giovedì 31 gennaio 2013

call center, solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori in lotta

foto di valeria molino murabito















Il circolo città futura esprime la più totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dei call center, stamattina in presidio sotto la prefettura di Catania. Migliaia di posti di lavoro sono a rischio, in una realtà già devastata dalla disoccupazione come quella catanese, poiché le società committenti dei call center, come le compagnie di telefonia e l'enel, continuano a delocalizzare all'estero i servizi di assistenza telefonica.
Nel mese di gennaio sono già andati perduti settecento posti di lavoro, e altri duemila lavoratrici e lavoratori co.co.pro sono a rischio immediato; inoltre i salari già bassi durante l'ultimo anno sono stati ulteriormente decurtati, scendendo anche sotto i 300 € mensili: una situazione insostenibile che rende necessarie risposte immediate.

NO alle delocalizzazioni, solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori!

mercoledì 30 gennaio 2013

taglio vacanze scolastiche, manovra vergognosa



















dichiarazione di Luca Cangemi, segretario circolo "Olga Benario" del PRC

La farsa della proposta di Monti sul taglio delle vacanze scolastiche, lasciata circolare per un giorno e poi smentita, è la solita manovra, cucinata in forme diverse ma sempre con gli stessi obiettivi: colpire i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola, aumentare e dequalificare il tempo di lavoro, introdurre mansioni improprie e figure private (come quelle connesse alla trovata della scuola-parcheggio estiva), gravare sempre più le famiglie di contributi scolastici. Dietro questa proposta, così come quelle sull’orario di qualche mese fa, vi è un’ideologia che odia la scuola pubblica e disprezza chi vi lavora. Oggi si lancia la provocazione per fare un po’ di demagogia a fini elettorali e per preparare il terreno a futuri interventi.
Ovviamente questi signori che fremono per tenere aperte le scuole ad Agosto, sono gli stessi che, con i tagli, hanno drasticamente diminuito il tempo scuola vero, affossato discipline fondamentali, diminuito le ore di lezione e di laboratorio, reso impossibile il tempo pieno e il tempo prolungato nella maggior parte del paese, in particolare al Sud.
Il mondo della scuola deve rimandare al mittente questa volgare demagogia e prepararsi a una nuova stagione di lotta, per risolvere i veri problemi di un sistema dell’istruzione da troppo tempo sotto attacco.


domenica 27 gennaio 2013

giorno della memoria, onoriamo i deportati catanesi














Gruppo “Memoria e Libertà”

Giorno della Memoria, onoriamo i deportati catanesi

In  ricorrenza del “ Giorno della Memoria”, nell’incentivare i cittadini catanesi, in specie le nuove generazioni, al ricordo, alla riflessione e al “grido” dell’ affinché mai più accada, a distanza di quasi 70 anni dai tragici avvenimenti, più che le generiche parole che possono risultare “ lontane”,  necessita dare dimensione, nome e “viso“ ai martiri della deportazione nei Lager – Campi di sterminio nazisti.
Dei circa 44.500 italiani deportati, uomini donne, ragazzi e bambini, di cui 6740 ebrei in Italia e 1900 ebrei italiani nelle isole del Dodecanneso - esclusi gli I.M.I., Internati Militari italiani, negli Stalag tedeschi, veri e propri Lager - Campi di lavoro forzato….che fanno doloroso  “conto” separato; parecchie migliaia i siciliani.
Dei deportati poco meno di 5000 fecero ritorno -.
855 sono stati siciliani. 143 i residenti nella provincia di Catania.
Erano, di fatto, militari dell’esercito italiano che dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, come avvenuto da parte di parecchie centinaia di migliaia di soldati e graduati di tutte le armi  che non vollero piegarsi al continuare della  bieca ideologia e violenza dei nazifascisti che avevano scatenato la distruttiva guerra mondiale, parteciparono alla Resistenza, per la Lotta di Liberazione. Dei catanesi, in circa settanta morirono nei luoghi della sofferenza e della persecuzione, gasati nelle camere di morte e poi inceneriti, fucilati, di stenti e di fame.

