mercoledì 26 dicembre 2012

cervi, i miei sette figli partigiani: letture con musiche popolari

valerio cairone e liborio natali















SABATO 29 dicembre 2012, dalle 20,30, al circolo città futura, via Gargano 37 Catania, una serata di festa e socialità resistente con un'ottima cena, cultura e musica!

nel corso della serata LIBORIO NATALI, attore ed autore teatrale, interpreterà alcuni brani da "I miei sette figli" di Alcide Cervi, e VALERIO CAIRONE, poliedrico musicista, si esibirà con gli strumenti della tradizione popolare, dall'organetto alla zampogna.

sarà anche una bella occasione per scambiarci gli auguri per il nuovo anno, con una prelibata varietà di paste, timballi e lasagne, accompagnate da un buffet di altre gustose pietanze, da un grande assortimento di dolci e dall'ottimo vino etna doc, tutto come sempre a volontà e a prezzi popolari, con sottoscrizione ridotta per studenti e disoccupati!

nel luglio del 1943, per festeggiare la caduta del fascismo e per sfamare la popolazione provata dagli stenti della guerra, la famiglia Cervi preparava, con tutte le proprie risorse, una gran quantità di pasta da condividere nella piazza di Campegine...
per ricordare i sette fratelli partigiani, caduti per mano nazifascista il 28 dicembre 1943, e tenere alta la memoria delle loro lotte e del loro impegno sociale, li celebriamo come ci ha insegnato papà Cervi: "ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore".

emergenza casa: necessario blocco degli sfratti

presepe antisfratto a monza





















Come in molte altre città italiane, anche a Catania aumenta il numero delle persone che non riescono a pagare il canone di affitto o che sono sottoposte a sfratto. I dati, del progetto 'Vite in salita' pubblicati nei giorni scorsi dalla Caritas, rendono noto che su 1.000 persone in difficoltà ascoltate, un 30% segnala gravi problemi abitativi. I proprietari delle abitazioni chiedono per l'affitto una media di 1.000 euro per la cauzione o almeno due mensilità in anticipo, rendendo impossibile per chi è sotto sfratto trovare una nuova sistemazione; nel 2012 sono stati emessi 1.004 sfratti (559 nel capoluogo etneo e 308 in provincia), 867 dei quali per morosità. Le richieste di esecuzione sono state 2.559, 961 delle quali eseguite. Un numero altissimo, cui fa da contraltare la giacenza di ben 12.000 domande per un alloggio popolare, ovviamente inattese per la scandalosa situazione dello Iacp, più volte denunciata dal circolo città futura.
Per far fronte a questa gravissima situazione ed impedire che migliaia di persone rimangano senza casa, è sempre più urgente il blocco degli sfratti a livello nazionale. Lo sportello legale del circolo città futura è disponibile per assistenza sulle questioni abitative, in vista di nuove iniziative di lotta, come il Presepe Antisfratto realizzato a Monza.


lunedì 17 dicembre 2012

PASTA RESISTENTE! sabato 29 dicembre festa con musica popolare e cena sociale






















nel luglio del 1943, per festeggiare la caduta del fascismo e per sfamare la popolazione provata dagli stenti della guerra, la famiglia Cervi preparava, con tutte le proprie risorse, una gran quantità di pasta da condividere nella piazza di Campegine...

per ricordare i sette fratelli partigiani, caduti per mano nazifascista il 28 dicembre 1943, e tenere alta la memoria delle loro lotte e del loro impegno sociale, li celebriamo come ci ha insegnato papà Cervi: "ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore".

leggi la storia dei CERVI, I SETTE FRATELLI PARTIGIANI

SABATO 29 DICEMBRE 2012 una serata di socialità resistente!

dalle 20,30 al circolo città futura, una bella occasione per scambiarci gli auguri per il nuovo anno, con una prelibata varietà di paste, timballi e lasagne, accompagnate da un buffet di altre gustose pietanze, da un grande assortimento di dolci e dall'ottimo vino etna doc.

