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sabato 14 dicembre 2013

i forconi, l'Europa e "il colpo di stato di banche e governi"






















La settimana dei forconi e` finita.  Abbiamo visto e udito abbastanza per poter dire che le nostre preoccupazioni espresse due anni fa , in occasione del blocco che a gennaio del 2012 causo` gravissimi disagi in tutta la Sicilia, hanno trovato una triste conferma  negli eventi di questi giorni.

Nel gennaio 2012, all`epoca del primo blocco dei forconi in Sicilia,  al governo si era da poco insediato con la benedizione del colle, un commissario della Troika, Mario Monti,  ed era iniziato un rapido processo  di modifica dell`assetto costituzionale  della repubblica italiana. Con l`introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione e l`adesione ai trattati internazionali come il Fiscal Compact e il Two Pack che attribuiscono alla Commissione un ruolo di guida nelle politiche di bilancio dei singoli stati membri, il governo e il parlamento  avrebbero accettato di fatto il commissariamento della democrazia. Stava avvenendo quello che Luciano Gallino nel titolo del suo ultimo saggio ha definito il colpo di stato di banche e governi 

In questa settimana, mentre la pronuncia della Corte Costituzionale sull`illegittimita` della legge elettorale e l`elezione del rampante sindaco di Firenze a segretario del PD  introducevano elementi potenzialmente destabilizzatori  dell`attuale quadro politico, il governo Letta – Alfano nella nuova versione deberlusconizzata era atteso al voto di fiducia in parlamento.

E` questo il contesto in cui da Torino, a Milano, dalla Puglia al Veneto e` stato consentito  a pochi gruppi organizzati di ultras e di neofascisti  - che hanno trovato qui e la` il sostegno di comitati di protesta locali, come quello degli ambulanti di Torino  portatori di istanze di carattere sostanzialmente corporativo - di intimidire piccoli commercianti, bruciare libri, assaltare camere del lavoro...

Questa volta la Sicilia e` stata solo lambita dalla protesta . Non poteva  essere altrimenti, il 6 dicembre Giuseppe Castiglione da Bronte  poteva esprimere la sua piu` viva “soddisfazione per l`atteggiamento costruttivo di Aias e Forza d`Urto”, le inquietanti sigle degli autotrasportatori siciliani, che avevano annunciato la revoca dell`adesione ai blocchi . Tranquilli, Richichi e Ercolano non sarebbero stati della partita. Ma questo fatto non fa che accrescere i dubbi sulle modalita` con cui il ministro dell`interno Alfano ha gestito questa crisi: non poteva certo permettersi di perdere consenso nel suo feudo elettorale, la Sicilia che era stata letteralmente messa in ginocchio dalla protesta di due anni fa. Cosi` mentre in Sicilia le prefetture annunciavano la linea della tolleranza zero ai blocchi, a Torino avrebbero aspettato tre lunghissimi giorni prima di attuare gli sgomberi.

Nel frattempo Letta ha  potuto proporsi all`opinione pubblica come unico argine contro il caos, mentre il capo del principale partito d`opposizione lanciava appelli ai limiti dell`eversione ai capi delle forze armate, perche` si unissero alla “protesta del popolo”.

Mentre davanti ai nostri occhi si svolgevano questi fatti ,  tra oscure incursioni mediatiche di noti e meno noti personaggi del neofascismo italiano e dei servizi piu` o meno deviati e simpatizzanti quanto surreali cronache della stampa e delle televisioni , si e` notata drammaticamente in Italia un` assenza. L`assenza  di una sinistra forte, autorevole e unita che,  nel rivendicare le ragioni della democrazia e dell`antifascismo, ponesse un argine alle pericolose derive populiste e ai segnali successivi del governo, che ha gia` annunciato  una  svolta nei meccanismi di gestione e  repressione del conflitto sociale.

Da una parte  Vendola, con  interventi al congresso socialista e ammiccamenti al nuovo leader democratico Matteo Renzi, sta conducendo il suo partito, Sinistra Ecologia e Liberta`,  verso un`ipotesi di accordo con il centrosinistra di governo, dall`altra il Partito della Rifondazione Comunista, a  dieci mesi dalla sconfitta elettorale di Rivoluzione Civile,  ha addirittura per la prima volta concluso un congresso senza che fosse eletto un segretario/segretaria  e una segreteria all`altezza del nuovo mutato scenario e delle drammatiche sfide che comporta. Ha prevalso, ancora una volta, la deleteria tendenza all`autoconservazione e all`autoreferenzialita` di un partito, che rischia di morire di settarismo e incapacita` di promuovere un autentico rinnovamento, nelle pratiche e nella composizione dei suoi gruppi dirigenti.

Oggi si tiene a Madrid la giornata conclusiva del congresso del Partito della Sinistra Europea, con la prevista candidatura comune di Alexis Tsipras alla guida della Commissione Europea. Oggi nasce in Europa un fronte comune di forze politiche e sociali, un fronte di opposizione alla Troika e alle politiche di austerita` e di strenuo contrasto alla retorica qualunquista che sta ingrossando dappertutto le fila del neofascimo.