Questi i nominativi,  frutto dell’ indagine effettuata nel corso dei decenni dalle Associazioni della Memoria, a partire dal’ANED, e da ricercatori storici ( per ultima Giovanna D’Amico in “I siciliani deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti):

Aliotta Sebastiano, Catania; Barbagallo Giuseppe, Acireale; Boscarelli Gaetano, Caltagirone; Calì Vincenzo, Giarre; Campo Agatino, Misterbianco; Candella Giuseppe, Catania; Caruso Alfio, Adrano; Caruso Angelo, Misterbianco; Cittadino Michele, Catania; Consolo Alfio, Zafferana; Corsaro Alfio, Catania; Costanzo Angelo, Caltagirone; D’ Amore Salvatore, Caltagirone; D’Angelo Antonino, Catania; De Corrado Giovanni, Caltagirone; De Forte Vincenzo, Catania; Di Piazza Antonino, Bronte; Di Prima Mario, Catania; Dottorello Francesco, Caltagirone; Emmanuele Rosario; Felice Filippo, Catania; Ferrara Giuseppe, Linguaglossa; Firrarello Angelo, S. Cono; Gagliano Antonio, Catania; Galata Antonio, Motta S. Anastasia; Gandolfo Salvatore, Vizzini; Genovesi Concetto, Giarre; Giuffrida Giuseppe, Catania; Grasso Federico, Catania; Greco Giuseppe, Linguaglossa; Gulizia Giuseppe, Mineo; Ingo Epifanio, Caltagirone; La Marca Edoardo, Catania; Landolina Giovanni, Caltagirone; La Rosa Alfio, Catania; La Rosa Venero, Belpasso; Leone Girolamo, Caltagirone; Leonardi Giuseppe, Zafferana, Lo Faro Salvatore, Giarre; Longo Alfio, Adrano; Messina Salvatore, Mineo; Milone Carmelo, Mineo; Nicotra Luigi, Catania; Papa Santo, Misterbianco; Pesce Agatino, Motta S. Anastasia; Porto Lorenzo, Catania; Previti luciano, Motta S. Anastasia; Puglisi Vincenzo, S. Venerina; Puglisi Leonardo, Riposto; Pulvirenti Sebastiano, Acireale; Rainieri Francesco, Catania; Ramponi Angelo, Randazzo; Salanitro Carmelo, Adrano; Scalisi Antonino; S. Maria di Licodia; Scuderi Gaetano, Misterbianco; Severino Carmelo, Catania; Sgroi Giuseppe, Catania; Spampinato Francesco, Catania; Stissi Giovanni, Adrano; Torrisse Settimio, Catania; Tranchida lino, Catania; Tropellone Sebastiano, Acierale; Vassallo Giuseppe, Catania; Vasta Salvatore, Mascali; Vecchio Salvatore, Catania; Velardita Salvatore, Caltagirone; Verdura Salvatore, Catania; Villari Antonio, Trecastagni; Zappalà Ignazio, Adrano.
Si aggiungono, poi, in maniera ancora non definitivamente certa: Politzer Olga, Catania; Gaon Aronne, Gaon Clara, Gaon Rachela, Gaon Rosa, Catania;

Corre obbligo alfine ricordare in maniera confacente  Carmelo Salanitro, professore del liceo M. Cutelli di Catania, già condannato, il 28 ottobre 1941, a 18 anni di carcere dal Tribunale speciale per attività antifascista ( lasciava bigliettini contro l’orrenda guerra scatenata dal regime fascista), assassinato ad “un passo dalla libertà” il 24 aprile 1945 nel Lager di Mauthausen; e, Nunzio Di Francesco, sopravvissuto al Lager di Mauthausen ( partigiano), deceduto il 21 luglio 2011, che con le sue testimonianze nelle scuole sugli orrori dei Campi di sterminio, e l’accorato appello a difendere sempre Pace, Libertà e i valori fondanti dell’Italia impressi nella Costituzione, ha “toccato” il cuore di migliaia di studenti.

