mercoledì 13 marzo 2013

risOrti migranti: un progetto solidale

il terreno che ospita il progetto


















Una breve spiegazione del progetto RisOrti Migranti, che abbiamo avuto il piacere di presentare anche al circolo città futura in una recente serata dedicata al consumo consapevole:

Il progetto RisOrti Migranti prende avvio da alcune riflessioni.
Il crescente numero di terreni incolti o abbandonati che una volta erano fonte di reddito e di cibo per le popolazioni locali e che ora contribuiscono al degrado ambientale.
La domanda crescente da parte di persone migranti di lavoro regolare e dignitoso.
L’insostenibilità dell’attuale modello agricolo. Dal punto di vista delle tecniche colturali, che prevedono un massiccio apporto di chimica e di meccanizzazione con grandi costi economici e ambientali, comportando il continuo impoverimento dei terreni. Dal punto di vista economico, dove il prezzo finale del prodotto agricolo viene determinato lontano dai luoghi di produzione e secondo logiche globali e speculative che fanno sì che l’agricoltore non sia più in grado di vivere del proprio lavoro.
Da qui l’idea del progetto. C’è un terreno, attualmente incolto, sul quale è possibile attivare la coltivazione di ortaggi, un bananeto, fichi d’india e piante grasse ovvero che può diventare un’opportunità di lavoro per persone (in prevalenza) migranti. L’obiettivo è la costituzione di una cooperativa multietnica formata da uomini e donne provenienti da diversi paesi del mondo (compresa l’Italia) che si occuperà della produzione e commercializzazione dei prodotti dove ognuno si impegnerà  in prima persona nella costruzione di una attività lavorativa che sia remunerativa e gratificante.
Le persone singole, famiglie, GAS/associazioni che acquisteranno questi prodotti agricoli saranno anch’essi coinvolti direttamente nella produzione. Gli sarà infatti chiesto di fare parte di una associazione (di cui farà parte anche la cooperativa) che supervisionerà l’attività di produzione e distribuzione di quanto prodotto e contribuirà al finanziamento delle attività della cooperativa pre-acquistando i prodotti.
Il confronto e lo scambio tra persone provenienti da contesti culturali diversi (sia che si tratti di città e campagna sia che riguardi diverse nazionalità) favorirà la comprensione delle esigenze di ognuno mettendo al centro dell’attenzione la persona. L’obiettivo è quello di arrivare a scelte condivise che riguardino dove, come e cosa produrre e come assegnare un giusto prezzo a quanto prodotto.
I lavori sono già iniziati. Una piccola porzione di terreno di qualche migliaio di metri quadri è stata preparata e sono state messe a dimora le prime piantine. Sono attualmente impiegate due persone migranti.
A breve verrà organizzato un pranzo per incontrarsi, conoscersi, vedere il terreno e condividere il cibo secondo le tradizioni dei diversi paesi.

Bendetta Boschetti

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