sabato 2 novembre 2013

falchi, circhi e politica catanese

falco legato e bendato al castello ursino

















La falconeria, ossia l’utilizzo di uccelli rapaci a scopi ludici o venatori, è un’attività esecrabile:  costringere un essere vivente, la cui esistenza dovrebbe naturalmente avere come orizzonte le azzurre e luminose praterie del cielo, a condurre la propria vita tra le scomode gabbie costruite dalla ferocia umana; la vile indifferenza di chi lo sfrutta, spingendolo ad esibirsi per il godimento di un pubblico educato alla stessa indifferenza, è un atto di crudeltà gratuita.
Per questo motivo tale attività è vietata in diversi paesi del mondo, dalla Norvegia alla Danimarca, dall’Australia alla Nuova Zelanda. In Italia la falconeria è stata bandita dalle leggi della regione Sardegna e dalla provincia autonoma di Trento.  In Sicilia, invece, tale attività non soltanto è consentita ma addirittura finanziata da diverse amministrazioni pubbliche, che spesso patrocinano spettacoli ed esibizioni indegni  di un paese civile. Tuttavia, se a Caltanissetta la ferma protesta delle associazioni animaliste e ambientaliste ha comportato l’annullamento delle manifestazioni previste, a Catania per ben due volte lo splendido scenario del Castello Ursino ha fatto da sfondo alla rappresentazione spettacolare della sofferenza e del più bieco sfruttamento degli animali, la cui preziosa esistenza e` stata asservita alla crudele indifferenza di amministratori in cerca di visibilità.
A nulla sono servite le proteste nostre e di Catania Antispecista, che per primi avevamo posto la questione sui social network, e le successive rimostranze dell’ENPA, della  LIPU, del WWF e delle altre associazioni ambientaliste.
Ma vi è un altro aspetto della questione che merita di essere sottolineato, esso attiene alla qualità umana e politica dei nostri amministratori e di  molti di coloro che dicono di voler rappresentare l’opposizione di sinistra alla giunta Bianco. Dal sindaco Bianco -  la cui elezione è stata peraltro supportata da diverse associazioni animaliste e ambientaliste, nella speranza, da molti condivisa,  di voltar pagina dopo un ventennio di disastroso governo delle destre – e dall’assessore Licandro ci saremmo aspettati, come già accaduto a Caltanissetta, una serena ammissione degli errori commessi, seguita dall’annullamento della manifestazione. Dagli altri - che hanno approfittato della nostra campagna contro la falconeria per alimentare la loro sterile, frustrata , opportunistica e fintamente ideologica vis polemica -  francamente non ci aspettavamo nulla.  E infatti nulla hanno detto e fatto per protestare contro lo scempio di civiltà che si stava compiendo davanti ai nostri occhi.
Agli uni e agli altri raccomandiamo per il futuro  maggiore rispetto e attenzione per chi, spesso solitariamente, cerca fattivamente di  cambiare lo stato di cose presenti, non attraverso inutili proclami “rivoluzionari” ma attraverso comportamenti concreti che realizzino il cambiamento, a sostegno delle mille esperienze  di resistenza culturale e politica che pure animano, spesso al di fuori delle tristi  ritualità della politica ufficiale, la vita civile della nostra bellissima e martoriata città.
Nel frattempo invitiamo tutt* a sostenere la petizione, sottoscritta già da migliaia di cittadin*, per chiedere al sindaco un’ordinanza che preveda, come già deliberato  da diversi comuni italiani, il divieto di attendamento nel territorio comunale per i circhi che sfruttano a scopo di divertimento i nostri compagni animali.

circolo città futura