martedì 22 gennaio 2013

antonio gramsci, odio gli indifferenti












“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Antonio Gramsci

vincenzo consolo, un ricordo nell'anniversario della scomparsa


































Oggi, nell'anniversario della scomparsa, ricordiamo Vincenzo Consolo con la presentazione del libro di Dario Stazzone "Vincenzo Consolo e l'odeporica europea". Ne discutono con l'autore Dora Marchese e Daria Motta, alle 19 al circolo città futura.
Giovedì 24, alle 18, incontro con Dario Stazzone alla libreria Voltapagina di via Crispi, sul tema "Sicilia e oltre. Ricordo di Vincenzo Consolo".

Diritto liquido? La governance come nuovo paradigma della politica


































Venerdì 25 gennaio, alle 17,30 presso Scenario Pubblico di Catania,  presentazione del libro

Diritto liquido? La governance come nuovo paradigma della politica e del diritto

di Giovanni Messina

Franco Angeli editore


Il termine governance è diventato uno dei più ricorrenti nel dibattito politico e istituzionale, svolgendo sempre più una funzione di concetto passe-partout nel lessico pubblico, tanto più in uso anche nel linguaggio dei media quanto più inafferrabile nel suo significato. Per questo è necessario interrogarsi sulle cause di tale affermazione, sui significati politici, istituzionali e filosofici che in questo percorso sono implicati e su quali trasformazioni sul terreno della fenomenologia giuridica questo "fenomeno" esprime.
Il successo della governance Theory è senza dubbio una delle manifestazioni dell'inquietudine che attraversa la scienza politico-giuridica da un ventennio a questa parte. Fa parte di quella "febbre" di innovazione che il complesso di processi economici e culturali che chiamiamo globalizzazione ha imposto alle scienze delle istituzioni politiche e alla teoria dei processi di produzione della normatività giuridica. Rispetto a questo scenario, sembra che la teoria politica abbia eletto la nozione di governance a idea privilegiata per descrivere i mutamenti delle interazioni tra istituzioni politiche e interessi presenti nella società. Per queste ragioni, l'analisi condotta nel libro si rivolge ai contesti istituzionali in cui il principio politico-normativo dellagovernance è venuto affermandosi, assumendo il significato che ne connota il suo utilizzo attuale.
Muovendo da una critica di fondo alla "sociologia della globalizzazione", nella misura in cui essa più che un'analisi del presente si svela come un progetto politico-culturale, si tenta di cogliere i punti essenziali che sfidano la filosofia politica dei nostri giorni, ponendo l'accento sulla persistenza della centralità politica e giuridica dell'istituzione statale. In tale prospettiva, quello che nel volume viene chiamato il "paradigma della governance " appare come una proposta teorica che, nel configurarsi come strumento per il superamento delle contraddizioni della democrazia rappresentativa, sembra celare un potente meccanismo di neutralizzazione della conflittualità presente nelle società contemporanee e di spoliticizzazione dello spazio collettivo.

mercoledì 16 gennaio 2013

lavorare da mcdonald's? no grazie!
