tutto come sempre a volontà e a prezzi popolari, con sottoscrizione ridotta per studenti e disoccupati!

mercoledì 12 dicembre 2012

GAP: domenica 16 dicembre gruppo di acquisto popolare

DOMENICA 16 dicembre, come ogni terza domenica del mese, appuntamento con il G.A.P., gruppo di acquisto popolare città futura, dalle 10,30 alle 13 in via Gargano 37 Catania.
Il G.A.P. è una pratica di resistenza alla crisi attraverso il contatto diretto con i piccoli produttori locali, senza passare dalla grande distribuzione e abbassando i costi.
Il G.A.P. è una pratica di consumo consapevole, che permette di scegliere prodotti locali di qualità e biologici a prezzi popolari
, perché mangiare bene non è un lusso ma un diritto.

Al G.A.P. troverete:
Pane casereccio di semola di grano duro, in ciambelle da 1 chilo a € 1,20 e da mezzo chilo a € 0,60
Assortimento di verdure, ortaggi e frutta biologici di stagione
Legumi e frutta secca
Piante aromatiche
Olio extravergine d'oliva
Vino bianco e rosso
e per le feste:
le saponette artigianali naturali in tante profumazioni
e le speciali confezioni natalizie di Spezie e Sapori con liquori e confetture

inoltre durante il G.A.P. sarà possibile firmare per i referendum su lavoro e pensioni

lunedì 10 dicembre 2012

no al circo con animali: mercoledì 12 presidio in piazza duomo






















Il 6 dicembre è tornato il circo Orfei in una Catania che gli ha aperto le porte. Ogni angolo della città e le vetrine dei negozi sono tappezzate dai suoi manifesti che vantano di possedere l'ippopotamo più grande del mondo e altri animali resi solamente un'attrazione.
Attrazione per i più piccoli che, sognando di scoprire come sono fatte dal vivo specie ammirabili solo nei cartoni animati e nei documentari, non si renderanno conto della schiavitù che vi è dietro. Non capiranno che i complicati esercizi a cui sono sottoposti sono stati insegnati mediante la violenza e la paura in un ambiente completamente artificiale e inospitale rispetto al loro habitat naturale.
A seguito della drammatica fine del cucciolo di giraffa che non molti mesi fa tentava di raggiungere la libertà a Imola, varie città italiane hanno emesso il divieto di attendamento dei circhi con animali.
Per quanto in Italia vi sia una legge a favore dei circhi è possibile tramite alcune norme impedirglielo.
Chiediamo al Comune di non essere complice di torture e segregazione e di adeguarsi così a molti paesi e nazioni in tutto il mondo.
Il Coordinamento delle associazioni antispeciste catanesi ha indetto mercoledì 12 dicembre alle 10.30 una conferenza stampa con presidio davanti al palazzo comunale.
Aboliamo le schiavitù, educhiamo i bambini al rispetto di ogni essere vivente.

mercoledì 5 dicembre 2012

mercatino di natale anticrisi






















Una società differente si costruisce anche trasformando il nostro modo di consumare! Quindi, per Natale, suggeriamo regali originali a prezzi anticrisi, prodotti da artigiani e creativi locali, con materiali naturali o di riciclo e sempre cruelty free.
Quest'anno il mercatino natalizio organizzato dal circolo città futura si terrà sabato 8 dicembre, dalle 17 alle 20,30 negli accoglienti locali della Veganoteca, a San Giovanni La Punta, via Motta 79 e sarà seguito dalla squisita "paninata con vegusto".

