura
mercoledì 6 marzo 2013
hasta la victoria siempre, compagno Chavez!
Hugo Chavez: un grande esempio per la costruzione del socialismo del XXI secolo, in America Latina e nel mondo.
Ha impresso la spinta decisiva per la svolta latinoamericana di questo decennio, ha contrastato l'imperialismo USA e le guerre "umanitarie", ha rilanciato una prospettiva di superamento del capitalismo, ha portato istruzione e sanità per liberare dalla povertà i più deboli, ha usato le risorse naturali del paese per sollevare le condizioni di vita di tutti e non di pochi, liberando il Venezuela dalla schiavitù del capitalismo sfrenato... HASTA LA VICTORIA SIEMPRE, COMPANERO CHAVEZ!
martedì 5 marzo 2013
marzo, tante iniziative al circolo città futura
SABATO 16 MARZO
dalle ore 19,
presentazione del libro di Luca Cangemi L'ELEFANTE E LA METROPOLI. L'India tra storia e globalizzazione. Ne discutono con l'autore: Ina Asero, Pina la Villa, Maria Rosa Profeta.
segue CENA INDIANA con tante specialità, dalla cucina punjabi a quella tamil.
alle ore 22,
VEGAN CAKE CONTEST, la gara per la torta più golosa.
SABATO 23 MARZO
alle ore 18,30,
A SCUOLA DI SENTIMENTI,
incontro plurale e differente tra generazioni a scuola,
inaugurazione della mostra WE DON'T NEED NO EDUCATION, "essere" nei sentimenti e nella storia, di Mauretta Nanni
(dall'ITIS Galilei di Roma)
SABATO 30 MARZO
manifestazione nazionale NO MUOS a Niscemi
lunedì 4 marzo 2013
otto marzo a catania con la Ragna/tela e Città Felice
venerdì 8 marzo 2013, presso la sede della LILA, in via Finocchiaro Aprile 160, Catania, le iniziative promosse dalla Ragna/tela contro la violenza e da Città Felice.
alle ore 17 - Tante donne, tante case
dibattito e mostra fotografica "Dentro la porta di casa mia - Fuori la porta di casa mia"
Casa come rifugio, casa come luogo capace di contenere cose e affetti, spesso sovrabbondante e pieno come la vita delle donne.. Casa come luogo da cui ripartire, in cui raccogliere le forze per ricominciare, in cui coltivare passioni e sogni da agire poi all’esterno. Basterebbe pensare allo spazio tutto per sé ambito e desiderato da Virginia Woolf. Casa come il luogo in cui le donne hanno acquisito la sapienza e l’esperienza per amministrare e governare le città e per sperimentare una buona economia, casa come spazio da inventare progettare e disegnare con ingegno e fantasia..
Casa come esclusione, a volte teatro della brutalità e della violenza maschile, casa negata a tante donne per una non sensata idea di economia che esclude emargina e mercifica bisogni e desideri.
La Ragna-Tela l’8 marzo discuterà dei i tanti aspetti del tema casa in un incontro in cui le associazioni della rete a più voci dibatteranno di esperienze e significati in vista dell’elaborazione e dell’attuazione di un progetto di riqualificazione di un immobile confiscato alla mafia o abbandonato in cui donne senza casa possano abitare in autonomia condividendo spazi e servizi autogestiti. Un progetto contro violenza ed esclusione per abitare e lavorare, per vivere creando reti e relazioni.
alle ore 20 - la Città Felice presenta il film ORLANDO di Sally Potter
La fantastica storia del bellissimo Lord Orlando, che in più di tre secoli di vita incontrerà la regina Elisabetta, amerà una principessa russa, sarà ambasciatore a Costantinopoli e, dopo un misterioso letargo, cambierà sesso, diventando donna.
Lo squisito film fa rivivere in un'altra dimensione il romanzo (1928) di Virginia Woolf dove s'intrecciano molti temi: la storia, la sessualità, il tempo, la differenza tra i sessi, l'androginia, l'immortalità, l'aristocrazia, la scoperta della scrittura e, particolarmente caro alla regista, l'identità dell'essere attraverso la molteplicità dei suoi "io".
L’intensità con cui Virginia Woolf (1882-1941) ha vissuto la sua realtà di donna e di scrittrice all’interno di una società e di una cultura, che secondo il suo sentire poco le appartenevano, ha fatto sì che tutto il suo lavoro fosse una continua ricerca in questo senso, un tentativo di scoprire i fili segreti di un percorso non soltanto di letteratura ma anche di consapevolezza di sé per trasmetterli alla generazione seguente, preparando la strada alle nuove donne.
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