Dopo la grandissima manifestazione nazionale dello scorso 30 marzo, che ha segnato il punto più alto della mobilitazione contro il megaradar, le attiviste e gli attivisti hanno continuato a presidiare il territorio per impedire l'accesso di mezzi nella base NRTF.
Il Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS con un comunicato ha reso noto che più volte i mezzi diretti al cantiere, scortati dalla polizia, hanno tentano di forzare il blocco:
"Ingente schieramento di forze di polizia cinge d’assedio tutta l’area intorno alla base NRTF della marina militare americana in contrada Ulmo di Niscemi, impedendo ai cittadini italiani di muoversi liberamente nella zona e bloccando tutte le strade che conducono alla base, transitabili solo a piedi e previa identificazione dei passanti.
Lo scopo evidente e dichiarato è di consentire il transito di un convoglio composto da diversi mezzi che trasportano operai, tecnici e materiali diretti al cantiere MUOS, in barba alla revoca delle autorizzazioni.
Nonostante la difficoltà nel raggiungere il posto, attivisti e mamme No MUOS sono riusciti, sinora, a ottenere un piccolo grande successo: dopo che diversi presidi lungo la stradasono stati sgombrati dalla polizia, solo tre mezzi militari sono entrati alla base, mentre quattro mezzi con numerosi operai sono dovuti tornare indietro.
La protesta pacifica dei cittadini continua a montare così come il blocco alla mobilità operato dalla polizia.
Ci auguriamo che prevalga la ragione e che non si ecceda nell’uso della forza nei confronti dei dimostranti che con la loro presenza pacifica e civile rivendicano pace, salute e giustizia: ricordiamo a tutti che continuare i lavori dopo la revoca delle autorizzazioni è reato. E chiediamo che mandanti ed esecutori materiali di tale reato siano perseguiti dalla legge".
Anche per questo, è fondamentale che la mobilitazione continui, anche il 25 aprile, con una giornata di Resistenza NO MUOS a Niscemi.