martedì 30 aprile 2013
aperitivo con l'autore: Liborio Natali, E pensare che da piccolo ero un bravo bambino
sabato 4 maggio, alle ore 18,
al circolo città futura, via gargano, 37 catania
E PENSARE CHE DA PICCOLO ERO UN BRAVO BAMBINO
di LIBORIO NATALI
aperitivo con l'autore
nel corso della serata, collettiva d'arte SUI GENERI(S).OBIETTIVI DI LIBERAZIONE
ed estrazione della lotteria sui generi(s) a sostegno del QUEER VEGGIE PRIDE 2013 di sabato 6 luglio.
il biglietto vincente si aggiudicherà una fotografia d'autore: ES, Alberta Dionisi, 2012.
Etichette:
città,
differenza,
ibridevoci,
libri,
socialità
sabato 27 aprile 2013
appello contro la scuola-quiz
Un importante appello contro le prove INVALSI, tra i primi firmatari Moni Ovadia, Alberto Burgio, Maria Grazia Campari, Pietro Barcellona, Luciano Canfora...
Dal 7 al 16 maggio prossimi nella scuola italiana, dalle elementari alle superiori, si ripeterà il distruttivo rito dei quiz-Invalsi, imposti come presunta misura della qualità del lavoro dei docenti e degli studenti e come valutazione, velleitaria e strumentale, del livello di istruzione fornita dai singoli istituti. In strutture inadeguate e in classi sovraffollate il MIUR (Ministero Istruzione, Università, Ricerca) cercherà di accelerare ulteriormente il percorso verso una distruttiva scuola-quiz, in un quadro generale di progressivo immiserimento dell'istruzione pubblica del nostro paese, che peserà come un macigno sulle future generazioni. La politica continua di tagli agli investimenti nella scuola e nell’Università dell’ultimo ventennio non poteva che determinare la situazione patologica attuale, che spiana la strada alle "proposte" private. Ma, mentre si minavano le condizioni strutturali della scuola pubblica, si è imposta anche nel nostro paese un'idea di scuola tutta schiacciata sulla presunta “valutazione”, secondo i catastrofici criteri della scuola-azienda, finalizzata a fornire l’istruzione come se fosse una qualsiasi merce in compra-vendita.L'utilizzo delle prove a quiz come criterio di giudizio della qualità dell’insegnamento e della scuola, a partire dalla seconda elementare fino all'accesso all'università e alla professione docente, ha assunto ormai nel sistema scolastico e universitario italiano una centralità impressionante, imposta e acquisita anno dopo anno in un silenzio sproporzionato a fronte delle trasformazioni profonde e deleterie che hanno investito la scuola, le discipline e la trasmissione della cultura. I quiz standardizzati avviliscono il ruolo dei docenti e della didattica, abbassando gravemente la qualità della scuola. L’inserimento di questa tipologia di prova in modo martellante, e collegato alla valutazione dell'efficacia della scuola, influenza in modo cruciale l'impostazione quotidiana della didattica, spingendo i docenti ad abdicare alla loro primaria funzione intellettuale e a piegarsi all'addestramento ai quiz, provocando la marginalizzazione delle materie non coinvolte nella valutazione e insieme il degrado delle discipline interessate: riduzione al problem solving per la matematica e per l'italiano oscuramento della complessa composizione scritta a favore della comprensione del testo, del quale non importano più i messaggi autoriali veicolati o il loro significato storico-culturale; un brano d'autore diviene un segmento intercambiabile, avulso dal contesto soggettivo e oggettivo che lo ha prodotto e la sua fruizione annulla anche la soggettività del lettore-studente, chiamato a risposte veloci, univoche, piatte e arbitrarie. Impartire un tale insegnamento significa annullare le soggettività coinvolte nell’atto pedagogico: ad uno studente privo di pensiero critico corrisponde un docente trasformato in tabulatore sempre più lontano dall’autonomia e dalla libertà d’insegnamento. L'impostazione standardizzata è assolutamente inadeguata a rilevare il grado di preparazione di uno studente, di un aspirante docente, di un aspirante studente universitario, né tanto meno è in grado di dare indicazioni serie sull'efficacia di un docente o di un'istituzione scolastica; non è pensabile che in base a queste prove, per altro costosissime, e ai loro risultati sia possibile per un docente, per una scuola, per il sistema scolastico generale ottenere indicazioni serie di miglioramento. Come ha detto, brutalmente ma efficacemente, Luciano Canfora: “Per vedere la maturità di una persona è necessario che componga un testo di senso compiuto, non che faccia queste prove irrilevanti dove un cretino che ha una buona memoria supera i quiz e una persona di cultura che non ricorda un dettaglio viene esclusa”. Ma soprattutto la standardizzazione del lavoro scolastico e dell’apprendimento è un obiettivo cruciale nella logica dell’istruzione-merce e della scuola-azienda. Essa serve a modificare alla radice il lavoro didattico, imponendo un modello universale di insegnamento-infarinatura, costringendo il docente a seguire procedure prestabilite e generalizzabili, modificando alla radice i testi scolastici. Una volta realizzata la standardizzazione e la verifica omologata dell’insegnamento, verrebbe meno la stessa necessità della presenza dei docenti con le attuali professionalità. Per realizzare e valutare i