Con uno spot martellante quanto ridicolo, il ramo italiano della multinazionale McDonald's sta pubblicizzando  l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei prossimi tre anni, cercando di sfruttare il clima di crisi e l'aumento della disoccupazione per reclutare consensi e personale. Non solo si tratta, come abbiamo più volte denunciato nel corso degli anni insieme a tante lavoratrici e lavoratori di McDonald’s, ma si tratta, com'è noto dell'ennesimo tentativo, da parte di una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta di ripulire la propria immagine.
Per rifornire le dispense dei ristoranti McDonald's, ogni anno vengono uccisi milioni di animali, in un olocausto di dimensioni anche difficilmente immaginabili: per fare posto agli allevamenti intensivi destinati allo smisurato consumo di carne dei paesi capitalisti vengono abbattute intere foreste e le emissioni di gas serra prodotte dalla combinazione di allevamento e disboscamento sono elevatissime. 
Il neocolonialismo di McDonald’s e delle altre multinazionali priva le popolazioni locali di terre e risorse preziose, impedendo la produzione di alimenti per la sussistenza locale, riducendo i piccoli agricoltori in miseria e negando ogni sovranità alimentare.
La catena alimentare di McDonald's produce miseria e inquinamento, poiché il cibo viaggia per migliaia di chilometri e ogni ristorante della catena vengono prodotte montagne di imballaggi e rifiuti, con un’impronta ecologica spropositata.
Prendiamo esempio dalla Bolivia, in cui la catena ha chiuso per mancanza di clienti, boicottiamo McDonald's e rifiutiamo di essere precariamente suoi complici e sfruttati al tempo stesso!

domenica 13 gennaio 2013

discount or die: ironica guida anticrisi ai consumi alimentari






















Discount or Die, nato come un blog per condividere esperienze e creare un archivio collettivo su ciò che c’è di improbabile e di miracoloso nei discount, in Italia e non solo, è la guida alla galassia del low-cost. Qualità, prezzo, reperibilità, confronto, analisi… Scaffale dopo scaffale, barattolo dopo barattolo, Valeria Brignani compie un gran tour culinario e di anarchica economia domestica insieme a tutti quelli che non vogliono essere schiavi del brand e che mediano, ogni giorno, tra i propri gusti e le proprie tasche. Discount or Die è il diario collettivo e scanzonato nel quale s’incontrano ricette, pensieri, ricordi, aneddoti e consigli per gli acquisti...

sabato 19 gennaio, dalle 19,30, al circolo città futura (via Gargano 37 Catania)
percorsi di lettura - dal consumismo al consumo critico
presentazione del libro
DISCOUNT OR DIE di Valeria Brignani
ne discutono con l'autrice
Cinzia Colajanni e Chiara Platania
segue cena a tema

LEGGI UN ESTRATTO DEL LIBRO

domenica 20 gennaio, dalle 10,30 alle 13, al circolo città futura (via Gargano 37 Catania)
gruppo di acquisto popolare
Il G.A.P. è una pratica di resistenza alla crisi attraverso il contatto diretto con i piccoli produttori locali, senza passare dalla grande distribuzione e abbassando i costi.
Il G.A.P. è una pratica di consumo consapevole, che permette di scegliere prodotti locali di qualità e biologici a prezzi popolari, perché mangiare bene non è un lusso ma un diritto.
Al G.A.P. troverete:
Pane casereccio di semola di grano duro, in ciambelle da 1 chilo a € 1,20 e da mezzo chilo a € 0,60
Assortimento di verdure, ortaggi e frutta biologici di stagione
Legumi e frutta secca
Piante aromatiche
Olio extravergine d'oliva
Vino bianco e rosso
Conserve, confetture e marmellate
Saponette artigianali naturali

due giorni di iniziativa su consumo e antispecismo


































Auferstanden aus Ruinen: riflessione semiseria su crisi, antispecismo e strategie di marketing

