giovedì 25 ottobre 2012

NO all’intitolazione di una strada a Catania a Giorgio Almirante!























Si apprende che in questi giorni la Commissione Toponomastica del Comune di Catania –sindaco Raffaele Stancanelli - sta valutando una proposta richiedente di intitolare una strada della città a Giorgio Almirante - nato in provincia di Parma nel 1914, deceduto nel 1988 -.
L’art. 5 del “Regolamento per la toponomastica cittadina” vigente - deliberazione C.C. n.8 del 25/02/2009 -, nell’individuare i criteri che devono essere seguiti per la definizione delle nuove titolazioni, così recita: “La Commissione Toponomastica nell’esprimere i pareri, deve tutelare la storia toponomastica della città di Catania, del suo territorio, deve curare che le nuove denominazioni rispettino l’identità culturale e civile, antica e moderna, della città, nonché i toponimi tradizionali, storici o formatisi spontaneamente nella tradizione orale”.
Non c’è dubbio che “ l’identità civile, antica e moderna” della città” si configura a pieno titolo nei valori e nei principi fondativi della Repubblica italiana, negli uomini e nelle donne che con il bagaglio culturale e le azioni operate ne hanno direttamente contribuito alla realizzazione.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento a Pesaro del 25 aprile 2012, nella ricorrenza del 67° anniversario della Liberazione, così, tra l’altro, si
è espresso:
“ In questo spirito ( l’impegno e il patto dell’unità nazionale) abbiamo lo scorso anno collocato la data del 25 aprile, e tutto quel che essa rappresenta, nel quadro delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Perché - si è giustamente detto, e non va dimenticato - la Festa della Liberazione è anche festa della riunificazione dell'Italia brutalmente divisa in due, dopo l'8 settembre del 1943, dall'occupazione tedesca. Anche di ciò - di quel terribile, sanguinoso periodo di divisione del nostro paese, che avrebbe potuto essere fatale per il futuro dell'Italia - bisogna continuare a rievocare e trasmettere la storia”.
La massima rappresentazione istituzionale del nostro Paese ha chiaramente indicato il percorso e le modalità per “ Rievocare e trasmettere la storia”.
Quindi, aggiungiamo, l’ ”identità civile e culturale”, richiamata dal regolamento comunale, si deve identificare nei valori portanti dell’ Unità d’Italia e della Lotta di Liberazione dai nazifascisti.
Sono i valori supremi dell’integrità nazionale, di libertà, uguaglianza, democrazia, giustizia, diritti umani, solidarietà e antirazzismo, equità sociale, pace, sanciti dalla Costituzione, che sedimentano la memoria comune nel sacrificio dei martiri immollatosi, per una Patria libera ed unita, rinata con il riscatto della ribellione e della lotta contro la dittatura fascista e l’invasione dei nazisti sostenuti dai militi della Rsi; codificano l’insegnamento e la quotidiana pratica civile dei cittadini, la formazione delle nuove generazioni nell’imprescindibile legame tra ieri, l’oggi e il domani.
Risulta oggettivamente palese che una nominazione di una strada catanese a Giorgio Almirante sia in netta antitesi con questi postulati, fondamenta dell’Italia.
Fu firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, i nefandi enunciati costituirono le basi ideologiche fondamentali del razzismo fascista (nel preludio del manifesto viene dichiarato che " un gruppo di studiosi fascisti docenti nelle Università italiane sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare ha fissato nei seguenti termini quella che è la posizione del Fascismo nei confronti dei problemi della razza”). Dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione e giornalista (già nel primo numero del 5 agosto 1938 fu pubblicato un articolo di Giorgio Almirante “ L’editto di Caracalla, un semibarbaro spiana la via ai barbari”); propagandando e
sostenendo quindi le nefande teorie della “razza eletta” che in Italia, a partire dai Regi Decreti emanati dal 5 settembre 1938 al 9 ottobre 1942, determinarono la persecuzione dei cittadini di religione ebraica, e in Europa allo scientifico assassinio nei Campi di sterminio di molti milioni di persone, ebrei, oppositori o marchiati del “titolo di diversi” , appartenenti, a loro dire, alla sub-razza da eliminare. In un
articolo, nel 1942 e intitolato “Contro le pecorelle dello pseudo-razzismo antibiologico, scriveva tra l ’altro: “…..noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti.
Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo».
