lunedì 27 dicembre 2010

congelamento delle graduatorie: un provvedimento razzista.


















Alla vigilia di Natale il governo ha deciso che le graduatorie dei precari della scuola saranno congelate, anche per il prossimo anno scolastico, impedendo l’aggiornamento dei punteggi e, soprattutto, la possibilità di cambiare provincia d’inserimento. Il tutto, inserito, nel decreto "milleproroghe", che si annuncia come un autentico vaso di pandora del tardo berlusconismo.
E’ una norma che ha, esplicitamente, come bersaglio le migliaia di precari delle regioni meridionali cui è impedito di far valere nelle regioni del nord i propri alti punteggi (frutto di lunghissimi anni di lavoro senza garanzie). Saranno relegati, nelle cosiddette code delle graduatorie, quella sorta di apartheid della scuola, dove la provenienza geografica conta più di titoli e servizio.
Sono migliaia di lavoratrici e lavoratori colpiti tre volte dal governo: prima con la mancata applicazione di una legge dello stato (mai abrogata) che prevedeva il passaggio di ruolo entro tre anni per tutti i precari in graduatoria, poi con devastanti tagli -concentrati nelle regioni meridionali- che hanno precluso al sud anche il lavoro precario, infine con la discriminazione nelle graduatorie.
Vengono, con questa norma, calpestati principi essenziali quali la libertà di movimento dei lavoratori e la spendibilità dei titoli acquisiti su tutto il territorio nazionale. Un altro successo è offerto alla propaganda razzista della Lega contro l’invasione dei docenti meridionali delle scuole del Nord. L’Italia è sempre più divisa in due.
Non meno grave è quello che questo provvedimento annuncia per il futuro: norme per il reclutamento basate sulla territorializzazione e precarizzazione definitiva (e generalizzata) del rapporto di lavoro nelle scuole. Cioè il completamento della controriforma della Gelmini.
La costruzione di una risposta dura e di una generale ripresa di mobilitazione a Gennaio diventa un appuntamento ineludibile.

Luca  Cangemi
Segretario Regionale Rifondazione Comunista