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Il governo, con il colpevole assenso di alcune organizzazioni sindacali, ha compiuto un’altra grave manovra contro i precari e tutti i lavoratori della scuola.
La scelta paradossale di utilizzare per le immissioni in ruolo due graduatorie diverse è un regalo alla propaganda leghista contro gli insegnanti del Sud e un tentativo di scatenare una nuova guerra tra poveri.
Le conseguenze saranno pesantissime: si aprirà un nuovo, enorme, contenzioso e si rischia di colpire la funzione delle graduatorie, aprendo la strada ad albi territoriali e chiamate dirette dei presidi.
La manovra del governo deve essere smascherata, riportando l’attenzione sui veri problemi che sono i tagli che hanno fatto sparire decine di migliaia di posti di lavoro nella scuola pubblica (in particolar modo quella meridionale) e l’attacco ai diritti contrattuali dei lavoratori, di cui la recente manovra finanziaria e l’accordo sui neoassunti sono due nuovi capitoli.