quiz/test e con essi il rendimento di uno studente e di un istituto scolastico non serve nemmeno uno specifico curriculum universitario o di qualità vera: si tratta di un lavoro subordinato, meccanico e ripetitivo, eseguibile anche da personale a bassa qualifica, persino non laureato. I/le docenti che si prestano passivamente a collaborare alla scuola-quiz e al processo di “invalsizzazione”, contribuiscono fattivamente, coscienti o meno, alla eutanasia di una professione , oltre che all’immiserimento della scuola pubblica. Non a caso, per mettere a punto i sistemi di valutazione aziendalizzante il MIUR ha coinvolto associazioni della Confindustria, portatrici di interessi che dovrebbero restare lontani dalla scuola pubblica e dalle sua finalità: interessi che da anni spingono affinché la scuola italiana si adegui alle esigenze del sistema produttivo; poiché per essi la fase attuale ha bisogno di una scuola che non miri più alla formazione complessiva dei futuri cittadini, ma che addestri una forza lavoro in possesso di competenze generiche e flessibili, capaci di adattarsi alla condizione di precarietà endemica che li aspetta nel mondo del lavoro. Ecco perché i quiz, spesso demenziali, si rivelano pericolosissimi per la libertà d’insegnamento, per la trasmissione del nostro patrimonio culturale alle future generazioni e per la funzione sociale che la scuola italiana fino ad oggi (anche se con molte lacune) ha svolto.Nei sistemi anglosassoni la valutazione attraverso i quiz ha provocato un disastro culturale, così come denunciano migliaia di intellettuali e docenti di tutti i livelli scolastici USA firmatari in questi ultimi anni di numerosi appelli contro i test standardizzati, oltre che promotori di lotte sindacali, culturali e sociali contro i quiz, metro di giudizio della qualità del lavoro scolastico. L'Italia dovrebbe far tesoro di quelle esperienze catastrofiche e mettere a frutto un presunto "ritardo" che invece può rivelarsi salvifico. Pertanto noi uomini e donne di cultura, noi che lavoriamo nei sistemi di istruzione ai vari livelli, noi cittadini sensibili alla funzione decisiva della scuola pubblica nella formazione complessiva dello studente quale futuro cittadino, dichiariamo la nostra ferma contrarietà ai test/quiz standardizzati e all’uso dell’Invalsi come strumento di valutazione dell’istruzione pubblica. E chiediamo ai docenti, agli studenti e a tutti i cittadini interessati a difendere e a migliorare la scuola pubblica di aiutarci a fermare la scuola quiz, il Sistema di (s)valutazione basato sui test Invalsi, l'uso di indovinelli per imporre una scuola miseria, degradata e impoverita per lasciare il posto alla scuola privata e alla mercificazione dell’istruzione e della cultura. Aiutateci ad imporre al futuro Parlamento di affrontare seriamente la questione della qualità della scuola e dell’Università pubbliche, invertendo la tendenza al loro immiserimento e dotandole di massicci finanziamenti, cancellando nel contempo la pratica dei quiz valutativi dall'attività didattica e dalle prove concorsuali e/o di accesso a corsi universitari.
venerdì 26 aprile 2013
PUA, un nuovo tentativo di speculazione sul lungomare Playa di Catania
“Stella Polare”, così si chiama la società titolare del progetto che, assicura l’a.d. Bissoli, attrarrebbe circa 500 milioni di euro di investimenti privati, in grado di stravolgere il lungomare Playa di Catania con infrastrutture di enorme cubatura come un centro congressi e un acquario ancora più grande di quello di Genova.
Mai nome è stato più azzeccato per descrivere una vera e propria offensiva ideologica del trasversale partito del mattone catanese . Questi investimenti, si dice, saranno in grado di produrre almeno mille posti di lavoro stabile e costituirebbero il perno del rilancio turistico della città. L’idea è sempre la stessa, cementificare le coste, arrecando ulteriori offese a un litorale già violentato da scelte urbanistiche sbagliate e sottrarlo alla libera e comune fruizione da parte di tutte e di tutti.
Il progetto ha compiuto un decisivo passo avanti con la delibera del 17 aprile 2013 con cui il consiglio comunale ha approvato la c.d. variante al P.U.A. Catania Sud, strumento tecnico necessario per derogare ai limiti regolamentari che bloccavano la colata di cemento in arrivo.
Il rilancio turistico della città non passa attraverso l’aumento spropositato delle strutture ricettive, un modello di sviluppo che in Spagna, con un’economia fondata prevalentemente sul settore immobiliare e sullo sfruttamento speculativo dei litorali, ha mostrato di essere fallimentare: oggi l’economia spagnola è letteralmente collassata, con gli ultimi dati sulla disoccupazione che somigliano sempre più a un bollettino di guerra (il 27% degli spagnoli è oggi infatti disoccupato).
Ancora più grave appare come a questa importante decisione amministrativa si sia arrivati in totale dispregio dalle istanze poste da associazioni, movimenti e comitati, che già da anni denunciano il tentativo di saccheggio in corso. Un consiglio comunale ormai largamente delegittimato, diviso in fazioni più che in partiti, ha voluto, come ultimo suo atto, regalare alla speculazione privata il lungomare di Catania.