Durante la terrificante fase della Rsi ( settembre 1943-aprile 1945 – che emise, tra l’altro, tre apposite norme antiebraiche, già dal 30 novembre 1943 -) si arruolò nella Guardia nazionale Repubblicana con il grado di capomanipolo. Poi operò con il grado di
tenente nella brigata nera dipendente dal Ministero della Cultura Popolare. Fu impegnato in prima fila, in Val d’Ossola e in molte aree del grossetano nella lotta i partigiani, i patrioti della Libertà. In queste zone il 10 aprile 1944 apparve un manifesto firmato da Almirante (riconosciuto successivamente autentico in sede giudiziaria) in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani che non
avessero deposto le armi e non si fossero arresi. Inoltre, nella Rsi, fu Capo gabinetto del Ministro della Cultura popolare.
Finita la guerra, sconfitto il nazifascismo, restò in clandestinità fino al settembre 1946.
Rientrò nella scena politica nell’autunno del 1946 partecipando alla fondazione dei “Fasci di azione Rivoluzionaria”. Nel giugno dell’anno successivo fu nominato segretario del Msi ( fino al 1950) - costituitosi nel dicembre del 1946 dicembre del 1946, ereditando l’impalcatura ideologica del fascismo -. Fu rinominato segretario del partito nel giugno del 1969, ricoprendo ininterrottamente tale ruolo fino al 1987.
Esternò diretta solidarietà al dittatore Augusto Pinochet dopo il tragico colpo di stato in Cile nel settembre 1973, che provocò la morte di migliaia di cittadini democratici.
Nel gennaio 1986 fu denunziato dalle associazioni partigiane – Anpi. Fiav, Fivi e dall’Aned ( ex deportati nei campi nazisti) per le affermazioni fatte in un comizio a Milano: "il ladrocinio e l' assassinio furono l' emblema delle bande partigiane").
Il grande giurista Piero Calamandrei, componente dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, nel suo “ Discorso ai giovani sulla Costituzione - Milano, 26 gennaio 1955- così si espresse: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra costituzione”.
Nel chiostro del Palazzo comunale di Catania è collocata una grande lapide – posta nel 1955 - che richiama alla memoria comune i nominativi di trentacinque cittadini catanesi che tra i molti immolarono la vita durante la Lotta di Liberazione contro i nazifascisti……………tra questi, che avevano oppresso l’Italia e l’Europa, in prima fila, c’era anche Giorgio Almirante.
Questi “trentacinque” sono a pieno titolo, tra i tantissimi altri sacrificatosi - a centinaia di migliaia -, per costruire una Patria libera e democratica, gli alfieri della nostra democrazia.
Ad imperituro ricordo, civico onore e riferimento di valore per i cittadini e per i giovani…….in grandissima parte aspettano di avere una strada intitolata in Loro memoria.
 …..aspettano Beatrice Benincasa, Graziella Giuffrida, Corsaro Eugenia, giovanissime combattenti per la Libertà, torturate, seviziate ed uccise dai nazifascisti.
…..aspettano, Gallo Francesco – medaglia d’oro -, Malerba Pietro –medaglia d’argento -, Di Stefano Giuseppe – medaglia d’argento- Caponnetto Francesco – medaglia d’argento – Ambrogi Federico –medaglia di bronzo -.
 …..aspettano, Armato Sebastiano, Barbagallo Nunzio, Campisi Salvatore, Cappuccio Alfredo, Cimino Rosario, Clarinetto Lorenzo, Colloca Giacomo, Corallo
Giuseppe, Curatolo Salvatore, D’Agata Francesco, D’Amico Cosimo, Di Mauro Paolo, Favorito Mario, Grillo Santo, Lopes Giuseppe, Mancuso Salvatore, Marino Giuseppe, Privitera Vito, Ragusa Antonino, Riolo Vito, Rotolo Paolo, Toscano Domenico, Vinci Corrado, Vinciguerra Giovanni, Zappia Giuseppe.
…..aspettano i catanesi che furono rinchiusi, martoriati ed uccisi, nei Lager nazisti, anche con il sostegno diretto dei militi della Rsi.
…..aspetta ancora il giusto riconoscimento civico da parte del Comune di Catania il prof. Carmelo Salanitro, nativo di Adrano, insigne docente del Liceo classico Mario Cutelli, condannato nel 1940 a 18 anni di carcere dal tribunale speciale fascista per i suoi bigliettini invocanti pace contro la guerra scatenata e fratellanza contro i proclami razzisti; gasato nel Lager di Mauthausen il 24 aprile
1945.
Sono essi che hanno pieno titolo di civile e democratica onoranza. Posseggono interamente i requisiti previsti dal Regolamento comunale per la toponomasticacittadina, NON certo Giorgio Almirante.
Si invitano le forze democratiche, politiche e sociali, della città di Catania, di intervenire con grande urgenza. Attivando tutte le iniziative necessarie per scongiurare l’operatività di questo oltraggio.
Gruppo “ Memoria e Libertà”
Catania, 21 ottobre 2012