no al circo con animali, lettera agli operatori scolastici

















Neanche due mesi fa un cucciolo di giraffa concludeva la sua corsa disperata per le strade di Imola, abbattuto da forti dosi di anestetico, sarebbe morto da lì a poco.
Fuggiva dalla sua prigione, il circo Rinaldo Orfei, dove era detenuto dalla nascita in una gabbia insalubre e condannato a una vita di umiliazioni, per soggiogarne la volontà e mortificarne l’esistenza. Non più un essere vivente ma “un’ attrazione”.
Il 6 Dicembre Catania, in virtù di una legge assurda che obbliga i comuni a prevedere delle apposite aree per gli attendamenti circensi, “ospiterà” il circo di Sandra Orfei, che vanta tra le sue “attrazioni” la tigre bianca e ”l’ippopotamo più grande del mondo”.
Come immaginiamo gli ippopotami ? Come pensiamo che debba essere la vita di un ippopotamo felice? Un fiume, il cibo succulento della savana, il piacere indescrivibile di crogiolarsi nel fango per poi lavarsi in un bagno ristoratore.
Come pensate che viva l’ippopotamo più grande del mondo del circo Orfei? In quale fiume si bagnerà ? Quali compagni ippopotami potrà incontrare, per socializzare e crescere come un vero ippopotamo? Che cibo gli daranno per diventare sempre più grasso e sempre più grande, per non smentire la sua fama di “ippopotamo più grande del mondo”?
La crudeltà dell’uomo gli impedisce quasi tutti i comportamenti naturali; intrappolato in una vita da recluso e schiavo non sarà più un ippopotamo, avrà perso la dignità, per trasformarsi in oggetto di divertimento, attrazione da circo appunto.
Ogni anno sotto Natale, in omaggio a una finta e discutibile “tradizione”, migliaia di bambini in età scolare vengono accompagnati sotto un tendone, per partecipare a una mistificazione spettacolare della realtà.
Quelle bambine e quei bambini probabilmente si inteneriranno alla vista delle gesta della scimmietta clown o al coraggio della tigre bianca, ma a loro verrà nascosta l’immane sofferenza delle condizioni materiali di vita di questi poveri animali.
Per questo motivo, come realtà individuali e associative, impegnate nella difesa dei diritti degli animali ad un’esistenza libera e dignitosa, vi chiediamo di rinunciare definitivamente a questa riprovevole abitudine.
Una tradizione del Natale che ci piace ricordare è quella del presepe, che non a caso si fa risalire a Francesco di Assisi. Un bambino scaldato dalla vicinanza, dal fiato e dall’affetto di un bue e un asinello. 
Un simbolo universale di accoglienza e solidarietà fra tutte le specie viventi .
Anche in omaggio a questa ben diversa tradizione natalizia , invitiamo tutte/i le/gli insegnanti e operatori scolastici a non portare i bambini al circo, educando così al rispetto dovuto ad ogni specie vivente.

coordinamento delle associazioni antispeciste catanesi

oggi presidi no muos e sabato manifestazione a niscemi


















Questa mattina rappresentanti dei comitati No Muos e cittadini hanno manifestato a Palermo davanti al Palazzo dei Normanni - e contemporaneamente davanti alle sedi della Regione Siciliana di molte altre città dell’isola – contro il pericolosissimo radar che la marina militare USA si prepara ad installare nella riserva sughereta di Niscemi.
I presidi sono stati organizzati in coincidenza con l’insediamento dei neo-eletti all’assemblea regionale siciliana, molti dei quali – a partire dal presidente Crocetta – durante la campagna elettorale avevano in maniera strumentale promesso un impegno per la revoca dell’autorizzazione all’installazione del Muos, per poi tacere immediatamente dopo l’elezione.
Già da settimane i comitati e i cittadini di Niscemi e delle zone circostanti sono impegnati in presidi per bloccare il passaggio dei mezzi pesanti verso la base americana ed il completamento dell’impianto.
Riteniamo determinante continuare ad opporci all’installazione di questo strumento di guerra che creerebbe danni enormi anche alla salute e all’economia della zona, ed impegnarci nella mobilitazione per liberare la Sicilia dalla presenza militare statunitense, a partire dalla partecipazione alla manifestazione regionale che si terrà sabato prossimo a Niscemi

domenica 2 dicembre 2012

la coop sei tu?