Per questo il circolo città futura rivolge un appello alle forze politiche e sociali, alle cittadine e ai cittadini affinché si valuti di costruire dal basso un piano efficace di lotta, a partire da un possibile ricorso al Tar per bloccarne in sospensiva l’efficacia, con la consapevolezza che il rilancio anche turistico della città passa attraverso la calda accoglienza delle piccole strutture ricettive cittadine e da una più generale ripresa civica, non dal tentativo degli speculatori di deturpare il volto e l’anima della nostra città.
circolo città futura
mercoledì 24 aprile 2013
aperitivo con Foucault, percorsi nella storia della sessualità
martedì 30 aprile, alle 19, al circolo città futura,
via Gargano 37 Catania,
APERITIVO CON FOUCAULT. percorsi nella storia della sessualità,
a cura di Dario Stazzone.
a partire dai testi sulla storia della sessualità del filosofo francese Michel Foucault, una discussione informale e libera, accompagnata da un gustoso aperitivo
"L'importante sarà ancora sapere sotto quali forme, attraverso quali canali, insinuandosi in quali discorsi il potere arriva fino ai comportamenti più minuti e più individuali, quali vie gli permettono di raggiungere le forme rare o appena percettibili del desiderio, come penetra e controlla il piacere quotidiano".
da M. Foucault, "La volontà di sapere", storia della sessualità vol.1
salvaiciclisti, seconda edizione sabato 27 a catania
sabato 27 aprile, alle 15 da piazza Duomo, seconda edizione catanese di salvaiciclisti, "la più grande manifestazione della storia a sostegno della ciclabilità"
SALVAICICLISTI CATANIA - DECALOGO
#1 - Riapertura Via Etnea alle bici
#2 - Ciclabilità della corsie preferenziali
#3 - Adeguamento del BRT alla viabilità ciclistica
#4 - Parcheggio gratuito per biciclette
#5 - Riduzione delle strisce blu, estensione delle ZTL
#6 - Doppio senso per le biciclette
#7 - Servizio Minibus
#8 - Piste ciclabili
#9 - Trasporto gratuito biciclette in metropolitana
#10 - Mobilità è pluralità
lunedì 22 aprile 2013
SUI GENERI(S). obiettivi di Liberazione: collettiva di immagini, fino a sabato 4 maggio
SUI GENERI(S): il gioco di parole già svela la molteplicità di “obiettivi”, la voluta leggerezza degli sguardi su generi, scelte e percorsi di liberazione.
Una collettiva di immagini in cui ciascun artista si confronta con l’alterità, intrecciando riflessioni, punti di vista e prospettive, in una feconda ibridazione.
alberta dionisi - interludio |
“...in fondo la fotografia è un atto confermativo di vita. Ma non tanto perchè è testimonianza che siamo stati e siamo e che presumibilmente saremo, ma perchè la fotografia rende vita nuova alle cose, è un ridisegnare il mondo suggerendo altri modi di pensare. Insomma una sorta di geografia dello spirito che propone l'abbattimento dei confini, delle definizioni che delimitano e ingessano la realtà, operando nello spazio intermedio delle infinite possibilità…” Alberta Dionisi
luca red - radici |
“Semplicemente sono stato in silenzio, in ascolto, aspettando che le immagini risuonassero in me e si facessero tratto”. Luca Red
emanuele rizzo - le ore |
“Nella mia idea di fotografia si focalizza lo sguardo su qualcosa che necessita di essere estrapolato dal contesto in cui avviene e che in tal modo diviene forte come parola. Una tessera aggiunta al mio personale percorso…
...continuamente pervasi da immagini che celebrano volgari gesti di un essere umano ormai al declino, abbiamo bisogno di gesti cauti, movimenti appena accennati, che ridiano senso a quel tempo sottratto alla violenza dell'omologazione”. Emanuele Rizzo
alberto giuffrida - esterno berlinese |
“Nell’alveare del conformismo, non è poi così difficile scombinare i giochi. Le geometrie sterili perdono la loro prospettiva e si confondono di fronte alla semplicità dell'essere”. Alberto Giuffrida
IbrideVoci presenta:
SUI GENERI(S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE.
da sabato 20 aprile a sabato 4 maggio,
al circolo città futura, via Gargano, 37, Catania
nel corso dell'evento lotteria sui generi(s) a sostegno del QUEER VEGGIE PRIDE 2013 di sabato 6 luglio.
il biglietto vincente si aggiudicherà una fotografia d'autore: ES, Alberta Dionisi, 2012.
due belle occasioni per "assaporare" la collettiva insieme all'aperitivo e ad interessanti incontri culturali:
MARTEDI 30 APRILE
alle ore 19, APERITIVO CON FOUCAULT, percorsi nella storia della sessualità a cura di Dario Stazzone
SABATO 4 MAGGIO
alle ore 18, presentazione del libro di Liborio Natali
E PENSARE CHE DA PICCOLO ERO UN BRAVO BAMBINO
aperitivo con l'autore
NO MUOS, la Resistenza continua!
Oggi, giornata mondiale della Terra, un gruppo di attivisti NO MUOS, coraggiosamente e con determinazione ha occupato l'antenna più alta della base americana di contrada Ulmo, un gesto simbolico e nonviolento per sottolineare ancora una volta il vergognoso atteggiamento delle istituzioni regionali e nazionali sulla questione del megaradar.
Esprimiamo ancora una volta tutta la nostra solidarietà, invitiamo a partecipare alle giornate NO MUOS in corso a Niscemi e a sostenere il 25 aprile di Resistenza al presidio permanente.