di Alberto Rotondo

Se siete vegani, avete voglia di lasagne e vivete a Catania, dovete prepararvi a un’ impresa ancora più ardua di quella che dovette animare i cavalieri erranti alla ricerca del Santo Graal.
Vi sfinirete in innumerevoli visite ai reparti della pasta delle più gettonate catene della grande distribuzione alimentare, vi concederete una ricerca più minuziosa e “costosa” ai negozietti di generi alimentari “alternativi”, ma il vostro desiderio non verrà esaudito.
Persino il “putiaro” di fiducia, a cui avete chiesto, vi risponderà che il prodotto non è richiesto e che in passato aveva trattato “la tal marca che produceva lasagne senza uova” ma che ci aveva rimesso con i resi; a questo punto, quando pensate ormai di arrendervi, interviene il consiglio dell’amica sapiente: “ Vuoi fare le lasagne? Perché non me l’hai chiesto ? Le uniche lasagne vegan a Catania le vende il Discount tal dei tali (per non fare pubblicità), scatola blu. Mi raccomando, quella rossa contiene lasagne all’uovo”.
Si tratta di una scoperta notevole e non soltanto per il palato.
Condivido il punto di vista dell’attivista e filosofo asiatico-americano John Sambonmatsu nell’interessante intervista rilasciata al blog antispecista Asinus Novus , perché so bene che “il capitalismo è più che felice di vivere con venti milioni di vegani e cinque miliardi di mangiatori di carne”, così come conosco la critica ai pericoli di certe forme di attivismo vegan vittima di quel “pensiero magico”, che pensa di salvare il mondo cambiando la propria dieta. Soltanto con una critica dello specismo come “modo di produzione esistenziale”, una critica che sveli le pesanti conseguenze ambientali, sanitarie e sociali del sistema della zootecnica e dell’agroindustria e della dominante ideologia “carnista” che la sostiene, potremo realmente realizzare degli avanzamenti nella lotta per la liberazione umana e del vivente non umano.
Tuttavia fa un certo effetto constatare come le potenti antenne degli uffici marketing dell’industria della grande distribuzione abbiano captato un mutamento in atto nelle scelte di consumo di larghe fasce di popolazione, e che tale mutamento sia stato colto soprattutto nella filiera distributiva del segmento low cost, l’unica con un volume di affari in forte crescita, nonostante il crollo dei consumi anche alimentari determinato dalla crisi.
Vi sono larghe fasce della popolazione, soprattutto giovanile, che non si rassegnano a un destino no future, ma che, in un percorso non privo di contraddizioni e compromessi, esprimono, spesso inconsapevolmente, una soggettività conflittuale contro il pensiero unico neo-liberista che li invita a non essere choosy, ad adattarsi, a subire una brutale repressione dei loro desideri vitali, attraverso un regolamento sociale della propria esistenza segnato dall’insicurezza e dalla precarietà.
Così le scelte alimentari improntate a un’etica di responsabile empatia con il vivente si fanno largo in una società attraversata da una vera e propria crisi di civiltà, come affermazione sensibile di un’identità accogliente, l’espressione riconoscibile dell’esserci di una generazione che afferma il proprio diritto e il diritto di tutt*, umani e non umani, a vivere una vita libera e dignitosa.
Sembrerebbe che tra le fasce sociali che più subiscono il peso della crisi sia più avvertita l’esigenza di un consumo critico, attento non soltanto ovviamente ai vincoli di spesa di budget sempre più ridotti, ma impegnato orgogliosamente a recuperare spazi di libertà, sottratti ai miraggi di una società dei consumi entrata in una fase di irreversibile crisi.
Il bellissimo inno della DDR, un inno alla pace e alla fratellanza fra i popoli sul testo del poeta comunista e pacifista Johannes Becker, composto negli anni dell’esilio dal proprio paese caduto in preda della tragica follia nazista, si apre con la solenne affermazione Auferstanden aus Ruinen Und der Zufunkt zugewandt, “Risorti dalle rovine e rivolti al futuro”.
Le rovine dell’inno sono le macerie umane e politiche della Germania del secondo dopoguerra, le rovine da cui noi vogliamo risorgere, anche con una serata scherzosamente all’insegna dell’ostalgia nello spirito della famosa commedia Goodbye Lenin e presentando un libro sul “favoloso” mondo dei discount, sono quelle del capitalismo. Il miraggio dei super-store e degli ipermercati, che alla caduta del muro attraeva i giovani tedesco-orientali, che si riversarono ebbri di felicità nella parte occidentale in un’inaudita orgia consumistica, oggi non esiste più, non soltanto per noi comunisti abituati al severo esercizio della critica dell’economia politica, ma per il senso comune del 99% della popolazione, secondo la metafora numerica di OccupyTheWorld.