La lettera provocatoriamente inviata alla testimonial coop Luciana Littizzetto da un gruppo di lavoratrici, riporta all'attenzione la condizione di precarietà che caratterizza il lavoro, ed in particolare il lavoro delle donne, nella grande distribuzione. 

Riproponiamo i dati dell'inchiesta realizzata dal circolo città futura a Catania nei mesi scorsi, che ha coinvolto anche lavoratrici coop.

inchiesta sulla precarietà del lavoro femminile nella grande distribuzione

Cara Luciana,
lo sai cosa si nasconde dietro il sorriso di una cassiera che ti chiede di quante buste hai bisogno? Una busta paga che non arriva a 700 euro mensili dopo aver lavorato sei giorni su sette comprese tutte le domeniche del mese. Le nostre famiglie fanno una grande fatica a tirare avanti e in questi tempi di crisi noi ci siamo abituate ad accontentarci anche di questi pochi soldi che portiamo a casa. Abbiamo un’alternativa secondo te?
Nei tuoi spot spiritosi descrivi la Coop come un mondo accattivante e un ambiente simpatico dove noi, quelle che la mandano avanti, non ci siamo mai. Sembra tutto così attrattivo e sereno che parlarti della nostra sofferenza quotidiana rischia di sporcare quella bella fotografia che tu racconti tutti i giorni.
Ma in questa storia noi ci siamo, eccome se ci siamo, e non siamo contente. Si guadagna poco e si lavora tanto. Ma non finisce qui. Noi donne siamo la grande maggioranza di chi lavora in Coop, siamo circa l’80%. Prova a chiedere quante sono le dirigenti donna dell’azienda e capirai qual è la nostra condizione.
A comandare sono tutti uomini e non vige certo lo spirito cooperativo. Ti facciamo un esempio: per andare in bagno bisogna chiedere il permesso e siccome il personale è sempre poco possiamo anche aspettare ore prima di poter andare.
Il lavoro precario è una condizione molto diffusa alla Coop e può capitare di essere mandate a casa anche dopo 10 anni di attività più o meno ininterrotta. Viviamo in condizioni di quotidiana ricattabilità, sempre con la paura di perdere il posto e perciò sempre in condizioni di dover accettare tutte le decisioni che continuamente vengono prese sulla nostra pelle.
Prendi il caso dei turni: te li possono cambiare anche all’ultimo momento con una semplice telefonata e tu devi inghiottire. E chi se ne frega se la famiglia va a rotoli, gli affetti passano all’ultimo posto e i figli non riesci più a gestirli.
Denunciare, protestare o anche solo discutere decisioni che ti riguardano non è affatto facile nel nostro ambiente. Ci è capitato di essere costrette a subire in silenzio finanche le molestie da parte dei capi dell’altro sesso per salvare il posto o non veder peggiorare la nostra situazione.
Tutte queste cose tu probabilmente non le sai, come non le sanno le migliaia di clienti dei negozi Coop in tutta Italia. Non te le hanno fatte vedere né te le hanno raccontate. Ed anche a noi ci impediscono di parlarne con il ricatto che se colpiamo l’immagine della Coop rompiamo il rapporto di fiducia che ci lega per contratto e possiamo essere licenziate.
Ma noi non vogliamo colpire il marchio e l’immagine della Coop, vogliamo solo uscire dall’invisibilità e ricordare a te e a tutti che ci siamo anche noi. Noi siamo la Coop, e questo non è uno spot. Siamo donne lavoratrici e madri che facciamo la Coop tutti i giorni. Siamo sorridenti alla cassa ma anche terribilmente incazzate.
Abbiamo paura ma sappiamo che mettendoci insieme possiamo essere più forti e per questo ci siamo organizzate. La Coop è il nostro posto di lavoro, non può essere la nostra prigione. Crediamo nella libertà e nella dignità delle persone. Cara Luciana ci auguriamo che queste parole ti raggiungano e ti facciano pensare. Ci piacerebbe incontrarti e proporti un altro spot in difesa delle donne e per la dignità del lavoro.
Con simpatia, un gruppo di lavoratrici Coop

per il diritto allo studio e al lavoro, corteo studentesco mercoledì 5 dicembre
















Le nostre lotte faranno scuola - 5 e 6 dicembre di nuovi in piazza!