Denunciamo ancora una volta le responsabilità del governo Monti e l'ipocrisia del governo regionale di Crocetta e proponiamo un recentissimo articolo di Antonio Mazzeo su questo tema:
Le bugie del governo Monti sul MUOS di Niscemi
Un “disguido”. Cioè un mero errore d’interpretazione o di valutazione degli atti predisposti dalla Regione Siciliana che ha consentito al Pentagono di fare un piccolo passo avanti nella costruzione del terminale terrestre del MUOS di Niscemi. Così, in barba al decreto di revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione delle tre mega-antenne del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari all’interno della riserva naturale “Sughereta”, firmato a Palermo lo scorso 29 marzo, tecnici ed operai hanno ottenuto l’Ok a completare pure il terzo traliccio dell’impianto di morte della Marina militare Usa.
Secondo il viceministro degli Esteri Staffan de Mistura e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, si è trattato però di un semplice malinteso. “I due uomini di governo che abbiamo incontrato a Roma lunedì 15 aprile ci hanno comunicato che c’è stato un disguido con la revoca dei lavori del MUOS”, spiega il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa. “Ci hanno però assicurato che i lavori sono stati bloccati almeno fino al prossimo 31 maggio, quando sarà depositato lo studio sull’impatto elettromagnetico delle antenne che è stato commissionato all’Istituto Superiore della Sanità. Sino ad allora verranno garantite solo le attività di manutenzione della stazione di telecomunicazione e gli unici ingressi nella base saranno quelli dei militari statunitensi preposti al suo funzionamento”.
Con o senza revoca, i lavori del MUOS potranno ripartire dunque l’1 giugno se l’ISS darà il suo star bene all’impianto. L’ipotesi di assegnare a quest’organismo l’ultima parola sull’installazione del sistema satellitare è stata fortemente caldeggiata proprio dalla giunta Crocetta, nonostante in tanti avessero espresso dubbi sull’effettiva “indipendenza” dell’istituto noto per le sue posizioni negazioniste in tema di rischio elettromagnetico. I giornalisti Alessio Ramaccioni e Pablo Castellani ricordano nel volume Onde Anomale (Editori Riuniti, Roma, 2012) come Radio Vaticana per difendersi dalle accuse d’inquinamento ambientale nel procedimento penale che l’ha vista poi condannata, si sia affidata alla consulenza tecnica della dottoressa Susanna Lagorio dell’Istituto Superiore di Sanità. Né Rosario Crocetta né il governo Monti hanno poi tenuto conto delle richieste dei No MUOS e del Movimento 5 Stelle di far partecipare ai lavori della commissione il professore Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino che insieme al fisico Massimo Coraddu ha provato l’insostenibilità ambientale del MUOS. “Anche se non ne farò parte perché non mi hanno voluto vi scrivo io già ora le conclusioni a cui giungerà la Commissione dell’Istituto Superiore di Sanità”, ironizza il docente del Politecnico. “Allo stato dell’arte, non risulta in letteratura alcuna prova di correlazione dimostrabile fra campi elettromagnetici ed effetti sulla salute. Quindi non vi è il minimo rischio per la popolazione. I rappresentanti istituzionali a livello territoriale si accorgeranno così come da Roma li hanno beffati…”.
L’impegno dell’esecutivo a congelare l’affaire MUOS sino a fine maggio contrasta poi con quanto dichiarato il 10 aprile scorso dal Ministero della Difesa in un comunicato stampa. Dopo aver ribadito che l’installazione delle parabole “potrà iniziare soltanto quando saranno resi noti i risultati dello studio indipendente”, il dicastero retto da Giampaolo Di Paola ha inteso far sapere che a Niscemi proseguiranno comunque i “lavori di predisposizione” del MUOS. Un gioco di parole per mascherare la violazione dello stop alle attività del cantiere concordato a metà marzo da Mario Monti e il presidente Crocetta, violazione documentata con foto e filmati dai militanti e dalle Mamme No MUOS. Con la conseguenza che il Movimento che si oppone al progetto ha dovuto riprendere le azioni di blocco della base militare di contrada Ulmo per impedire l’ingresso degli automezzi delle aziende contractor. “Il successo della grande manifestazione nazionale del 30 marzo a Niscemi ed il provvedimento di revoca delle autorizzazioni da parte della Regione Sicilia non hanno fermato, ma anzi ringalluzzito l’arroganza della Marina militare statunitense nella prosecuzione dei lavori di costruzione del MUOS, umiliando ancora una volta la sovranità popolare e l’ARS”, commenta Alfonso Di Stefano del Comitato No MUOS – No droni di Catania. “Vista l’inefficacia pratica dei provvedimenti istituzionali e giuridici è solo grazie alla vigilanza e alla prosecuzione dei blocchi che è stato impedito in questi giorni il transito dei mezzi, praticando così dal basso la revoca dei lavori”.
La resistenza non violenta dei giovani e delle donne No MUOS ha ridato ancora una volta i suoi frutti. Da alcuni giorni i cantieri sono tornati ad essere deserti. Scortati da decine di volanti della polizia e dei carabinieri solo i furgoni che trasportano i militari hanno fatto ingresso nella Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi. Gli attivisti lamentano però la prosecuzione delle azioni di provocazione da parte dei tutori dell’ordine con spintonamenti, identificazioni, schedature di massa e finanche un placcaggio da rugby per bloccare un attivista diretto ai cancelli della base.
