giovedì 11 luglio 2013

solidarietà ad Emanuele Feltri, difendiamo della valle del Simeto



















Il circolo città futura continua ad esprimere tutta la propria solidarietà ad Emanuele Feltri, il cui impegno a difesa del territorio e contro la speculazione ha suscitato brutali e violenti attacchi, fino all'assassinio delle pecore che il giovane agricoltore aveva salvato dal macello.
Rafforzare il movimento a difesa della valle del Simeto, che sta nascendo con tante iniziative di sostegno ad Emanuele, è un modo fondamentale per dimostrare che non è solo e per esprimere solidarietà attivamente sul territorio.
Invitiamo a partecipare alle iniziative e a firmare l'appello seguente:

Il 30 Giugno 2013  il trentatreenne imprenditore agricolo Emanuele Feltri, impegnato da anni nelle lotte contro il degrado ambientale in cui versa l'Oasi di Ponte Barca, e più in generale l'intero territorio simetino, ha subito un atto intimidatorio di chiaro stampo mafioso: quattro delle sue pecore sono state trovate morte e impallinate da un fucile da caccia; una testa, recisa dal corpo di uno degli animali, si trovava davanti la porta dell'abitazione dell'agricoltore.

L'accaduto ha fatto scattare nelle coscienze di molti cittadini di Paternò e delle città vicine una volontà di resistenza all'oppressione criminale e un desiderio di riscatto dall'illegalità e dall'incuria che dilagano nell'area come in molte altre località siciliane e italiane.

Quanto avvenuto in contrada "Sciddicuni" è la rappresentazione di un'Italia in cui la libertà di vivere in pace e con la dignità del proprio lavoro è negata quotidianamente: dalla criminalità organizzata, dai suoi vassalli e imitatori; da una burocrazia spesso inetta e parassitaria; da un sistema sociale dove l'individualismo imperante soffoca la capacità di agire collettivamente per la rivendicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione italiana. Sempre più spesso le uniche risposte alle difficoltà prodotte dal degrado e accentuate dalla crisi sono la rassegnazione e l'emigrazione.

Nei giorni scorsi la politica italiana, sull'onda dell'eccezionale mobilitazione mediatica scattata per sostenere Emanuele, ha prestato attenzione alla vicenda attraverso interventi e interrogazioni parlamentari, comunicati stampa e visite personali in cui sono state manifestate solidarietà e sostegno.
Nello specifico, è stata promessa una più intensa attività delle forze dell'ordine nel territorio; è stata manifestata la volontà di rendere la Valle del Simeto sicura e fruibile alla popolazione locale e ai turisti; sono stati individuati come prioritari l'avvio di una reale gestione dell'Oasi di di Ponte Barca, la realizzazione di nuove vie di comunicazione e la manutenzione di quelle esistenti.

Intanto, domenica 7 Luglio 2013, si è svolta presso l'oasi di Ponte Barca un'importante manifestazione popolare per difendere la Valle del Simeto e in appoggio a Emanuele Feltri, durante la quale centinaia di persone, provenienti da diverse località dell'isola, hanno riscoperto e si sono riappropriate di splendidi luoghi naturali, per troppo tempo trascurati o violentati dalla stoltezza e dall'avidità umana.
E' stato un segnale rilevante, che consideriamo come il primo passo di un percorso, finalizzato a costruire una piattaforma di precise e concrete richieste che restituiscano la Valle del Simeto alla collettività e alla civiltà del lavoro e della pace.

I firmatari di questo appello, pertanto, chiedono al Governo della Repubblica Italiana, alla Regione Sicilia, al Prefetto di Catania e al Comune di Paternò:

- Una seria ed effettiva gestione dell'Oasi avi-faunistica di Ponte Barca da parte dell'ente preposto.

- Un immediato intervento delle Forze dell'Ordine e delle altre autorità preposte contro le micro e macro discariche e gli sversamenti altamente inquinanti nel Simeto.

- Il pattugliamento dell'Oasi di Ponte Barca e del SIC di Pietralunga da parte delle Guardie Forestali.

- Il ripristino e la regolare manutenzione delle vie di comunicazione nell'area di Ponte Barca e in Contrada Sciddicuni.

- L'allaccio della rete elettrica in Contrada Sciddicuni, che consentirebbe il normale svolgimento delle attività produttive.

Invitiamo tutti coloro che condividono le analisi e le richieste manifestate in questo appello di firmarlo e condividerlo, affinché queste rivendicazioni possano diventare espressione di una volontà comune di riprenderci e lavorare la nostra terra, non cedendo ad alcuno e per nessun motivo la nostra libertà.

per adesioni e info: coordinamento in difesa della valle del simeto