venerdì 26 aprile 2013

PUA, un nuovo tentativo di speculazione sul lungomare Playa di Catania



















“Stella Polare”, così si chiama la società titolare del progetto che, assicura l’a.d. Bissoli, attrarrebbe circa 500 milioni di euro di investimenti privati, in grado di stravolgere il lungomare Playa di Catania con infrastrutture di enorme cubatura come un centro congressi e un acquario ancora più grande di quello di Genova.
Mai nome è stato più azzeccato per descrivere una vera e propria offensiva ideologica del trasversale partito del mattone catanese . Questi investimenti, si dice, saranno in grado di produrre almeno mille posti di lavoro stabile e costituirebbero il perno del rilancio turistico della città. L’idea è sempre la stessa, cementificare le coste, arrecando ulteriori offese a un litorale già violentato da scelte urbanistiche sbagliate e sottrarlo alla libera e comune fruizione da parte di tutte e di tutti.
Il progetto ha compiuto un decisivo passo avanti con la delibera del 17 aprile 2013 con cui il consiglio comunale ha approvato la c.d. variante al P.U.A. Catania Sud, strumento tecnico necessario per derogare ai limiti regolamentari che bloccavano la colata di cemento in arrivo.
Il rilancio turistico della città non passa attraverso l’aumento spropositato delle strutture ricettive, un modello di sviluppo che in Spagna, con un’economia fondata prevalentemente sul settore immobiliare e sullo sfruttamento speculativo dei litorali,  ha mostrato di essere fallimentare: oggi l’economia spagnola è letteralmente collassata, con gli ultimi dati sulla disoccupazione che somigliano sempre più a un bollettino di guerra (il 27% degli spagnoli è oggi infatti disoccupato).
Ancora più grave appare come a questa importante decisione amministrativa si sia arrivati in totale dispregio dalle istanze poste da associazioni, movimenti e comitati, che già da anni denunciano il tentativo di saccheggio in corso. Un consiglio comunale ormai largamente delegittimato, diviso in fazioni più che in partiti, ha voluto, come ultimo suo atto, regalare alla speculazione privata il lungomare di Catania.
Per questo il circolo città futura rivolge un appello alle forze politiche e sociali, alle cittadine e ai cittadini affinché si valuti di costruire dal basso un piano efficace di lotta, a partire da un possibile ricorso al Tar per bloccarne in sospensiva l’efficacia, con la consapevolezza che il rilancio anche turistico della città passa attraverso la calda accoglienza delle piccole strutture ricettive cittadine e da una più generale ripresa civica, non dal tentativo degli speculatori di deturpare il volto e l’anima della nostra città.

circolo città futura