“Il fatto che la polizia italiana scorti gli operai che entrano al cantiere, ci fa capire purtroppo che le direttive che partono da Roma vanno nella direzione opposta a quella dell’atto di revoca della Regione Siciliana”, commenta Paola Ottaviano del Comitato No MUOS di Modica. “Quello che davvero ci ha stupito è stato però il silenzio assordante da parte delle istituzioni regionali di fronte alle palesi violazioni del governo. L’assessore all’Ambiente, Maria Lo Bello, anziché spiegare in che modo la Regione avrebbe garantito l’efficacia e la messa in atto della revoca, rivolgendosi alla magistratura dopo aver constatato l’avanzamento dei lavori, si è limitata a chiedere un chiarimento al ministero della difesa. E per supplire per l’ennesima volta alle mancanze degli organi istituzionali, cittadini e attivisti hanno presentato diversi esposti alla Procura di Caltagirone”. Le illegalità verificatesi nei cantieri del MUOS ad aprile sono state stigmatizzate dall’avvocato catanese Sebastiano Papandrea. “I provvedimenti di revoca, pur essendo soggetti all’ordinario termine di impugnazione di 60 giorni, hanno efficacia immediata sin dalla loro notificazione e pertanto, ove essi siano stati regolarmente notificati, appare illegittima la prosecuzione dei lavori che avrebbero dovuto essere immediatamente arrestati”.
Il Movimento No MUOS s’interroga intanto su come rilanciare la lotta contro l’installazione del nuovo sistema di guerra planetario Usa, consapevole che i giri di valzer e le ipocrisie del governo continuano anche per sfiancare le proteste e rafforzare i dispositivi di repressione. Per superare l’empasse e imporre il cambio di rotta sul MUOS è necessario che il Parlamento, prima possibile, si pronunci apertamente sul sistema satellitare e approvi una mozione che dica chiaramente “No” alla sua installazione nel territorio italiano, vincolando l’esecutivo a revocare tutte le autorizzazioni alle forze armate statunitensi. Un pronunciamento dal rilevante valore storico che consentirebbe di riaprire il dibattito politico generale sulla presenza delle installazioni militari Usa e Nato in Italia e sulla loro chiara incostituzionalità.
Non a caso per lanciare la campagna di primavera No MUOS è stata scelta la data simbolica del 25 aprile, giornata di Liberazione dalle basi di guerra. Il Presidio permanente di contrada Ulmo sarà la sede-laboratorio di dibattiti, iniziative ecologiche, artistiche e culturali per valorizzare la riserva orientata protetta, praticare e socializzare il rispetto di un ambiente unico nel Mediterraneo e rendere permanente la mobilitazione popolare contro la militarizzazione e i conflitti che insanguinano il pianeta. La partita è apertissima a condizione di mantenere la massima unità attorno agli obiettivi strategici comuni.
borse di studio ersu non pagate, ora basta!
centinaia di studentesse e di studenti assegnatari di borse di studio da parte dell'ERSU di Catania attendono da tempi lunghissimi, in alcuni casi anche anni, il pagamento delle somme a cui avrebbero diritto.
un'aggregazione di studentesse e studenti ha deciso di organizzarsi dal basso per un'azione legale verso l'ERSU, e ha dato vita ad un gruppo facebook, per dare visibilità a tutti coloro che si trovano in difficoltà a causa di un ente che dovrebbe garantire il diritto allo studio e per rendere nota la vicenda, non solo nella realtà universitaria catanese ma anche a livello regionale, poiché l'ersu è un ente pubblico afferente alla regione sicilia.
supportiamo le studentesse e gli studenti affinché i pagamenti vengano immediatamente effettuati e tali gravissime violazioni del diritto allo studio non si ripetano.
venerdì 19 aprile 2013
25 aprile di Resistenza NO MUOS a Niscemi
Dopo la grandissima manifestazione nazionale dello scorso 30 marzo, che ha segnato il punto più alto della mobilitazione contro il megaradar, le attiviste e gli attivisti hanno continuato a presidiare il territorio per impedire l'accesso di mezzi nella base NRTF.
Il Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS con un comunicato ha reso noto che più volte i mezzi diretti al cantiere, scortati dalla polizia, hanno tentano di forzare il blocco:
"Ingente schieramento di forze di polizia cinge d’assedio tutta l’area intorno alla base NRTF della marina militare americana in contrada Ulmo di Niscemi, impedendo ai cittadini italiani di muoversi liberamente nella zona e bloccando tutte le strade che conducono alla base, transitabili solo a piedi e previa identificazione dei passanti.
Lo scopo evidente e dichiarato è di consentire il transito di un convoglio composto da diversi mezzi che trasportano operai, tecnici e materiali diretti al cantiere MUOS, in barba alla revoca delle autorizzazioni.
Nonostante la difficoltà nel raggiungere il posto, attivisti e mamme No MUOS sono riusciti, sinora, a ottenere un piccolo grande successo: dopo che diversi presidi lungo la stradasono stati sgombrati dalla polizia, solo tre mezzi militari sono entrati alla base, mentre quattro mezzi con numerosi operai sono dovuti tornare indietro.
La protesta pacifica dei cittadini continua a montare così come il blocco alla mobilità operato dalla polizia.
Ci auguriamo che prevalga la ragione e che non si ecceda nell’uso della forza nei confronti dei dimostranti che con la loro presenza pacifica e civile rivendicano pace, salute e giustizia: ricordiamo a tutti che continuare i lavori dopo la revoca delle autorizzazioni è reato. E chiediamo che mandanti ed esecutori materiali di tale reato siano perseguiti dalla legge".