In un paese che fino a poche settimane fa sembrava totalmente pacificato e rassegnato ai sacrifici imposti dalle politiche di austerity, la presenza di un movimento studentesco ampio e diffuso, capace di portare in piazza istanze vertenziali delle scuole e delle università e di leggerle e contestualizzarle nell’ambito di una battaglia generale, è stata la novità non prevista per molti. Il 14 novembre gli studenti e le studentesse, la generazione precaria, hanno alzato la testa anche nel nostro paese, come Spagna, Grecia e Portogallo. Siamo tornati in piazza il 24, dimostrando di non avere paura, di non essere spaventati dalla repressione messa in campo dalle forze dell’ordine nella giornata del 14. Come studenti e studentesse, torneremo in piazza il 5  e 6 dicembre, in occasione dello sciopero di otto ore indetto dalla FIOM.

Le date del 5 e del 6 hanno un significato importante. Per anni si sono contrapposti i diritti dei “garantiti” alla precarietà dei non garantiti, individuando nelle garanzie degli uni la causa dell’insicurezza degli altri. Ora questa divisione è andata cadendo a causa della crisi, dell’austerità e delle riforme del governo. L’aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile, la precarietà che non si sostanzia solo nelle forme contrattuali, ma si manifesta ogni giorno come un male latente. É la precarietà esistenziale, condizione materiale e psicologica tristemente propria oggi di milioni di persone nel nostro paese un numero insostenibile, che delinea i contorni di una crisi generazionale senza precedenti. Questa incertezza riguardo al futuro ormai si è estesa a tutta la società italiana ed è stata utilizzata a lungo come deterrente, come strumento per mettere a tacere le proteste, in una falsa ottica di unità nazionale, in cui tutti devono concorrere a tenere a galla la barca. Una retorica che non possiamo più accettare: il 5 e il 6 è necessario scendere in piazza per dimostrare come i sacrifici che ci vengono chiesti non siano l’unica soluzione possibile, ma come attraverso i saperi, liberi dagli interessi del mercato, sia possibile costruire e creare un cambiamento.

Oggi possiamo vincere. Il governo ha già ritirato l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti, il PDL Aprea è stato bloccato, ma tutto questo non ci può bastare!

Vogliamo costruire un paese che si regga sulla democrazia nei luoghi di lavoro e di studio, un Paese dove vengano garantiti i diritti e la dignità, a scuola, nelle università e in fabbrica, vogliamo lottare per un Paese dove l’istruzione e la ricerca abbiano investimenti pubblici per immaginarci un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi e per costruirci un presente e un futuro giusto e degno!

IL 5 E 6 DICEMBRE

LE NOSTRE LOTTE #FARANNOSCUOLA!

NON CI FERMIAMO, RIPRENDIAMOCI IL PAESE!

Unione degli Studenti

sabato 1 dicembre 2012

firma per i referendum lavoro e pensioni!


































continua la campagna per la raccolta delle firme a sostegno dei referendum per:
ripristinare l'art. 18 dello statuto dei lavoratori sui licenziamenti,
abolire la controriforma del lavoro e l'art.8 sulla contrattazione,
abolire la controriforma delle pensioni fornero-monti,
eliminare le retribuzioni eccessive dei parlamentari

vi aspettiamo ai banchetti di raccolta firme:
DOMENICA 2 dicembre, dalle 10,30, in piazza G. Verga, presso il mercato del contadino
MARTEDì 4 dicembre, dalle 16,30, in via Etnea, di fronte villa Bellini