Protagonisti  di questo congresso  sono soprattutto i/le compagni/e spagnoli/e di Izquierda Unida, del Front de Gauche francese, della Linke tedesca e soprattutto i/le compagni/e di Syriza, una forza autenticamente popolare e anticapitalista. In italia siamo ai balbettii di una sinistra incapace di leggere il presente e di organizzarsi per il futuro.

Come ha drammaticamente scritto Marco Revelli, “troppo vol­gare è stato l’esodo della sini­stra, di tutte le sini­stre, dai luo­ghi della vita. E forse, come nella Ger­ma­nia dei primi anni Trenta, saranno solo i lin­guaggi gut­tu­rali di nuovi bar­bari a incon­trare l’ascolto di que­sta nuova plebe”. Speriamo davvero che questa lugubre profezia non si avveri.

domenica 1 dicembre 2013

PUA Catania come la TAV, inutile e pericolosa speculazione
















Il 25 novembre  il  consiglio comunale di Catania con 23 voti a favore e 1 solo astenuto,  ha approvato le variazioni al Piano Urbanistico Attuativo Catania Sud (PUA), compiendo un ulteriore passo verso  il definitivo via libera al progetto della società Stella Polare, che prevede la cementificazione selvaggia di una consistente fascia costiera del territorio comunale.
A nulla sono servite le deduzioni presentate da Legambiente e dal Comitato No Pua, che segnalavano il forte impatto ambientale del progetto che, se attuato, comporterà la realizzazione di campi da tennis, centri commerciali,  un mega centro congressuale da 5000 posti e addirittura un acquario ancora più grande di quello di Genova in un`area a forte rischio idrogeologico e sismico, come segnalato dall`Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Una propaganda martellante degli organi di informazione, con in prima fila il principale quotidiano cittadino, che si distingue sempre per il sostegno a questo tipo di operazioni, ci mette di fronte all’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà, visto all`opera mille volte quando si tratta di far approvare progetti di opere faraoniche che, mentre devastano e sottraggono all`utilità comune ettari ed ettari di territorio non apportano alcun beneficio di ordine economico e occupazionale alle comunità che li abitano.

Abbiamo già visto all`opera i mistificatori di professione in Val di Susa  con la TAV , “un'opera concepita e progettata in un altro tempo (gli anni '90 del turbo-capitalismo trionfante) e in un altro mondo (quello della globalizzazione mercantile e dell'interconnessione sistemica di un pianeta votato al benessere). Sulla base di previsioni di crescita dei flussi di traffico fuori misura e tendenzialmente illimitate, frutto dell'estrapolazione di un trend contingente ed eccezionale (i tardi anni '80 e i primi anni '90, quando effettivamente la circolazione internazionale e a medio-lungo raggio delle merci subì una brusca accelerazione), rivelatesi poi fallaci” . Sulla base di quelle previsioni , come ha denunciato Marco Revelli in un intervento di pochi anni fa, nel 1997 si ipotizzava un raddoppio delle 10 milioni di tonnellate di merci transitate sulla Torino – Modane in quell`anno, rendendo necessario quindi un aumento della capacità delle linee ferroviarie attualmente in funzione. La realtà è profondamente diversa e ci mostra, come conseguenza della crisi economica, un drastico ridimensionamento dei traffici commerciali tra l`Italia e la Francia, con linee ferroviarie utilizzate al 30% della loro capacità e l`inequivocabile inutilità della TAV.

La stessa cosa si può dire del mega progetto del PUA.  Si prendano per esempio le conclusioni del Rapporto sul Turismo 2012, presentato dall`Osservatorio Nazionale sul Turismo e dalla Banca d`Italia elaborando le statistiche ufficiali dell`ISTAT. Secondo il citato rapporto, in un contesto globale che vede, anche nel settore turistico, la prepotente ascesa dei paesi c.d. emergenti “tra il 2009 e il 2012 si è assistito ad una forte flessione della domanda turistica degli italiani sia in termini di viaggi effettuati che di pernottamenti.”. Tali dati sono ancora meno lusinghieri  per quanto riguarda il turismo d`affari, segmento  a cui sembrerebbe rivolto il mega progetto del Pua con il suo megacentro congressi, come rileva l`Osservatorio sul Business Travel secondo cui il 2012 èstato un anno di fortissime perdite con 1,1 milioni di viaggi in meno nel territorio nazionale.

