giovedì 1 dicembre 2011

in ricordo di Christa Wolf: tra uccidere e morire c'è una terza via: vivere




























Non esiste una pace armata. La pace o e' disarmata o non e' pace - qualsiasi cosa uno pensi di dover difendere. Per due volte, in questo secolo, dalla "pace armata" e' nata la guerra, e ogni guerra e' stata piu' dura della precedente. Brecht disse esattamente la stessa cosa negli anni Cinquanta: se non ci armiamo avremo la pace. Se ci armiamo, avremo la guerra. Non vedo come si possa pensarla diversamente.
(da Premesse a Cassandra)

La letteratura perde oggi una delle sue protagoniste: all’età di 82 anni, nella sua abitazione berlinese, Christa Wolf è deceduta a termine di una lunga malattia.
La scrittrice della Germania dell’est lascia opere straordinarie come Cassandra e Il cielo diviso, e il ricordo del grande ruolo che ebbe negli avvenimenti che portarono alla caduta del Muro nel 1989, quando riuscì a convincere i suoi concittadini a non lasciare il paese, ma a lottare per l’unificazione.
Nata nel 1929 in Polonia, Christa Wolf si ribellò con forza e convinzione al nazismo, appoggiando il comunismo per tutto il resto della sua vita.
Finita la seconda guerra mondiale, laureata in germanistica all’università di Jena, negli anni ’50 affermava di credere nella missione politica della letteratura
Sposata con lo scrittore Gerhard Wolf, dal 1962 lavorò come critica letteraria presso la rivista dell’Unione degli Scrittori della DDR, Neue Deutsche Literatur.
Tra i suoi ultimi libri: Un giorno all’anno. 1960-2000, che raccoglie le pagine di diario scritte ogni 27 settembre per quarant’anni, esempio della sua grande capacità di analizzare il contesto storico politico ed i conflitti interiori dell’animo umano.