Anche per questo, è fondamentale che la mobilitazione continui, anche il 25 aprile, con una giornata di Resistenza NO MUOS a Niscemi.
martedì 16 aprile 2013
centri commerciali: no all'apertura 25 aprile e 1° maggio, presentazione inchiesta 2013 su lavoro e precarietà nella grande distribuzione a Catania
Gli orari di lavoro nei centri commerciali non hanno più limiti: dalle aperture domenicali si è rapidamente passati alle feste tradizionali, cancellando giorni di riposo determinanti per le lavoratrici e i lavoratori. Il mese scorso a Catania la maggior parte degli esercizi è rimasta aperta a Pasqua e a Pasquetta. E si profila la cancellazione del 25 aprile e 1° maggio, non più date di festa, di lotte e di memoria, ma giorni da dedicare, anche in tempi di crisi, al consumo.
I/le dipendenti saranno costretti a lavorare persino nella festa a loro dedicata, i piccoli esercizi commerciali già duramente provati dalla crisi saranno costretti all'apertura per far fronte alla concorrenza, nel senso comune si diffonderà l'idea che dedicarsi al consumo sia preferibile che godersi il tempo libero e le attività sociali.
Diciamo NO all'apertura della grande distribuzione, alimentare e non, il 25 aprile e il 1° maggio; chiediamo a tutti i Comuni di pronunciarsi rapidamente a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e contro la mercificazione delle vite.
MERCOLEDI 24 APRILE il circolo città futura terrà una conferenza stampa presso un centro commerciale catanese, per difendere i valori della Liberazione e del 1° maggio e presentare l'INCHIESTA 2013 su lavoro e precarietà nella grande distribuzione a Catania.
Iqbal, per non dimenticare il suo esempio e il suo coraggio
Il 16 aprile del 1995 veniva ucciso il piccolo Iqbal Masih.
Iqbal era stato venduto dalla sua famiglia per 16 dollari ed era costretto a lavorare, in una fabbrica di tappeti, incatenato al telaio per 14 ore al giorno. Riuscito a fuggire, aveva denunciato lo sfruttamento a cui sono sottoposti, in Pakistan, decine di migliaia di bambini poveri. Continuò a sfidare le continue intimidazioni dei fabbricanti di tappeti, nel gennaio del 1995, partecipò a Lahore ad una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dal loro incubo. Era divenuto una bandiera della lotta contro lo sfruttamento minorile, venne assassinato mentre usciva in bicicletta dalla casa di sua nonna. PER NON DIMENTICARE MAI IL SUO ESEMPIO E IL SUO CORAGGIO!
venerdì 12 aprile 2013
aprile di liberazione al circolo città futura
SABATO 20 APRILE
alle ore 18,30, inaugurazione, con aperitivo, di SUI GENERI (S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE. collettiva di immagini.
fotografie di Alberta Dionisi, Alberto Giuffrida, Emanuele Rizzo
tratti in china di Luca Red
avvio della lotteria sui generi(s) a sostegno del QUEER VEGGIE PRIDE 2013. il biglietto vincente si aggiudicherà una fotografia d'autore: ES, Alberta Dionisi, 2012
alle ore 19, confronto sul libro di Caterina Rea, CORPI SENZA FRONTIERE. IL SESSO COME QUESTIONE POLITICA, edizioni Dedalo.
introduce Chiara Platania, ne discutono: Anna Di Salvo,(Città Felice Catania), Pina la Villa (DDF - discorsi donne filosofe), Alberto Rotondo (circolo città futura)
alle ore 20,30, CENA VEGAN con menu a tema OBIETTIVI DI LIBERAZIONE:
lotte di liberazione dall’oppressione e dallo sfruttamento (ricette della tradizione popolare) liberazione sessuale (ricette sensuali e piccanti) e liberazione animale: come sempre, tutto cruelty free.
alle ore 22, VEGAN COOKIES CONTEST,
la gara per il biscotto più goloso... biscotti per tutt* e tanti premi divertenti!
MARTEDI 30 APRILE
alle ore 19, APERITIVO CON FOUCAULT, percorsi nella storia della sessualità a cura di Dario Stazzone
SABATO 4 MAGGIO
alle ore 18, presentazione del libro di Liborio Natali
E PENSARE CHE DA PICCOLO ERO UN BRAVO BAMBINO
aperitivo con l'autore
Etichette:
città,
differenza,
ibridevoci,
libri,
socialità
Vik, per non dimenticare
il 15 aprile del 2011 veniva assassinato a Gaza l'indimenticabile Vittorio Arrigoni, attivista instancabile a sostegno del popolo palestinese...
lo ricordiamo con un suo articolo particolarmente intenso e con il suo ultimo report da Gaza.
RESTIAMO UMANI
rifiuti zero: domenica 14 firma day in ogni città
domenica 14 aprile, in ogni città raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare RIFIUTI ZERO.
a Catania banchetto alla Fera Bio, tutta la mattina presso il monastero dei benedettini.
è possibile firmare anche al circolo città futura, durante le iniziative previste (vedi calendario attività)
sabato 6 aprile 2013
IbrideVoci presenta: SUI GENERI(S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE.