Stando così le cose  difficilmente si troverebbero privati interessati all`investimento da 500 milioni di euro che rischia di stravolgere il volto delle nostre coste, a meno che non vi siano oscuri interessi che facciano passare in secondo piano le sicure perdite in conto economico che da tale investimento sballato indubbiamente deriverebbero. Ai lavoratori edili colpiti dalla crisi gioverebbe molto di più un piano straordinario per la messa in sicurezza del nostro territorio e degli edifici esistenti, pubblici e privati,  a grave rischio sismico e idrogeologico, mentre per il rilancio turistico della città occorrerebbe una strategia che intensifichi le sinergie fra i piccoli operatori economici, come i titolari dei tanti Bed&Breakfast cittadini, e un`amministrazione attenta alla valorizzazione dell`immenso patrimonio artistico della città e ad un`offerta culturale all`altezza della sua storia bimillenaria.
Ma per questo ci vorrebbero amministratori lungimiranti, non una politica compiacente e complice degli interessi  degli speculatori immobiliari.

circolo città futura

domenica 17 novembre 2013

verso la giornata contro la violenza sulle donne, incontro con Manuela Ulivi - Cadmi






















Verso la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sabato 23 novembre, alle 17,30, presso il salone della Camera del Lavoro di Catania (via Crociferi, 40), "Venti anni d'esperienza tra relazione e professione" incontro, promosso da "La Ragna-Tela: rete catanese di donne e uomini affinché ogni violenza sessista abbia fine", con Manuela Ulivi della Casa delle donne maltrattate di Milano (Cadmi). Intervengono Mirella Clausi, Marcella Giammusso, Biagio Tinghino, Giusi Milazzo. Introduce Anna Di Salvo.

lunedì 11 novembre 2013

catania, il piano di rientro e i suoi costi sociali

















Uno degli ultimi atti amministrativi della disastrosa gestione delle destre del Comune di Catania e` stata l`adozione, con delibera  del 2 febbraio  2013, del piano  di riequilibrio finanziario pluriennale, atto trasmesso nei tempi previsti dall`art. 243 bis del Testo Unico degli Enti Locali alla Corte dei  Conti, che con decisione del 26 settembre 2013 ne ha certificato la congruita`, facendo di questa fondamentale decisione amministrativa l`atto  che condizionera` nei prossimi dieci anni le politiche di bilancio e  le decisioni di spesa che via via l`ente potra` assumere.
Da una parte il Comune  ha evitato la dichiarazione di dissesto, dall`altra si e` impegnato a riportare in equilibrio i propri conti con un piano di rientro decennale  da circa 527 milioni di euro, da recuperare attraverso previsioni di maggiori entrate o minori spese.
Cosi` nei prossimi anni il Comune dovra`, ad esempio, sensibilmente diminuire la propria spesa per il personale, garantire la copertura tariffaria totale per i servizi di nettezza urbana,  dismettere parte del proprio patrimonio disponibile,  magari cedendolo all`apposito fondo costituito presso la Cassa Depositi e Prestiti, dismettere alcune partecipazioni strategiche e garantire la copertura  tariffaria del 36% dei costi dei servizi a domanda individuale, come ad esempio il fondamentale servizio dei 14 asili nido comunali che la precedente amministrazione addirittura voleva chiudere.
Non si tratta di impegni  di natura discrezionale, ma di obblighi legislativi a cui l`amministrazione non puo` sottrarsi.
Si tratta di un piano che andrebbe sicuramente migliorato, attraverso la previsione di una progressivita` delle contribuzioni in base al reddito, che il sistema della tariffa unica esclude interamente, ma affermare, come qualcuno fa,  che si possa  mantenere il vecchio sistema tariffario o che addirittura si possa ampliare la pianta organica degli educatori e delle educatrici comunali, facendo finta di non vedere che con l`adozione del piano di rientro tutto questo non e` normativamente possibile, significa illudere colpevolmente le lavoratrici e i lavoratori su cui gia` grava il peso insostenibile delle criminali scelte politiche e amministrative  del passato.
Un’alternativa al piano di rientro ci sarebbe, ma passa attraverso la dichiarazione di dissesto la quale, se non cambierebbe di molto i pesi sociali ed economici che tutti i catanesi saranno chiamati comunque a sopportare, avrebbe l`effetto disastroso di bloccare i pagamenti ai creditori dell`ente, privando la gia` depressa economia locale  di risorse indispensabili per qualsiasi ipotesi di rilancio del tessuto produttivo e un conseguente peggioramento delle condizioni materiali  di vita delle cittadine e dei cittadini.
Tuttavia il dissesto avrebbe comunque un “pregio”: determinando di fatto la decadenza e l`incandidabilita` degli amministratori che lo hanno determinato, renderebbe evidente a tutti  e sanzionerebbe la responsabilita` politica di chi in questi anni ha contribuito al saccheggio delle casse comunali per puri interessi clientelari e di potere.
Si tratta di responsabilita` chiare e inequivoche, di cui l`amministrazione Bianco non puo` dirsi immune poiche`, come e` noto, presenta nella sua maggioranza  significativi elementi di continuita` con le  criminali gestioni Scapagnini e Stancanelli e perche` i  partiti che la sostengono sono gli stessi che a Palermo e a Roma fanno parte di coalizioni di governo su cui grava la responsabilita` politica di avere contribuito a soffocare le finanze degli enti locali, rendendo spesso inesigibili i diritti sociali legati ai servizi pubblici essenziali che i comuni dovrebbero garantire.
Quest`ultima affermazione e` supportata da una pur sommaria analisi delle cause che hanno portato il comune di Catania sull`orlo del dissesto, cosi` come certificato dalla stessa Corte dei Conti.
Analizzando la relazione dei magistrati contabili si scopre subito, infatti,  che dei 527 milioni di euro   di cui si compone il piano di rientro, circa 202 milioni di euro  sono dovuti alla pessima gestione delle amministrazioni  del passato ( ai 140 milioni di disavanzo vanno sommati infatti i 62 milioni di accantonamenti per il ripiano dei c.d. residui attivi, crediti di dubbia esigibilita` che nel passato hanno rappresentato la principale voce contabile con cui mascherare la gestione ballerina del bilancio comunale) mentre ulteriori 139 milioni sono dovuti a previsioni di minori trasferimenti erariali, diretta conseguenza delle manovre finanziarie votate dal governo regionale e nazionale.
Come dire che le cause del dissesto sono in gran parte dovute al cocktail micidiale di pessima amministrazione locale e di criminale politica nazionale che, in ossequio ai dikat dei mercati finanziari, rendera` nei prossimi anni quasi impossibile la vita delle comunita` locali e degli enti che le amministrano.
Questa e` la dura verita` che ci raccontano i numeri; alle cittadine e ai cittadini, e principalmente a chi si propone di costruire una seria e responsabile alternativa politica e sociale, spetta il compito di riflettere su di essi e di lavorare affinche` non siano sempre i  soliti noti a dover pagare i costi sociali di questo disastro, senza demagogiche e inutili fughe in avanti e senza  altrettanto colpevoli omissioni delle responsabilita` di chi ci ha portato a questo punto.

