venerdì 14 settembre 2012

fermiamo la caccia, una proposta concreta per la regione













Il TAR di Palermo, su ricorso presentato da Legambiente, Lipu e altre associazioni ambientaliste, ha disposto la sospensione della stagione venatoria nel territorio della regione Sicilia “per mancanza del Piano regionale faunistico-venatorio e per violazione delle direttive comunitarie in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza”.
Il provvedimento ha scatenato la reazione della lobby della doppietta, che hanno trovato puntuale ascolto nell’assessore regionale Aiello il quale ha irresponsabilmente e illegittimamente annunciato che, in spregio alla decisione dell’organo di giustizia amministrativa, “la caccia va avanti” secondo il calendario venatorio dell’anno precedente.
Persino il ministro delle Risorse Agricole Mario Catania a inizio mese, in considerazione della vastità delle aree boschive distrutte dagli incendi questa estate e della strage di animali conseguente, aveva invitato le regioni a sospendere l’attività venatoria, poiché, testualmente, "il fatto burocratico" – il calendario venatorio già approvato dalle regioni italiane – "non può avere la prevalenza sul fatto naturale", consistente nello stress psico-fisico cui in molte zone è stata sottoposta la fauna a causa della siccità e degli incendi, non ricevendo per lo più alcuna risposta dagli enti locali competenti.
Le parole di Aiello non meritano alcun commento se non il più totale biasimo per chi, per evidenti ragioni elettoralistiche e per ossequio a una tradizione barbara e crudele, si fa spregio delle più elementari norme giuridiche, contraddicendo in maniera clamorosa il dispositivo di una sentenza. Al ministro Catania chiediamo invece se “il fatto burocratico” possa prevalere sul “fatto naturale” che gli animali non umani sono esseri viventi senzienti, come gli animali umani del resto, che non possono essere sacrificati per il capriccio sadico di chi si ostina a definire la caccia uno sport.
Il Front de Gauche ha raggiunto un discreto risultato alle ultime elezioni legislative francesi, riunendo la sinistra con la parola d’ordine “l’umano prima di tutto”, uno slogan che sottolineava la distanza abissale della finanza e della politica dei tecnocrati dalle esigenze e dai bisogni umani.
Noi vogliamo fare di meglio! Contro l’insensibilità di una politica piegata agli interessi dei più forti, come la storia siciliana passata e recente dimostra, e contro la violenza di leggi che legittimano la più odiosa delle discriminazioni, quella che consente la soppressione di vite innocenti per compiacere i più bassi istinti umani vogliamo affermare: IL VIVENTE PRIMA DI TUTTO!
In questi anni il Circolo Città Futura ha posto con forza all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’antispecismo, come paradigma interpretativo della violenza del capitalismo, che ha portato la logica della mercificazione e del profitto fino all’estrema conseguenza della reificazione e della nullificazione di ogni forma del vivente. Lo abbiamo fatto con passione, organizzando interessanti occasioni di dibattito, come i partecipatissimi incontri con Annamaria Rivera e Margherita Hack, e facendoci promotori con il nostro collettivo lgbtq IbrideVoci e in collaborazione con Catania Antispecista della bellissima festa del Queer Veggie Pride, evento unico in Europa che ha unito la questione antispecista alla rivendicazione dei diritti delle persone lgbtq.
Il 28 ottobre si voterà per l’elezione del presidente della regione e per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana; in coerenza con i nostri percorsi e le nostre appartenenze, abbiamo deciso di partecipare attivamente alla costruzione della lista unitaria della sinistra siciliana con la candidatura di Luca Cangemi, per dare espressione alle nostre idee, ai nostri percorsi e alle nostre lotte.
Tra i nostri primissimi impegni ci sarà un disegno di legge che indìca un referendum popolare per l’abolizione della caccia e, nelle more della consultazione referendaria, sospenda sine die l’esercizio dell’attività venatoria nel territorio della regione. Per liberare la Sicilia da tutte le forme di violenza!