venerdì 21 settembre 2012

senza mai perdere la tenerezza: biografia collettiva di Luca Cangemi
















“Senza mai perdere la tenerezza”: le parole di Ernesto Che Guevara ci sembrano le più adatte per definire il nostro compagno Luca Cangemi, il suo modo di intrecciare passione politica e riflessione gramsciana, la fermezza che sa esprimere in un’azione per occupare il provveditorato, l’attenzione e la cura verso i ragazzi diversamente abili, nel suo lavoro di insegnante di sostegno.

Chi ha trascorso anche soltanto qualche ora al circolo città futura, conosce l’atmosfera di condivisione, il senso di appartenenza ad un percorso collettivo di trasformazione sociale a partire dalle pratiche di vita quotidiane, la voglia di confronto e di ibrida contaminazione che caratterizza ogni nostro incontro, sempre aperto, informale, ricco di dibattito plurale.

Un modo differente di fare politica che contraddistingue ogni nostra iniziativa, giorno per giorno, dal gruppo di acquisto popolare, che è sia strumento di azione concreta contro la crisi che di costruzione di consapevolezza sociale verso una scelta alimentare e di consumo consapevole, alla costruzione di vertenze, che hanno coinvolto centinaia di cittadine e cittadini, su temi concreti come l’acqua e i rifiuti, all’impegno sul territorio contro i poteri forti e la speculazione edilizia, per costruire dal basso una città differente, in cui le risorse ambientali siano valorizzate e non distrutte.

A partire dal nostro percorso, dalle nostre differenze e dalle relazioni con tante altre realtà con cui condividiamo pratiche politiche, passione e istanze di trasformazione sociale, abbiamo scelto di essere presenti nella lista unitaria della sinistra, con la candidatura del nostro compagno Luca Cangemi, con la convinzione che le elezioni regionali di domenica 28 ottobre siano un'occasione per dare un segnale contro il governo, nazionale e globale, dei poteri forti, delle banche e della finanza, e per liberare la Sicilia dal sistema poltico-affaristico-mafioso che ha governato ininterrottamente l'isola, nelle sue versioni cuffariane, berlusconiane e lombardiane.

Tante e tanti tra noi condividono con Luca impegno e passione da molto tempo, dal movimento della Pantera, con la lunga occupazione di palazzo Sangiuliano e di altre facoltà catanesi, e dall’importante esperienza della “lista contro la mafia”, con cui ci siamo opposti ai baroni dell’ateneo e di cui Luca è stato espressione nel consiglio d’amministrazione dell’università. Espressione, non rappresentante, perché crediamo, oggi come allora, che le lotte non possano essere rappresentate da un singolo, ma che necessitino di soggetti capaci di farsi strumento delle istanze plurali e collettive.

A partire da quelle esperienze di movimento, a ventisei anni Luca, il più giovane parlamentare di rifondazione comunista, continuava insieme a noi il suo impegno sul territorio, sostenendo lotte e vertenze delle lavoratrici e dei lavoratori, denunciando concretamente le infiltrazioni mafiose e affaristiche  negli apparati regionali (sua è la prima interrogazione sullo scandalo dello Iacp). Oltre a farsi interprete delle istanze di movimento per il diritto ad un sapere critico in una scuola e un’università pubbliche (ad esempio nella lunga battaglia sul numero chiuso, che ha permesso a centinaia di ragazze e ragazzi ingiustamente esclusi di rientrare nel corso di studi scelto e di laurearsi), raccoglieva il testimone delle lotte operaie e antifasciste delle generazioni precedenti, riuscendo con un lungo lavoro a far approvare la legge per restituire le pensioni ai tanti lavoratori licenziati per motivi politici.

Sempre aperto al confronto sulle pratiche concrete di trasformazione della società, ha saputo riproporre, insieme a tante e tanti giovani siciliani, gli “scioperi alla rovescia”, mutuati dall’esperienza delle occupazioni delle terre nel dopoguerra, con cui recuperare luoghi abbandonati da restituire all’utilizzo sociale, e al tempo stesso strumento di mobilitazione per il diritto ad un lavoro libero dallo sfruttamento e dalla precarietà.

Senza mai perdere la tenerezza né la passione dell’impegno, Luca è stato sempre attivo nelle mobilitazioni contro la guerra, per la smilitarizzazione di Sigonella e contro il Muos, tenendo sempre presenti gli insegnamenti di Pio La Torre e l’elaborazione preziosa di pratiche di resistenza attiva del movimento delle donne. Con la stessa sensibilità e capacità di mettersi in discussione, ha elaborato il proprio percorso di uomo della differenza, così come ha sempre sostenuto l’impegno di tante e tanti di noi nel movimento lgbtq, dal primo pride catanese alla recente e straordinaria esperienza del queer veggie pride, per costruire insieme una società che valorizzi ogni differenza e respinga sessismo, razzismo, omo/transfobia, specismo e garantisca una vera giustizia sociale.

Potremmo dire ancora molto, è difficile sintetizzare le tante esperienze di lotta ed impegno condivise con Luca, e raccontare appieno il percorso di un compagno tanto appassionato quanto umile, sempre solidale e disponibile. Altre e altri, più di noi, ne conoscono da vicino l’impegno nel mondo della scuola e nelle mobilitazioni dei lavoratori precari, e la capacità di sostenere i difficili percorsi di vita di bambini e adolescenti, dalla sua esperienza di obiettore di coscienza con i giovani di Nesima fino ad oggi con il suo lavoro.

Senza mai perdere la tenerezza, giorno dopo giorno, le lotte costruiscono il futuro.

le compagne e i compagni del circolo città futura