circolo città futura

domenica 3 novembre 2013

"le città invisibili", personale fotografica di Alberta Dionisi


































in occasione del 90° anniversario di Italo Calvino, il Circolo Città Futura propone una serie di iniziative dedicate a uno dei più grandi intellettuali italiani.

VENERDì 8 novembre, dalle ore 19.30 al circolo città futura (via Gargano, 37, Catania), inaugurazione della personale fotografica di Alberta Dionisi " LE CITTA' INVISIBILI E ALTRE STORIE".
Intervento musicale di Alessandro Campanella al flauto traverso.
Letture di Mario Bonica da "Le città invisibili" di Italo Calvino.

sarà possibile visitare la personale nei mesi di novembre e dicembre durante i giorni di apertura, in tutte queste occasioni troverete anche una sala VINTAGE con le creazioni di Lukart, il bric-à-brac e una bella selezione di libri.

sabato 2 novembre 2013

falchi, circhi e politica catanese

falco legato e bendato al castello ursino

















La falconeria, ossia l’utilizzo di uccelli rapaci a scopi ludici o venatori, è un’attività esecrabile:  costringere un essere vivente, la cui esistenza dovrebbe naturalmente avere come orizzonte le azzurre e luminose praterie del cielo, a condurre la propria vita tra le scomode gabbie costruite dalla ferocia umana; la vile indifferenza di chi lo sfrutta, spingendolo ad esibirsi per il godimento di un pubblico educato alla stessa indifferenza, è un atto di crudeltà gratuita.
Per questo motivo tale attività è vietata in diversi paesi del mondo, dalla Norvegia alla Danimarca, dall’Australia alla Nuova Zelanda. In Italia la falconeria è stata bandita dalle leggi della regione Sardegna e dalla provincia autonoma di Trento.  In Sicilia, invece, tale attività non soltanto è consentita ma addirittura finanziata da diverse amministrazioni pubbliche, che spesso patrocinano spettacoli ed esibizioni indegni  di un paese civile. Tuttavia, se a Caltanissetta la ferma protesta delle associazioni animaliste e ambientaliste ha comportato l’annullamento delle manifestazioni previste, a Catania per ben due volte lo splendido scenario del Castello Ursino ha fatto da sfondo alla rappresentazione spettacolare della sofferenza e del più bieco sfruttamento degli animali, la cui preziosa esistenza e` stata asservita alla crudele indifferenza di amministratori in cerca di visibilità.
A nulla sono servite le proteste nostre e di Catania Antispecista, che per primi avevamo posto la questione sui social network, e le successive rimostranze dell’ENPA, della  LIPU, del WWF e delle altre associazioni ambientaliste.
Ma vi è un altro aspetto della questione che merita di essere sottolineato, esso attiene alla qualità umana e politica dei nostri amministratori e di  molti di coloro che dicono di voler rappresentare l’opposizione di sinistra alla giunta Bianco. Dal sindaco Bianco -  la cui elezione è stata peraltro supportata da diverse associazioni animaliste e ambientaliste, nella speranza, da molti condivisa,  di voltar pagina dopo un ventennio di disastroso governo delle destre – e dall’assessore Licandro ci saremmo aspettati, come già accaduto a Caltanissetta, una serena ammissione degli errori commessi, seguita dall’annullamento della manifestazione. Dagli altri - che hanno approfittato della nostra campagna contro la falconeria per alimentare la loro sterile, frustrata , opportunistica e fintamente ideologica vis polemica -  francamente non ci aspettavamo nulla.  E infatti nulla hanno detto e fatto per protestare contro lo scempio di civiltà che si stava compiendo davanti ai nostri occhi.
Agli uni e agli altri raccomandiamo per il futuro  maggiore rispetto e attenzione per chi, spesso solitariamente, cerca fattivamente di  cambiare lo stato di cose presenti, non attraverso inutili proclami “rivoluzionari” ma attraverso comportamenti concreti che realizzino il cambiamento, a sostegno delle mille esperienze  di resistenza culturale e politica che pure animano, spesso al di fuori delle tristi  ritualità della politica ufficiale, la vita civile della nostra bellissima e martoriata città.
Nel frattempo invitiamo tutt* a sostenere la petizione, sottoscritta già da migliaia di cittadin*, per chiedere al sindaco un’ordinanza che preveda, come già deliberato  da diversi comuni italiani, il divieto di attendamento nel territorio comunale per i circhi che sfruttano a scopo di divertimento i nostri compagni animali.