mercoledì 24 ottobre 2012

giovanna marano a catania, giovedì 25 manifestazione di liberasicilia


















GIOVEDì 25 ottobre, GIOVANNA MARANO alle 20,30 in piazza manganelli a Catania
interverranno a sostegno della candidata alla Presidenza della Regione: Rita Borsellino, Orazio Licandro, Angelo Bonelli, Paolo Ferrero, Antonio Di Pietro, Claudio Fava...

DOMENICA 28 ottobre, LIBERIAMO LA SICILIA, con GIOVANNA MARANO presidente e con Luca Cangemi




martedì 23 ottobre 2012

elezioni regionali: come si vota










Alcune semplici istruzioni per chi vota per la prima volta o per chi vuole essere sicuro di non sbagliare!

DOMENICA 28 OTTOBRE si voterà per eleggere il presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea regionale. I seggi, presso le scuole, saranno aperti dalle ore 8 alle ore 22.

PRIMA DI VOTARE, è importante controllare di avere la tessera elettorale, che indica anche presso quale seggio recarsi, e un documento di identità valido.
Chi non avesse la tessera elettorale, può ritirarla presso gli uffici del proprio comune (per il comune di Catania, in via Castello Ursino n.10), e chi avesse il documento scaduto può rinnovarlo anche lo stesso giorno delle elezioni (ma è sempre meglio controllare prima e provvedere)

IMPORTANTE: Si voterà soltanto nella giornata di domenica DALLE 8 ALLE 22.

COME SI VOTA: a ciascun elettore verrà consegnata soltanto UNA scheda, di colore giallo, su cui votare sia per la Presidenza che per i componenti dell'Assemblea Regionale, esprimendo UNA sola preferenza.

Aprendo tutta la scheda, il TERZO SIMBOLO a sinistra è quello della nostra lista, accanto a cui scrivere, sull'apposito rigo, la preferenza CANGEMI
(per chi vota a Catania e in tutti i comuni della provincia).
Per votare è importante segnare con una X sia il simbolo della lista che il simbolo della Presidenza, che si trova nello stesso riquadro sulla destra.

