mercoledì 11 aprile 2012

parte l'inchiesta sulla scuola e sul diritto allo studio

In una conferenza stampa ieri mattina Luca Cangemi, segretario del circolo “Olga Benario” del PRC, e componente del coordinamento nazionale della Federazione della Sinistra, ha illustrato l’inchiesta nazionale sul diritto allo studio, promossa da Rifondazione Comunista.
Strumento dell’inchiesta sarà un agile questionario che costruirà una radiografia degli istituti di ogni ordine e grado, analizzando il funzionamento degli aspetti essenziali della vita scolastica dagli edifici (sicurezza, barriere architettoniche) ai servizi, ai problemi degli organici, al numero di alunni per classe, all’organizzazione didattica, al diritto allo studio per le persone con disabilità.
“Questa inchiesta ha un particolare valore per le scuole catanesi, perché offre la possibilità di definire con precisione una situazione che è sicuramente molto grave”- ha dichiarato Luca Cangemi. “Le scelte politiche devastanti di questi anni, che si sommano a problemi antichi come quelli dell’edilizia scolastica, hanno creato una situazione gravissima nell’istruzione pubblica del nostro territorio: un profilo formativo sfigurato dai tagli di organici, aule affollate contro che ogni norma di sicurezza, i già scarsi servizi di supporto gestiti dagli enti locali gravemente depotenziati.
Intollerabile è poi la violazione dei diritti degli studenti con disabilità e delle loro famiglie, nonostante le indicazioni ribadite dalla corte costituzionale: riduzione delle ore di sostegno, più alunni con disabilità concentrati nella stessa classe, tagli all’assistenza igienico-sanitaria”.
“Vogliamo denunciare nel dettaglio questa situazione - ha continuato Cangemi - in un momento in cui il governo sta facendo scelte per il prossimo anno scolastico, che non solo non iniziano a porre rimedio a questa situazione, ma anzi la aggraveranno ulteriormente.
Le cifre annunciate sugli organici allargano la forbice tra scuola meridionale e quella del resto d’Italia. La Sicilia è la regione d’Italia maggiormente penalizzata. I numeri previsti per la stabilizzazione dei precari sono semplicemente ridicoli. Le scelte del ministro Profumo sono in netta continuità con la disastrosa epoca della Gelmini”.
“Quest’opera di conoscenza e di denuncia  - ha concluso Cangemi - è essenziale per rilanciare proposte e mobilitazioni in difesa della scuola pubblica”.

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