circolo città futura


giovedì 31 ottobre 2013

Cartoniadi, chi ha perso? basta operazioni d'immagine, si attui la strategia "rifiuti zero" subito!






















Dopo un'inutile campagna pubblicitaria, i cui cartelloni incomprensibili oscillavano tra la promozione di un'iniziativa sportiva e l'organizzazione di una mostra di fumetti, si sono concluse le cartoniadi, ovvero una poco riuscita trovata basata sul tentativo di creare competizione tra i quartieri sulla raccolta differenziata della carta.
Non sappiamo quale area abbia "vinto", ma crediamo che abbia perso l'intera città: campagna pubblicitaria incomprensibile, nessuna iniziativa concreta di sensibilizzazione, nessun contenitore o luogo di raccolta aggiuntivo, ad esempio in luoghi pubblici. Anche nelle statistiche, si continua a perdere: la Sicilia è l'ultima regione italiana per percentuale di riciclaggio, e Catania si piazza all'ultimo posto nella classifica Ecosistema Urbano appena pubblicata.
Il circolo città futura ribadisce le proprie proposte all'amministrazione  comunale e invita a porre in atto in tempi brevi le tappe della strategia "rifiuti zero". Non serve sprecare carta per inutili operazioni d'immagine, ma un impegno concreto per ridurre costi ed impatto ambientale.

circolo città futura

no sfratti, no service tax! la casa è un diritto per tutt*!












Tante mobilitazioni contro gli sfratti oggi in tutta Italia, in particolare a Roma, in occasione della conferenza stato-regioni, e a Messina.
In tutta la Sicilia urgono immediate misure a sostegno di centinaia di persone che, improvvisamente, si ritrovano senza lavoro e, poco dopo, anche senza casa:
- Nelle grandi città, censimento comunale di tutti gli immobili vuoti o sfitti;
- Utilizzo del fondo nazionale destinato agli inquilini morosi incolpevoli previsto dall’articolo 6 del decreto IMU;
- Utilizzo di fondi europei per il riuso del patrimonio pubblico da destinare all’edilizia popolare;
- Blocco degli sgomberi e degli sfratti generalizzato!

a centrocontemporaneo "voci dal fondo del mediterraneo", di centro sperimentale keré teatri differenti







SABATO 2 novembre, in occasione della seconda giornata di Centrocontemporaneo a piazza Manganelli e dintorni, alle ore 19 e alle ore 22, presso palazzo Trigona, in via Montesano,
VOCI DAL FONDO DEL MEDITERRANEO, da un progetto-laboratorio contro il reato di clandestinità del Centro Sperimentale Kerè teatri differenti.

Con Mario Bonica, Benedetto Caldarella, Filippo Manno, Elena Rosa, Cinzia Insinga…

Installazione video di Aldo Kappadona.

Impianto scenico e costumi di Concetta Rovere.

Testi da: Randagio Clandestino e dall’omonimo volume di testi poetici degli allievi della scuola media Tomasi di Lampedusa di Gravina di Catania

Un cerchio dentro cui “galleggiano” frammenti di vita: foto, giocattoli, scarpette, lettere. Fuori dal cerchio sei figure in nero di spalle che guardano un immaginario orizzonte. Rumore d’acqua e di battelli, voci indistinte che parlano, che cantano, che tacciono (forse per sempre). Tutto lo spazio è “in fondo al mare”: si intravvedono volti o mani trasportati dalle correnti marine. Nient’altro… e i sei personaggi in nero raccontano qualcosa all’orizzonte immaginario, a una terra a cui non approderanno.

Sono in fondo al mare
Sola
Una voce mi culla.
Il mare
Non voleva farmi del male
E mi abbracciava
Era una voce di donna
Melodiosa
Dolce
Mi consolava
Ma i bambini non erano con me

lunedì 28 ottobre 2013

vent'anni di Città Felice a Catania, martedì 5 novembre "e ora è festa!"
















Vent'anni di presenza femminile e amore per Catania che hanno segnato la Città con iniziative, elaborazioni, pubblicazioni, creazioni artistico-performative, nel segno del pensiero e della pratica politica delle donne e di uomini che ne hanno riconosciuta l'importanza. Presenza caratterizzata anche dal lavoro serrato in alcuni quartieri a partire dalle relazioni con le donne e gli uomini che li abitano per impedire scempi e speculazioni ma anche per sottolinearne la bellezza!

