domenica 3 luglio 2011

queer biker: mobilità sostenibile per riprendersi la città!








Perché Queer biker ?
di Cristiano Pluchino


Inizialmente Queer biker è nato dal desiderio di andare in bici con degli amici, ma subito ho capito che non era solo questo il nostro obiettivo. Queer biker per noi è un concetto molto ampio, che racchiude in sé tanti aspetti, da quelli emotivi, all'esigenza di utilizzare un mezzo di trasporto ecosostenibile, all'occasione di socializzare, di riappropriarsi delle strade della nostra città e molto altro ancora.
Quando ero piccolo, usavo la bici sono in estate, a casa a mare di mio nonno, in città non mi era permesso, mancavano e mancano tuttora le piste ciclabili e qualsiasi altra elementare infrastruttura idonea, ed ovviamente non era il caso di lasciare un bambin* libero di scorrazzare in mezzo ad automobili, motorini, autobus; dunque durante l'inverno non desideravo altro che arrivasse l'estate per poter salire finalmente sulla mia bicicletta e sentirmi libero, con il vento sul viso, ed andare ad esplorare posti che non conoscevo.
Mio padre spesso veniva con me, e confesso che era una delle poche cose che facevamo insieme, una di quelle poche occasioni che ci univano, stare insieme e correre felici tra strade ancora non asfaltate, ridere  come se anche lui fosse piccolo come me. Amo la bici anche per questo, mi riporta  alla mia infanzia, mi fa sentire libero e più vicino a quella emotività, che crescendo molti di noi dimenticano, perché si cresce,  perché l'altro ci appare diverso da noi, una diversità dalla quale  sembra ci si debba difendere ad ogni costo, perché ci fa paura, perché non la comprendiamo.
Queer per noi vuol dire proprio questo, abbattere il muro della diffidenza rispetto all'altro che non si conosce; siamo persone, non siamo definizioni da manuale o da dizionario o, come si direbbe oggi, da wikipedia.
Molti mi chiedono che significa questo termine e se, poiché spesso lo si ritrova in contesti omosessuali, escluda coloro che non lo sono. Ma Queer non è un concetto “escludente”, per questo ci sembra importante spiegare cosa vuole significare: la traduzione letterale è “insolito”; è più che altro un termine politico, che rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale, rappresenta chi si sente oppresso dall'eteronormatività prevalente nella cultura e nella società in cui viviamo, quindi significa andare oltre le rigide limitazioni della tradizionale interpretazione binaria dell'orientamento sessuale (omo/etero/bi-sessuale) e dell'identità di genere (maschio/femmina). Essere Queer significa buttare fuori dalla finestra queste etichette e le aspettative ad esse legate, per abbracciare il fatto che la sessualità e l’identità sono definizioni che limitano l'espressione individuale delle persone, costrette dalla società a dover dire cosa piace e cosa siamo, come se essere eterosessuale o gay-lesb-trans-transgender o altro aggiungesse o togliesse qualcosa alla nostra persona.
Ecco, per noi Queer vuol dire questo, sempre e solo persone.
All'inizio di questa nostra avventura, qualcuno ha detto “siete dei visionari”, ma noi crediamo in ciò che facciamo e crediamo nelle persone, nella loro energia, nella forza che si crea quando più persone condividono ed aprono il loro cuore.
Catania è una città molto bella, riprendiamocela tutti insieme! Ci siamo stancati di aspettare passivamente che le cose cambino, al senso di rassegnazione a cui ci siamo abituati nell’attesa che le amministrazioni vengano incontro ai nostri bisogni.
Vogliamo una città più vivibile, una città in cui un bambino come me avrebbe potuto pedalare con suo padre senza la paura di essere travolto da qualche automezzo, vogliamo una città in cui la socializzazione non passi per convenzioni imposte da mentalità piene di pregiudizi verso il prossimo, vogliamo una città nuova in cui le differenze siano fonte di ricchezza.
Per usare un banale luogo comune, “nessuno nasce imparato”; quando si impara lo si fa sempre dall'altro, da chi è differente da noi per vissuto, capace di offrirci l'opportunità di allargare la nostra visione del mondo.
Questa occasione per me è un miracolo, un miracolo che noi Queer biker vogliamo condividere con tutti voi.