SUI GENERI (S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE.
fotografie di Alberta Dionisi, Alberto Giuffrida, Emanuele Rizzo,
tratti in china di Luca Red.
inaugurazione con aperitivo sabato 20 aprile, ore 18,30 circolo città futura, via Gargano 37, Catania.
per l'occasione, IbrideVoci propone una CENA VEGAN con menu a tema OBIETTIVI DI LIBERAZIONE: lotte di liberazione dall’oppressione e dallo sfruttamento, a cui dedichiamo tante ricette della tradizione popolare, liberazione sessuale, simboleggiata da ricette sensuali, piccanti e afrodisiache, e liberazione animale: come sempre, tutto cruelty free.
la collettiva d'arte si potrà visitare fino a sabato 4 maggio, nel corso dell'iniziativa:
- lotteria sui generi(s) a sostegno del QUEER VEGGIE PRIDE 2013 che si terrà sabato 6 luglio a Catania.
- APERITIVO CON FOUCAULT, incontro sulla storia della sessualità, con Dario Stazzone, martedì 30 aprile alle ore 19.
- E PENSARE CHE DA PICCOLO ERO UN BRAVO BAMBINO, presentazione del libro di Liborio Natali e aperitivo con l'autore, sabato 4 maggio alle ore 19.
Corpi senza frontiere, il sesso come questione politica, presentazione a Catania
sabato 20 aprile, alle ore 19, al circolo città futura (via Gargano 37, Catania),
in collaborazione con Città Felice
presentazione del libro di Caterina Rea
CORPI SENZA FRONTIERE. IL SESSO COME QUESTIONE POLITICA, edizioni Dedalo.
Le sfere del corpo e del sesso sono state a lungo considerate come una dimensione privata e intima, lontana dalla storia e dalla politica. Ma il genere è un fatto «naturale» o una costruzione sociale, radicata negli strati della storia umana, che produce rapporti di dominio? L’ordine simbolico, come insieme di immagini che influiscono sul modo di vivere, è un’immutabile struttura universale o un’intricata trama di archetipi e stereotipi che può essere svelata e trasformata? Assumere il genere come categoria critica permette di leggere i rapporti di potere istituiti come aperti a possibili trasformazioni: una visione «denaturalizzata» del mondo, come percorso di accesso al cambiamento e a una condizione di autentica libertà personale e collettiva.
introduce: Chiara Platania
ne discutono: Anna Di Salvo (Città Felice), Pina La Villa (DDF - donne discorsi filosofe), Alberto Rotondo (circolo città futura)
durante la serata, collettiva d'arte SUI GENERI(S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE e cena a tema
leggi la recensione su il manifesto
leggi su recensioni filosofiche
dystopialand: il nuovo libro di Barbara X
Dystopialand: la quinta autoproduzione letteraria di Barbara X, che sarà nostra ospite al Queer Veggie Pride 2013, sabato 6 luglio a Catania.
Una narrazione densa, ambientata nel 2200 in una megalopoli dal nome inquietante, Molochia. Un libro da leggere, anche per impedire che sia davvero così, come spiega l'autrice nell'introduzione:
"IMPEGNATEVI PERCHE' IL FUTURO DEL MONDO NON SIA QUESTO.
Dystopialand è principalmente la descrizione di un possibile futuro: non di un futuro possibile..."
continua a leggere...
venerdì 5 aprile 2013
cava grande: difendiamo la val di noto da discariche e speculazione!
Dopo il tentativo di speculazione e cementificazione ad Eloro, al confine con l'area protetta, che abbiamo con forza denunciato l'estate scorsa e che è stato fermato da una grande mobilitazione sul territorio, un nuovo rischio di devastazione ambientale si abbatte oggi una Cava di pietra, a pochi passi dalla nota località di Cava Grande, che sta per essere trasformata in discarica!
Su questa vicenda riportiamo un testo del collettivo Ales di Avola:
Cresce la mobilitazione in provincia di Siracusa contro la discarica di contrada Stallaini, nel Comune di Noto, subito ribattezzata "discarica di Cava Grande" per l'inquietante vicinanza con l'omonima Riserva Naturale Orientata.
Il 21 dicembre 2012 l'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana ha concesso alla ditta Soambiente di Agrigento l'Autorizzazione Integrata Ambientale per trasformare alcune cave di pietra abbandonate in una discarica di ben 614.000 metri cubi.
Le vecchie cave di pietra dovrebbero essere riempite, nei piani della Soambiente, con rifiuti di metalli non ferrosi (rame, piombo, nichel, cromo, zinco, titanio, ecc...), rifiuti provenienti da operazioni di bonifica, carboni attivi esauriti, amianto, rifiuti non biodegradabili, pietrisco ferroviario, cemento, miscele bituminose, polveri, rifiuti da estrazione di minerali metalliferi e non metalliferi, e altro ancora.
Quello messo in atto non è il primo tentativo di costruzione di una discarica sul sito di Stallaini. Tentativi sempre falliti per l'opposizione del territorio che, così com'è accaduto con le mobilitazioni contro le trivellazioni petrolifere, ha respinto l'avanzata degli speculatori nel sud-est della Sicilia.
L'area del progetto, totalmente circondata da campi coltivati e da aree incontaminate adibite al pascolo, si trova a qualche centinaio di metri dalla Riserva Naturale di Cava Grande del Cassibile e a poche decine di metri da uno degli affluenti del fiume Manghisi, protetto sia dall'istituzione della riserva, sia dalla popolazione locale, che gli ha sempre riconosciuto una funzione fondamentale nel mantenimento della biodiversità in tutta l'area iblea. Il fiume alimenta, inoltre, la quasi totale disponibilità d'acqua del sottostante comune di Avola, oltre ad essere meta di decine di migliaia di visitatori l'anno.