Non è poi così difficile, basta seguire le istruzioni qui sotto:


sabato 20 ottobre 2012

stop femminicidio! Carmela, ultima vittima della violenza di genere



CONTRO IL FEMMINICIDIO!
Carmela, ultima vittima delle violenza di genere

Poche ore fa, a Palermo, Carmela, una ragazza di diciassette anni, è stata uccisa a coltellate mentre cercava di proteggere la sorella, rimasta gravemente ferita, dall’aggressione del suo ex fidanzato.
Carmela è l’ennesima vittima della violenza maschile, che in Italia dall’inizio dell’anno ad oggi ha già causato la morte di 99 donne. E ad ucciderla, come in tantissimi altri casi, non è stato uno sconosciuto, ma un uomo incapace di accettare la fine della relazione con una donna che aveva scelto di non essere più “sua”.
Probabilmente anche questa volta molti lo definiranno un delitto passionale, o il gesto di uno squilibrato, ma ciò di cui è stata vittima Carmela ha un nome ben preciso, si chiama violenza di genere, FEMMINICIDIO; ed è il frutto di un senso comune violento e misogino utilizzato dagli uomini per mantenere o rafforzare il loro potere nei confronti delle donne.
Di fronte a questa violenza è necessario non solo denunciare il disimpegno delle istituzioni nelle azioni di prevenzione e di sostegno alle donne che denunciano violenza (ricordiamo che un recente rapporto dell’ONU ha definito l’Italia come un paese incapace di prevenire, proteggere e tutelare le donne che vivono forme di discriminazione e violenza), ma soprattutto proseguire nella battaglia per la libertà femminile e per scardinare quel senso comune violento e patriarcale che sta alla base di questo fenomeno assolutamente trasversale ad ogni area geografica, cultura, ceto, religione o censo.

l'elefante e la metropoli di luca cangemi, presentazione a cura di città felice



































martedì 23 ottobre, alle ore 18, presso la libreria trinacria, piazza verga 6/a catania,
presentazione del libro di LUCA CANGEMI "L'elefante e la metropoli", promossa da Città Felice


mercoledì 17 ottobre 2012

giovanna marano a liberafesta - le lotte costruiscono il futuro!


































LE LOTTE COSTRUISCONO IL FUTURO!

LIBERAFESTA città futura 2012 alla scalinata Alessi

VENERDì 19 ottobre, dalle 21

intervengono :

LUCA CANGEMI
coordinamento nazionale federazione della sinistra
candidato alle elezioni regionali

GIOVANNA MARANO
presidente comitato centrale FIOM
candidata alla presidenza della regione

concerto:
il CantaStoria: LU PATRUNI E' SUVECCHIU!
con Pierluca Abramo, Andrea Denaro, Gianni Famoso, Ciccio Giuffrida, Grazia Malatino

Musikantùra
con Valerio Cairone, Giorgio Maltese, Andrea Denaro

gruppo di acquisto popolare domenica 21 ottobre


































Gruppo di acquisto popolare città futura, DOMENICA 21 ottobre in via Gargano, 37 Catania, dalle 10,30 alle 13... non mancate!
al GRUPPO DI ACQUISTO POPOLARE troverete ortaggi, frutta e tanti prodotti bio, a chilometri zero e prezzi popolari!
per il 2012 il gap prosegue la terza domenica di ogni mese

giovedì 11 ottobre 2012

12 ottobre giornata nazionale di mobilitazione studentesca


































12 ottobre 2012: giornata di mobilitazione studentesca nazionale

Scenderemo in piazza per riprenderci tutto ciò che ci è stato negato, per riprenderci il diritto ad essere cittadini attivi, a poter scegliere autonomamente dove e cosa studiare senza dover per forza affidarci alle nostre famiglie, per riprenderci le nostre scuole ormai in balia dei privati, per rompere le catene che ci destinano ad un futuro incerto e precario.