GAP: domenica 20 gennaio gruppo di acquisto popolare città futura


































domenica 20 gennaio, dalle 10,30 alle 13, al circolo città futura (via Gargano 37 Catania)
gruppo di acquisto popolare
Il G.A.P. è una pratica di resistenza alla crisi attraverso il contatto diretto con i piccoli produttori locali, senza passare dalla grande distribuzione e abbassando i costi.
Il G.A.P. è una pratica di consumo consapevole, che permette di scegliere prodotti locali di qualità e biologici a prezzi popolari, perché mangiare bene non è un lusso ma un diritto.
Al G.A.P. troverete:
Pane casereccio di semola di grano duro, in ciambelle da 1 chilo a € 1,20 e da mezzo chilo a € 0,60
Assortimento di verdure, ortaggi e frutta biologici di stagione
Legumi e frutta secca
Piante aromatiche
Olio extravergine d'oliva
Vino bianco e rosso
Conserve, confetture e marmellate
Saponette artigianali naturali

venerdì 11 gennaio 2013

presentazione del libro DISCOUNT OR DIE e cena GOODBYE LENIN


















sabato 19 gennaio, dalle 19,30, al circolo città futura (via Gargano 37 Catania) percorsi di lettura, gastronomici e musicali

percorsi di lettura - dal consumismo al consumo critico
presentazione del libro
DISCOUNT OR DIE di Valeria Brignani
ne discutono con l'autrice
Cinzia Colajanni e Chiara Platania

percorsi gastronomici - cena a tema
GOODBYE LENIN
dal celebre film, le ricette dell'"ostalgia" in chiave vegan

percorsi musicali - dall'ostrock a Yann Tiersen

NO MUOS: il governo Monti impone con la repressione l’ingresso del convoglio per l'installazione













Questa notte il convoglio con i mezzi per il montaggio del MUOS è entrato nella base militare americana di Niscemi, scortato da un ingente schieramento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa che con la violenza ha forzato la resistenza pacifica di cittadini e caricato i manifestanti che da settimane presidiavano la zona.

A pochi giorni dalle gravissime dichiarazioni del minstro Cancellieri – che dichiarava il MUOS “sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati” – il governo decide di imporre con la forza e la repressione l’installazione di questo pericolosissimo strumento di guerra che causerebbe gravissimi danni in termini di salute e devastazione dell’ambiente, calpestando la volontà dei cittadini e subordinando ancora una volta lo sviluppo economico e sociale della nostra terra agli interessi militari americani.

Di fronte a questo atto gravissimo è necessario intensificare la mobilitazione a Niscemi e in tutto il territorio regionale, per liberare la Sicilia dalla presenza militare statunitense che la sta trasformando in una piattaforma di guerra – con pesanti costi ambientali e civili – e riaffermare la necessità di una scelta di pace, cooperazione ed accoglienza.