La zona del progetto ricade, inoltre, e per intero, all'interno dell'area sottoposta a vincolo paesaggistico, in cui è vietata la costruzione di "discariche di materiale di qualsiasi genere" e nelle immediate vicinanze di una necropoli bizantina.
Alle prime notizie del progetto la popolazione e le associazioni di Avola e Noto (ma anche di Siracusa, Canicattini Bagni e altri comuni della zona) si sono subito mosse in difesa della propria salute, lanciando una raccolta di firme per ottenere la revoca dell'autorizzazione. L'adesione all'iniziativa è stata massiccia e le firme si contano nell'ordine delle migliaia.
Ma c'è la consapevolezza che può non bastare, che bisognerà proseguire nella lotta in difesa del territorio, per ogni via praticabile. I confini comunali e il campanilismo sono stati abbattuti dalla coscienza che se è a rischio l'ambiente di Cava Grande, allora lo è tutta la Sicilia sud-orientale.
Il Comune di Noto, pressato con decisione dalle associazioni e dai cittadini, già nel dicembre del 2010 espresse parere negativo sulla costruzione della discarica, formulando dubbi circa l'ubicazione, la stabilità del terreno, l'ammissibilità dei rifiuti e il sistema di controlli. Ma venne scavalcata dalla Regione che fece proprie le conclusioni di una Valutazione d'Impatto Ambientale da molti giudicata inesatta e compiacente verso le intenzioni della Soambiente.
Un primo risultato è stato già raggiunto: il progetto è stato fermato (a quanto pare anche per il sospetto di infiltrazioni mafiose nell'affare). Risultato accolto senza eccessi d'entusiasmo dalla popolazione, ma rilanciato con soddisfazione dai sindaci di Noto e Canicattini Bagni.
I rappresentanti delle istituzioni (e molte sono quelle che, al tempo, hanno espresso parere favorevole sulla discarica), sanno già che la popolazione non ha più intenzione di riporre fiducia negli annunci e nelle promesse. L'esperienza della discarica di Bommiscuro ha lasciato segni profondi nella zona.
I cittadini di quest'area hanno già sanzionato decenni di malgoverno e i partiti un tempo più gettonati registrano un calo di voti nell'ordine delle decine di migliaia, senatori e deputati hanno perso il loro scranno, forse per sempre.
Una popolazione che, tra elezioni regionali e politiche, ha disertato in massa le urne, arrivando a marcare una soglia di astensionismo massima del 41% in alcuni comuni.
Una popolazione già segnata dalla crisi del settore agricolo, dall'industrializzazione selvaggia e dall'invasione dei centri commerciali, che non attende più concessioni dall'alto e proclami dall'aspetto benefico, ma si organizza per la difesa del proprio ambiente e della propria salute.
Non c'è più spazio per le discariche, la lottizzazione, i petrolieri e i mille assalti del capitalismo.
giovedì 4 aprile 2013
call center: flash mob e incontro di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori
sabato 6 aprile, alle ore 18, in piazza università a catania, flash mob contro la delocalizzazione, promosso in contemporanea in quattro città dalle lavoratrici e dai lavoratori dei call center.
lunedì 8 aprile, alle ore 18, al circolo città futura, via gargano 37 (viale libertà pressi inps) catania
incontro pubblico di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori dei call center in lotta contro le delocalizzazioni e la precarietà, interviene Davide Foti, segretario slc-cgil.
martedì 2 aprile 2013
aprile, tante attività al circolo città futura
APRILE 2013, tante attività al circolo città futura:
sabato 6 aprile, alle ore 18, in piazza università a Catania, flash mob contro la delocalizzazione, promosso in contemporanea in quattro città dalle lavoratrici e dai lavoratori dei call center in lotta.
lunedì 8 aprile, alle ore 18, al circolo città futura, via gargano 37, Catania,
incontro pubblico di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori dei call center in lotta contro le delocalizzazioni e la precarietà, interviene Davide Foti, segretario slc-cgil.
sabato 20 aprile, IbrideVoci città futura presenta:
alle ore 18,30, inaugurazione, con aperitivo, di SUI GENERI (S). OBIETTIVI DI LIBERAZIONE.
fotografie di Alberta Dionisi, Alberto Giuffrida, Emanuele Rizzo, tratti in china di Luca Red.
nel corso della serata, lotteria sui generi(s) a sostegno del QUEER VEGGIE PRIDE 2013.
alle ore 19, presentazione del libro, di Caterina Rea, CORPI SENZA FRONTIERE. IL SESSO COME QUESTIONE POLITICA, edizioni Dedalo.
ne discutono Anna Di Salvo (Città Felice), Pina La Villa (DDF - discorsi donne filosofe), Alberto Rotondo (circolo città futura)
alle ore 20,30, CENA VEGAN con menu a tema OBIETTIVI DI LIBERAZIONE: lotte di liberazione dall’oppressione e dallo sfruttamento, a cui dedichiamo tante ricette della tradizione popolare, liberazione sessuale, simboleggiata da ricette sensuali e piccanti, e liberazione animale: come sempre, tutto cruelty free.
alle ore 22, VEGAN COOKIES CONTEST, la gara per il biscotto più goloso... biscotti per tutt* e tanti premi divertenti!
Iscriviti a:
Post (Atom)