Martedì 5 novembre 2013 alle h. 17 nella prestigiosa cornice del palazzo della Cultura di Catania, (via Vittorio Emanuele 121) alla sala Conferenze del primo piano, per godere degli interventi artistici, musicali, visivi e poetici che insieme ad alcune testimonianze, narreranno la storia della Città Felice a Catania. Inoltre saranno con noi per festeggiare e darci forza, anche alcune amiche della rete delle Città Vicine provenienti da varie parti d'Italia...

dopo le h. 19 la festa continua alla CGIL (via Crociferi 40), con l'inaugurazione della mostra collettiva-itinerante: "Lampedusa porta della vita" a cura delle Città Vicine e dell'associazione "Colors Revolutions" di Lampedusa che rimarrà esposta per la durata di una settimana.
Il tema “Lampedusa porta della vita” fa riferimento ed esprime la drammaticità e la felicità di donne e uomini migranti quando in lontananza intravedono la Porta di Lampedusa quale salvezza e accesso a una nuova vita. E’ questa un’ emozione che vede partecipi anche le donne e gli uomini abitanti l’isola, in un’inter-azione di desideri, curiosità, perplessità e bellezza tra chi arriva e chi accoglie. Intrecci di relazioni e scambi che Lampedusa da sempre ha favorito grazie alla sua posizione geografica e alla sua vocazione all’ospitalità.


domenica 20 ottobre 2013

no al circo con animali! lettera alle scuole e ai comuni

SPECISMO è RAZZISMO!






















La presente lettera verrà spedita a tutte le scuole e a tutte le amministrazioni comunali della provincia catanese corredata dalle firme di associazioni e singoli cittadini. Sottoscrivete in tanti entro domani! La lettera dev'essere inoltrata subito! Giovedì 24 ottobre il circo di Viviana Orfei inizia gli spettacoli alla Playa di Catania. BOICOTTARE E' UN DOVERE CIVICO!

MA CHE FINE HANNO FATTO I PAGLIACCI DEI MANIFESTI DI UN TEMPO? VUOI VEDERE CHE SONO STATI MANGIATI PER SBAGLIO DAL POVERO LEONE BIANCO O DALLA TIGRE ROSA GIALLA E BLU IN CRISI DI IDENTITA’?

Fino a pochi anni addietro l’arrivo di un circo in città era preannunciato da grandi manifesti colorati da cui un bel faccione di clown sorrideva a grandi e piccini, promettendo allegria e ingenue risate. Erano i pagliacci la grande attrazione del circo e poi i giocolieri, gli uomini e le donne volanti sui trapezi, l’emozione di uno spettacolo antico in cui c’erano “anche” il leone o l’elefante indiano, c’erano “anche” gli animali. Ma la vera grande attrazione per i bambini erano loro: i pagliacci! Oggi nei manifesti dei circhi il faccione del clown è letteralmente scomparso: unica “merce” esposta a grandi e piccini dai grandi manifesti affissi anche negli spazi non autorizzati sono loro, leoni e tigri bianchi e rosa, l’ippopotamo più grande del mondo, tutti in primissimo piano, a testimoniare la barbarie e la voglia immorale di far divertire i nostri bambini sulle sofferenze di animali costretti in gabbia e sottoposti ad addestramenti che ne snaturano la loro natura e offendono la dignità di quei poveri animali e degli esseri umani che corrono ad ammirare le meravigliose creature della savana con lo stesso spirito con cui qualche secolo addietro si accorreva nelle piazze ad ammirare e a ridere dei selvaggi con la pelle nera importati dall’Africa per essere venduti come schiavi. La logica di chi sta ammazzando lo spettacolo del circo dall’interno è semplice e funzionale al teppismo di massa a cui vengono da decenni “diseducati” i nostri figli e le nostre figlie dai media e dai modelli consumistici: chi volete che sia ancora così ingenuo da ridere dei lazzi dei clowns o delle torte in faccia? Chi pensate che possa ancora emozionarsi a guardare col naso in su gli angeli del trapezio? Ci vuole la belva feroce, ma non semplicemente il leone che salta l’anello di fuoco, ora il leone dev’essere bianco e non basta più nemmeno l’elefante che si regge su una zampa; ora ci vuole l’animale più esotico che esista, ci vuole l’ippopotamo più grande del mondo costretto a muoversi in una vasca da bagno, perché sarà proprio lo spettacolo dello snaturamento di un essere senziente a suscitare la curiosità e il divertimento di grandi e piccini. Ora il pubblico riderà unicamente della feroce tigre che si comporta come un gattino d’appartamento, riderà della giraffa costretta a muoversi in uno spazio totalmente estraneo ai suoi bisogni d’animale selvatico e che magari domani tenterà inutilmente di fuggire a un destino infame per morire di crepacuore in mezzo al traffico cittadino… Questa è l’etica dei circhi che in questi giorni stanno invadendo le piazze di tante città etnee invitando grandi e piccini a ridere della violenza perpetrata a danno di creature innocenti. Ecco allora che non è assolutamente giustificabile la scelta che operatori scolastici e genitori poco sensibili ai problemi educativi e di formazione dell’infanzia potrebbero compiere in questi giorni accettando l’invito dei circhi-zoo a portare intere scolaresche ad assistere allo spettacolo più antieducativo del momento. Ecco dunque il perché dell’invito che tanti esponenti della SOCIETÀ CIVILE (non solo animalisti, ma sottolineo, SOCIETÀ CIVILE) oggi inoltriamo a dirigenti scolastici e docenti della scuola dell’obbligo, agli amministratori delle città impegnati nel difficile compito di rendere i nostri territori meno violenti e più vivibili per tutti, affinché non accettino di sporcare le coscienze dei nostri figli con la barbarie del circo con animali.