L'attacco alla scuola pubblica appare ancora una volta la scelta assunta nei "palazzi del potere"; non solo con la spending review si profilano nuovi tagli ma è stata riproposta la legge 953, l'ex pdl APREA, che di fatto sancisce L'ENTRATA DEI PRIVATI NELLE SCUOLE, mortifica le rappresentanze studentesche e la partecipazione e inserisce i tanto contestati criteri dell'INVALSI come metro di valutazione sistemico per scuole, studenti e insegnanti.

D'altro canto si è aperta una discussione sul merito assai deviante dalle vere problematiche che si vivono ogni giorno nelle nostre classi. Pensiamo che IL CONCETTO DI MERITO CHE CI VOGLIONO IMPORRE SIA DISCRIMINANTE,pensiamo che mascheri le disuguaglianze andando a caccia di eccellenze, che imponga nelle scuole il modello competitivo, antitetico alla naturale tendenza cooperativa dei saperi.

Ciò è aggravato dal fatto che, nonostante le promesse del Ministro Profumo, non si è agito realmente per risolvere la questione del diritto allo studio e non si è voluta recepire L'ESIGENZA DI UNA LEGGE NAZIONALE SUL DIRITTO ALLO STUDIO, che sancisca livelli essenziali delle prestazioni e finanziamenti, basilari regione per regione. I saperi per loro natura sono un prodotto sociale che non può in alcun modo essere ridotto a un servizio a pagamento BISOGNA GARANTIRE L'ACCESSO AI SAPERI PER TUTT*.

Non possiamo più rimandare una forte riposta alla questione della PRECARIETA', cifra dominante della nostra generazione. Una generazione nata e cresciuta con il dogma della flessibilità e della "sana competizione" che in realtà si sono rivelate parole per mascherare una compressione dei diritti, della democrazia, un'impossibilità di costruire una vera progettualità di vita e dunque individualismo, insoddisfazione e solitudine.

Sentiamo sulle nostre spalle una sfida storica; sentiamo il peso di anni e anni di politiche mancate, di scarsa partecipazione.

LA NOSTRA SCUOLA NON E' IN VENDITA. Rivendichiamo una scuola PUBBLICA, LAICA e di qualità.
Vogliamo LIBERARE I SAPERI PER LIBERARE LE PERSONE.

Vogliamo scuole dove contiamo davvero.
Vogliamo scuole sicure ed ecosostenibili.
Vogliamo una Legge Quadro Nazionale sul Diritto allo Studio.
Vogliamo una scuola pubblica, di qualità e totalmente gratuita.
Vogliamo una valutazione, non un voto, e vogliamo l'abolizione immediata degli INVALSI.
Vogliamo una scuola alla nostra altezza, e la vogliamo subito!
Vogliamo essere una forza propulsiva di cambiamento dal basso : partendo dalle scuole e dalle università, dai quartieri e dalle periferie per investire la società tutta.

Il cambiamento parte da noi, dalla nostra capacità di resistere e proporre, di contestare e creare. La risposta delle studentesse e degli studenti sarà complessiva e radicale, senza paura. Scenderemo IN PIAZZA IL 12 OTTOBRE e per ribadire a gran voce che siamo NOI la forza propulsiva di cambiamento dal basso, dalle nostre scuole, dai nostri quartieri e dalle nostre città.

NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!
UNIONE DEGLI STUDENTI

CORTEO A CATANIA, concentramento ore 9 piazza Roma.
percorso: piazza Roma - viale Regina Margherita - via Etnea -piazza Università.

lunedì 8 ottobre 2012

liberafesta 2012: venerdì 19 ottobre, scalinata alessi, catania


































LE LOTTE COSTRUISCONO IL FUTURO!

