venerdì 16 agosto 2013

incubo di una notte di mezza estate (di randagio clandestino)

Alberta Dionisi




































Ora i falò sono spenti. Le bandiere possono tornare “ad asta intera”. I fuochi d’artificio hanno smesso da un pezzo di tracciare nel cielo i segni inconfondibili di una triste verità: il lutto cittadino era solo una colossale presa in giro, dietro cui si nascondeva la trappola finale per quei migranti che non avevano avuto il buon gusto di annegare insieme agli altri sei compagni di viaggio. Ora il problema è risolto comunque: dopo il carcere della scuola sigillata, ora per i sopravvissuti al naufragio c’è il carcere duro di Mineo, il 41 bis dei migranti, il lager umanitario della disumanizzazione del diritto alla vita. Nel pomeriggio la trappola è scattata: gli “sbirri” (smettetela di chiamare poliziotti certi squallidi soggetti in divisa!), hanno eseguito gli ordini del buon prefetto al servizio delle leggi criminali e dei loro arroganti legislatori. Con l’inganno, nello stile della più meschina e infame delle associazioni a delinquere di stato, hanno condotto in questura donne e bambini costringendoli a rilasciare le impronte con gli abituali pestaggi divenuti ormai l’unica espressione di tutela dei diritti costituzionali dei cittadini da parte delle cosiddette “forze dell’ordine”. Quindi hanno offerto alle vittime l’ultimo viaggio confortevole offerto dalla carità cristiana di uno stato cattolico apostolico romano a chi pretenderebbe di vivere senza averne i requisiti di “agibilità esistenziale” (tanto per usare un’allocuzione assai di moda per il rispetto dei diritti inviolabili del capo dei banditi italiani): tutti dentro! Dentro la grande gabbia del Cara di Mineo. Ora i falò sono spenti. E la massa dei fedeli seguaci del divertimento coatto dorme sazia di strafottenza e tutti ancor più liberi da qualsiasi residuo di solidarietà umana. Dormono soddisfatti di vivere in una terra che accoglie i prepotenti a stelle e strisce e svende se stessa ai signori della guerra mentre respinge e rinchiude in apposite galere chi fugge dalla fame e dalle guerre. Freedom freedom, gridavano ieri donne e bambini dalla scuola-prigione… Sì, libertà e giustizia! E l’unico modo di onorare il vostro coraggio e i vostri sacrifici è quello di cancellare immediatamente le leggi razziste che hanno trasformato il Mediterraneo in un mare-cimitero. Il resto è pura ipocrisia.

Randagio Clandestino