Mario Bonica per Catania Antispecista.

(il circolo città futura aderisce all'iniziativa)

mercoledì 9 ottobre 2013

vegan party, venerdì 11 ottobre una grande festa per la liberazione di tutt* gli esseri viventi


































Venerdì 11 ottobre, VEGAN PARTY duemilatredici, al cortile cgil, via crociferi, 40, Catania.
Una bellissima serata di festa per la liberazione di tutt* gli esseri viventi!
Tanta musica live con Banda Oriental, Paolo Capizzi, Valerio Cairone e Giorgio Maltese, Gregorio Lui.
All'OSTERIA VEGAN potrete gustare un piatto misto con tante specialità a soli 5 euro... non mancate!


domenica 6 ottobre 2013

12 ottobre: lotte, R/esistenz* e Costituzione. dibattito e cena










sabato 12 ottobre una grande manifestazione nazionale potrà dare il via ad un autunno caldo di lotte e R/esistenze... leggi il testo completo

per chi stavolta non potrà essere a Roma, il circolo città futura propone una serata di dibattito, dalle ore 20, in via gargano, 37, catania, per riascoltare e commentare insieme gli interventi conclusivi di Landini e degli altri promotori.
come sempre ci sarà un'ottima cena vegan a prezzi popolari!


venerdì 4 ottobre 2013

basta stragi! no alla "fortezza Europa"! manifestazione antirazzista a Catania













Scendiamo in piazza per dire basta alle stragi di migranti, per esprimere solidarietà antirazzista e chiedere subito: diritto di asilo europeo, presentazione delle richieste d'asilo facilitata nei paesi di transito, visti di ingresso legale nei paesi europei, accoglienza in Italia dei migranti in transito e condivisione degli oneri a livello internazionale. Basta con le politiche di sbarramento!!

SABATO 5 OTTOBRE ore 17,30
CORTEO a Catania
in via Etnea dalla villa Bellini

lunedì 30 settembre 2013

cineletterario: tre film & tre aperitivi


































Martedì 15 ottobre, in occasione del 90° anniversario di Italo Calvino, il circolo città futura inaugura "cineletterario", un ciclo di tre film con aperitivo:

martedì 15 ottobre
Il cavaliere inesistente (il film è ora disponibile on line sul blog)
di Pino Zac – 1970
dal romanzo di Italo Calvino
introduce Dario Stazzone

martedì 19 novembre - ore 18
Un angelo alla mia tavola
di Jane Campion – 1990

martedì 26 novembre - ore 18
Ancora una domanda Oscar Wilde
di Gregory Ratoff – 1960



vintage e fotografia al circolo città futura
















dopo la bella iniziativa dedicata al riciclo e alla creatività di venerdì scorso, due appuntamenti pomeridiani al circolo città futura con gli accessori e l'abbigliamento vintage di Lukart, le originali creazioni di StePe.Design&Co. i saponi naturali di Magda Benigno Ingo, il bric-à-brac e le riviste d'epoca, e con le fotografie del ciclo "Sicilitudine" di Alberta Dionisi :
mercoledì 2 ottobre
sabato 5 ottobre
dalle 17 alle 19,30

sabato 14 settembre 2013

Riduco, Riuso, Riciclo: vintage in Piazzetta Gramsci!

RIDUCO i consumi e non spreco risorse
RIUSO attraverso lo scambio e la condivisione collettiva
RICICLO con creatività e non produco rifiuti

venerdì 27 settembre, dalle 19,30, una nuova occasione di socialità e partecipazione collettiva nella colorata piazzetta Gramsci e al circolo città futura:
- DESIGN & RICICLO CREATIVO: dagli abiti vintage agli arredi di design, dagli utili accessori realizzati con materiali di riciclo al bric-à-brac
- BOOKCROSSING: la panchina dello scambio di libri
- FOTOGRAFIA: "Sicilitudine" di Alberta Dionisi
- CENA REVIVAL: le indimenticabili ricette degli anni '60/'80 rivisitate in stile vegan & musica a tema

martedì 10 settembre 2013

service tax, una truffa contro inquilini e assegnatari di case popolari
















LA SERVICE TAX E’ UNA TRUFFA !!!!!!
ESENTATI I COSTRUTTORI CHE HANNO IMMOBILI INVENDUTI E SFITTI
SARA’ FATTA PAGARE A INQUILINI E ASSEGNATARI CASE POPOLARI
CON LA SERVICE TAX UN SALASSO INSOPPORTABILE CHE PRODURRA’ PIU’ SFRATTI PER MOROSITA’
E’ UN ATTACCO ALLE CONDIZIONI DI VITA DEGLI INQUILINI E DEGLI ASSEGNATARI DELLE CASE POPOLARI

