sabato 15 gennaio 2011

luxemburg, una rosa che non appassirà mai


































"Quel che ora si deve fare è di dirigere con piena coscienza tutta la forza del proletariato contro le principali fortezze della società capitalistica. In basso, dove ciascun imprenditore ha di fronte a sé i suoi schiavi salariati, in basso dove tutti gli organi esecutivi del dominio politico di classe si trovano di fronte all'oggetto del loro dominio, alle masse, là dobbiamo passo passo strappare dalle mani dei nostri dominatori i loro strumenti di potere e porli nelle nostre mani. Disegnato in questo modo, il processo appare forse un tantino più lungo di quanto si sarebbe inclini a raffigurarselo in un primo momento. lo credo salutare per noi porci innanzi agli occhi con piena chiarezza tutte le difficoltà e complicazioni di questa rivoluzione. Giacché io spero che la descrizione delle grosse difficoltà e dei compiti che ci si ammassano dinanzi non operi su nessuno di voi, come non opera su di me, nel senso di raffreddare il vostro zelo e la vostra energia; al contrario, quanto più gravoso è il compito, tanto più raccoglieremo tutte le forze, e non dimentichiamolo: la rivoluzione sa attuare la propria opera con enorme celerità. lo non mi accingo a profetizzare quanto tempo occorre per questo processo. Chi di noi sta a fare i conti, che c'importa se la nostra vita basta appena allo scopo? Importa soltanto, che noi sappiamo con chiarezza e precisione quel che si deve fare; e che cosa ci sia da fare io spero di averlo in qualche modo detto nelle sue linee fondamentali con le mie deboli forze".

Rosa Luxemburg, discorso sul programma, gennaio 1919