martedì 8 gennaio 2013

no al bullismo. lettera di una studentessa catanese






















Quando le persone capiranno cosa davvero è, il bullismo, forse qualche provvedimento serio verrà preso.
Sapete perché non accadrà mai? Perché non è ancora ben chiara la differenza tra piccoli insulti fra coetanei ed il bullismo vero e proprio.
Il bullismo non conosce limiti. Non ha durata. E' uno stato di stress continuo.
Anche quando credi che, forse, per un giorno ti lasceranno in pace, sbagli.
Sono lì, a spostarti la sedia.
Sono lì, a sporgersi verso di te e a sussurrarti malignità nelle orecchie.
Sono lì, quando ridono di te, quando ti sbattono contro il muro, quando ti urtano la spalla in pubblico fingendo di scusarsi.
Il bullismo si annida nei silenzi altrui, di chi vede ma non parla, di chi osserva ma non nota, di chi ti guarda e ti dice: "sei solo una debole."
Sottolineano i tuoi difetti e disintegrano i tuoi pregi.
Deformano la TUA realtà rendendo la vera realtà un inferno privato.
Ma la gente non ci crede.
Non crede che, una volta che ne sei dentro, non ne esci più.
Le sue conseguenze... quelle te le porti dietro fino all'età adulta.
Se qualcuno intorno a te ride, credi che stia ridendo di te.
Se qualcuno avvicina una mano colma di buone intenzioni verso di te, indietreggi, in attesa del colpo, in attesa del bruciore.
Non crederai più. Nei complimenti, negli apprezzamenti sinceri.

I giovani si stanno uccidendo.
C'è chi sopravvive ancora un po', arrancando a stento.
Ci avete lasciati soli. Ci state lasciando soli.
Annegati.
Impiccati.
Contro il vuoto.
Cercando di volare via, ci stiamo schiantando..

Ma continuate a voltare la testa, ecco cosa fate.
Voi adulti, voi che vi schierate con i più forti.
Come fate a dormire sonni tranquilli, sapendo che in quel preciso istante, qualcuno sta decidendo volontariamente di smettere di respirare?
Io impazzirei. IO IMPAZZISCO DA SEMPRE.
Ma ho le mani legate.
Perché le merde esisteranno sempre.
Sempre.

Simona.

il governo monti sostiene il MUOS e calpesta i diritti della popolazione siciliana

















La decisione del ministro dell’interno Cancellieri di dichiarare il sito dove dovrebbe sorgere il MUOS “di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati” è un atto gravissimo che calpesta il diritto alla salute dei siciliani e subordina lo sviluppo economico e sociale della nostra terra agli interessi militari americani.
Con questo atto si tenta di vanificare e reprimere la grande mobilitazione dei cittadini e dei comitati No Muos che da tempo si oppongono alla militarizzazione del territorio.
Già da mesi i cittadini di Niscemi e delle zone circostanti si alternano nei presidi di fronte alla base militare americana per impedire l’installazione di questo pericolosissimo radar che, oltre ad essere uno strumento di guerra, causerebbe gravissimi danni alla salute delle persone e all’agricoltura e all’economia della zona, e provocherebbe pericolosissime interferenze con il traffico aereo degli aeroporti civili della Sicilia orientale.
A questo atto gravissimo è necessario opporsi intensificando la mobilitazione, chiedendo la revoca dell’autorizzazione concessa alla marina militare americana per la costruzione dell’impianto, insieme ad una nuova politica per la smilitarizzazione che faccia della Sicilia una terra di pace, accoglienza e cooperazione.

giovedì 3 gennaio 2013

capitalism: a love story, venerdì 4 per il circolo cultura e musica la scintilla

venerdì 4 gennaio, alle 19, al circolo città futura, proiezione di "Capitalism: a Love Story" di Michael Moore, per il circolo cultura e musica promosso dal collettivo La Scintilla del liceo Spedalieri, segue dibattito e festa!

martedì 1 gennaio 2013

socialità anticrisi con la gaia befana IbrideVoci

















Per iniziare bene il nuovo anno, un po' di leggerezza non guasta!
DOMENICA 6 gennaio vi invitiamo a trascorrere insieme la GAIA BEFANA IbrideVoci al circolo città futura (via Gargano 37, Catania)

GRANDE TOMBOLA, dal pomeriggio a tarda sera, con tanti premi divertenti

dalle 18 offriremo a tutt* té, caffe, tisane e biscottini

dalle 20,30 buffet di condivisione: tutt* invitati a portare qualcosa di buono, salato o dolce, vegano o vegetariano

tutto a COSTO ZERO!
(contributo solo per vino, sidro o birra in bottiglia all'angolo bar)