sabato 14 aprile 2012

sinistra unita contro la dittatura dei mercati: dalla lezione francese alla manifestazione unitaria del 12 maggio a Roma





















Il 22 aprile in Francia si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali, i sondaggi segnalano la probabile avanzata del Front de Gauche e di quello che i media francesi hanno ribattezzato “le troisième homme”, Jean Luc Melenchon; le ultime rilevazioni danno il candidato della sinistra francese al 17 %, e si spera che il risultato delle urne confermi il dato virtuale dei sondaggi. In ogni caso, è utile sin da adesso riflettere sull’esperienza francese, che ci parla della costruzione di un vasto e comune fronte di opposizione sociale di massa, contro le tecnocrazie finanziarie di Bruxelles e di Francoforte e le politiche di austerità imposte dal duo Merkel/ Sarkozy che - con la servile acquiescenza dei governi commissariati di Monti in Italia, di Papademos in Grecia e di Rajoy in Spagna, stanno trascinando il meridione d’Europa nel baratro della depressione e in un significativo peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini che vi abitano. Dopo la significativa avanzata di Izquierda Unida alle elezioni regionali andaluse e in attesa delle elezioni del 6 maggio in Grecia, le elezioni francesi ci daranno la misura della consistenza sociale e politica della nascente opposizione europea.
Ciò che più colpisce dell’intelligente campagna elettorale dei compagni d’oltralpe è l’aver saputo coniugare la concretezza programmatica della proposta politica (salario minimo di cittadinanza, redistribuzione sociale della ricchezza, contrasto alle disuguaglianze retributive aziendali) con una fortissima ispirazione popolare e repubblicana: non a caso il consenso popolare al candidato della sinistra francese è in forte ascesa da quando ha annunciato dal luogo simbolico di piazza della Bastiglia a Parigi, occupata pacificamente da decine di migliaia di persone, il 18 marzo scorso, l’intenzione di trasformare le elezioni presidenziali in un’ “insurrezione civica” per un nuovo patto costituente. Il tema della sovranità popolare viene di colpo sottratto alla retorica populista e razzista del fascismo francese in salsa lepeniana, per diventare la risposta condivisa e democratica alla dittatura dei mercati finanziari e dei loro servi di governo.
E in Italia? La seconda repubblica, con i suoi partiti a conduzione personale o familiare, naufraga nel mare limaccioso della corruzione, la sfiducia nelle istituzioni politiche e sociali e la marea montante dei populismi e dell’antipolitica contribuisce a mantenere l’attuale polverizzazione della sinistra e lo stato di inerzia in cui giacciono come paralizzati , con qualche eccezione, i movimenti di lotta. Nel frattempo, sta per abbattersi sul paese una vera e propria catastrofe sociale: la disoccupazione è destinata drammaticamente a salire, la controriforma del lavoro e lo stravolgimento in senso regressivo delle regole del sistema delle relazioni industriali, che contraddistingue questa stagione di rinnovi contrattuali (il modello Marchionne comincia a fare scuola), lascerà le lavoratrici e i lavoratori italiani senza efficaci tutele, in quella che si annuncia come la più feroce ristrutturazione capitalistica del secondo dopoguerra. Se ciò non bastasse, l’impoverimento della qualità dei servizi essenziali di educazione e cura della persona , con la definitiva distruzione del sistema formativo scolastico e universitario , il collasso della sanità pubblica e dei sistemi di previdenza e protezione sociali, rischiano di trasformare la crisi economica in ecatombe culturale e sociale.
Speriamo che la probabile avanzata elettorale del Front de Gauche possa essere un giorno salutato come il primo atto di nascita di un vero, grande e solidale movimento europeo di alternativa e di trasformazione sociale e che, anche in Italia, possa segnare un punto di svolta nella difficile costruzione di una coalizione unitaria di forze a sinistra. Una sinistra popolare e internazionalista, che sappia ripartire dai valori fondanti della repubblica democratica nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo e dal valore fondativo del lavoro nella nostra democrazia, per proporsi come forza costituente di una nuova Repubblica, contro la dittatura della finanza e dei suoi agenti di governo.
Due appuntamenti lungo questo percorso sono già fissati: il 25 aprile saremo nelle strade e nelle piazze d’Italia, non già per uno stanco rito commemorativo, ma con la consapevolezza di intrecciare con i nostri corpi le mille storie di resistenza umana e politica che ne attraversano i volti; il 12 maggio manifesteremo a Roma, rispondendo all’appello della Federazione della Sinistra, per una grande iniziativa unitaria delle forze che si oppongono al Governo Monti , “frutto dei diktat e delle fallimentari ricette di poteri economici e finanziari, come la Bce, la Commissione Europea, l’Fmi, che scavalcano la volontà dei popoli e le istituzioni rappresentative”. Mobilitiamoci sin da subito, un'altra Europa è possibile.

Alberto Rotondo