sabato 3 settembre 2011

no ai tagli all'assistenza per le persone con disabilità!














IL 6 SETTEMBRE IN PIAZZA IN PIAZZA ANCHE CONTRO IL TAGLIO ALL’ASSISTENZA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ


La manovra economica del Governo Berlusconi e i provvedimenti legislativi ad essa collegati colpiscono le fasce più deboli mentre salvaguardano i grandi patrimoni e l’evasione fiscale. Tra le fasce più colpite ci sono le persone con disabilità, gli invalidi e gli anziani non autosufficienti.

Già la manovra di luglio aveva assestato un duro colpo alle persone con disabilità e le loro famiglie, a causa dei tagli alle agevolazioni fiscali riguardanti le spese sanitarie e le deduzioni per le spese di accompagnamento. Adesso il contenuto della bozza di riforma fiscale e assistenziale – per la quale il Governo ha ricevuto una delega con il decreto-legge 138/2011 - rivela l’intento di fare cassa riducendo ulteriormente i diritti e le prestazioni, in particolare con le seguenti misure:

- Il riordino dei requisiti reddituali e patrimoniali per il riconoscimento dell’invalidità civile che dà diritto alla pensione sociale (che ammonta a €260 al mese) e per il diritto alla pensione di reversibilità (che ammonta in media a €600 al mese).

- La cancellazione dell’assegno di €487 al mese per le persone incapaci di deambulare, sostituito un fondo da suddividere fra le Regioni e svuotando progressivamente il Fondo per le Politiche Sociali e quello per la Non Autosufficienza.

Queste misure sono accompagnate da un dimezzamento delle risorse che, si è calcolato, lascerà progressivamente senza alcuna assistenza il 50% delle persone disabili e/o anziane al Sud.

A tutto questo vanno aggiunte alcune gravi misure contenute nella manovra finanziaria in discussione in Parlamento:

- una nuova regolamentazione dei ricorsi (che, in passato, sono stati accolti in più della metà dei casi) contro l’INPS in materia di invalidità o di handicap che, con il pretesto della riduzione dei tempi, rende il procedimento sbilanciato a favore dell’INPS e inappellabile dopo il primo giudizio.

- l'ulteriore riduzione della spesa per il diritto allo studio: le limitazioni previste per l’organico degli insegnanti di sostegno rendono impossibile una piena tutela dell’integrazione scolastica e l’applicazione dei numerosi pronunciamenti giurisprudenziali che danno ragione ai genitori di alunni disabili che avevano presentato ricorso contro il taglio delle ore di sostegno.

- nuovi tagli sulla “spesa protesica”, per i dispositivi medici e le protesi.

Il circolo Città Futura, che da sempre si batte per i diritti dei disabili, sarà in piazza per lo sciopero generale del 6 Settembre anche per denunciare questo ulteriore colpo alle fasce più deboli di cittadini, e per ribadire come le risorse per risanare il debito vadano reperite altrove, innanzi tutto tassando i grandi patrimoni, colpendo l’evasione fiscale e tagliando le spese militari.