Nel 2014 l’Imu sarà sostituita da una unica imposta la “Service Tax” che riunirà la tassa sui rifiuti e quella sui servizi comunali. La Service Tax dovrà garantire ai comuni l’introito anche dell’Imu abolita.
La Service Tax è una truffa in quanto sostituisce una imposta su gli immobili pagata dai soli proprietari con una imposta pagata da tutti anche dagli inquilini e assegnatari case popolari anzi per questi sarà una nuova e ulteriore tassa da pagare di almeno 1000 euro l’anno.
L’Imu sarà abolita anche per gli ATER e questo per noi è giusto ma sarà pagata dagli assegnatari delle case popolari.
Il Governo, inoltre, ha stabilito che l’IMU sarà abolita anche per i costruttori/palazzinari che hanno cementificato il territorio e costruito alloggi senza mercato (per i prezzi richiesti) rimasti sfitti.
Un vero regalo da almeno 250 milioni di euro alla speculazione e alla rendita immobiliare.
Per gli inquilini che già oggi sopportano canoni insostenibili tanto che ogni anno su circa 70 mila sentenze di sfratto più di 60 mila sono per morosità, significa pagare una tassa in più che può solo portare ad aumentare coloro che cadono nella morosità e quindi al baratro di nuovi sfratti.
Per gli assegnatari delle case popolari significa pagare l’IMU al posto delle Ater e dei palazzinari
Altro che equità il Governo tassa ulteriormente i poveri per esentare i ricchi costruttori !!!!!!!

DOBBIAMO DIRE NO A QUESTO SALASSO !!!!
il 10 ottobre 2013 Seconda Giornata nazionale Sfratti Zero e Giornata di mobilitazione No Service Tax promossa dall'Unione Inquilini



domenica 1 settembre 2013

no alla guerra! presidio presso la prefettura di catania

lunedì 2 settembre, dalle ore 18, presidio in via Etnea a Catania, presso la Prefettura, indetto dal Comitato Viva la Costituzione e dal Comitato di base NO MUOS - NO SIGONELLA.


NO ALLA GUERRA – LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA

In Italia è in atto la volontà di molte forze politiche di procedere ad una rottura della legalità costituzionale. Questo disegno eversivo passa attraverso il tentativo di manomettere l’art. 138,con l’obiettivo di trasformare la Repubblica parlamentare in presidenziale, ed il Parlamento in organo di ratifica delle scelte dell’esecutivo.
Ad essere messi in discussione sono,oltre agli assetti democratici e agli equilibri tra i poteri,i diritti sociali e civili dei cittadini. Molti pensano addirittura di mettere in discussione l’art. 11, peraltro più volte violato negli ultimi decenni.
In questo contesto desta fortissima preoccupazione la crescente militarizzazione del territorio italiano,a partire dalla installazione del Muos a Niscemi e dal potenziamento logistico di Sigonella come base operativa nei conflitti che stanno devastando il Medio Oriente e il Nord Africa.
Non per caso,l’art. 11 afferma il ripudio della guerra,in quanto essa colpisce vittime innocenti e soprattutto civili inermi. Gli ultimi decenni hanno dimostrato, dall’Iraq all’Afghanistan, fino alla Libia,che le guerre non hanno posto fine alle cause che le hanno generate, e che sono addirittura aumentati fondamentalismi,violenze,migrazioni di massa fame e povertà.
Con questa consapevolezza, il COMITATO VIVA LA COSTITUZIONE di Catania:
- si esprime contro la partecipazione dell’Italia all’intervento militare in Siria deciso da Usa, Gb, Francia ed Arabia Saudita;
- chiede al Parlamento di pronunciarsi per la condanna degli interventi militari,quali che ne siano gli autori, e per impegnare il Governo a rendere indisponibili tutte le basi militari italiane,Usa e della Nato.
Occorre imparare dalla storia: bisogna lavorare alla prevenzione dei conflitti e per il rispetto dei diritti umani. Le grandi potenze economiche hanno gravi responsabilità politiche e morali nell’alimentare le tensioni, se non addirittura con la partecipazione diretta,al fine di trarne vantaggi,anche con la vendita delle armi.
Il popolo siriano ha bisogno della comunità internazionale,di un tavolo di mediazione e di confronto,di soluzioni sul terreno del diritto, non di lutti e disastri.

mercoledì 28 agosto 2013

piazzetta Gramsci, restituire uno spazio urbano alla socialità




















Piazzetta Gramsci, proseguono i lavori per restituire un piccolo spazio urbano alla socialità; grazie ai suggerimenti delle ragazzine del quartiere, che con entusiasmo hanno accolto i nuovi colori della piazza come possibilità di riappropriazione della città, realizzati giochi da strada e una bella fioriera per le piante aromatiche locali.