LIBERAFESTA città futura 2012 alla scalinata Alessi

VENERDì 19 ottobre, dalle 21

interviene LUCA CANGEMI
coordinamento nazionale federazione della sinistra
candidato alle elezioni regionali

concerto:
il CantaStoria
Musikantùra

sabato 6 ottobre 2012

gruppo di acquisto popolare: domenica 7 ottobre inaugurazione della nuova stagione


































al via la nuova stagione del gruppo di acquisto popolare città futura, INAUGURAZIONE DOMENICA 7 ottobre in via Gargano, 37 Catania) dalle 10,30 alle 13... non mancate!
al GRUPPO DI ACQUISTO POPOLARE troverete ortaggi, frutta e tanti prodotti bio, a chilometri zero e prezzi popolari!
per il 2012 il gap prosegue la terza domenica di ogni mese

il sequestro del MUOS rafforza la lotta per la smilitarizzazione della Sicilia



















Il sequestro dei cantieri del MUOS disposto dall’autorità giudiziaria dà ragione alle denunce fatte dal movimento contro l’installazione di questa mostruosa macchina da guerra, che provoca un disastroso inquinamento elettromagnetico.
Adesso si tratta di intensificare la mobilitazione perché il governo, finora totalmente subalterno agli interessi militari americani, revochi del tutto l’autorizzazione all’opera. E’ necessario che la nostra terra sia liberata integralmente dal cappio rappresentato dalle basi militari, da Niscemi a Sigonella, che devastano il territorio e impediscono che la Sicilia svolga il suo ruolo naturale di ponte di pace e cooperazione nel mediterraneo.


lunedì 1 ottobre 2012

oltre il secolo breve, un ricordo di hobsbawm di luca cangemi














Oltre il Secolo breve, di Luca Cangemi (2008)

Eric Hobsbawm ha compiuto in questi giorni novanta anni . Il grande storico si è ormai lasciato alle spalle il Novecento -“il Secolo breve” come lo ha definito nel suo libro più fortunato- ed è in piena attività intellettuale ben dentro il nuovo secolo, come dimostrano in questi mesi non solo libri ed articoli ma persino presenze in video ed internet. Nato ad Alessandria d’Egitto nel giugno del 1917, da genitori ebrei che appartenevano a due nazioni in quel momento in guerra tra loro (inglese il padre, austriaca la madre), giovanissimo militante antinazista in Germania fino al 1933 , fugge poi in Inghilterra e riesce a entrare con una borsa di studio al King’s College, a Cambridge, dove trova un clima intellettuale fortemente influenzato dal marxismo. Subito dopo la guerra partecipa alla formazione del celebre Historians' Group legato al partito comunista britannico: un nucleo di storici (oltre Hobsbawm, Christopher Hill, E.P. Thompson, Maurice Dobb, solo per citare alcuni tra i più famosi) con interessi diversi ma legati da comuni scelte intellettuali e politiche. Molti di loro conquisteranno ruoli di primo piano nel panorama internazionale degli studi della seconda metà del secolo. Frutto di quella stagione piena di passioni e progetti è la rivista “Past & Present” che, all’inizio degli anni cinquanta, rapidamente si conquista una posizione di grande autorevolezza e svolge un ruolo indiscutibile nel rinnovamento della cultura in lingua inglese. Gli interessi di Hobsbawm sono sin dall’inizio vasti ed articolati: studi di storia del movimento operaio, una straordinaria storia sociale del Jazz (“The Jazz Scene”, pubblicata sotto lo pseudonimo di Francis Newton, in omaggio al trombettista Frankie Newton), analisi delle rivolte sociali (raccolte nel volume “I Ribelli”). La prospettiva principale è quella della di scrivere la storia "dal basso".L’incontro con l’opera di Gramsci, con il suo concetto di “subalterni", è decisivo, come ricorda lo stesso Hobsbawm in un’intervista recente. Esemplare è lo studio su Davide Lazzaretti, “il profeta del Monte Amiata”, una singolare figura a capo di una esperienza mistica e sociale, nella Toscana del secondo ‘800, che lo storico britannico indaga come forma di reazione all’oppressione di classe, riconnettendo cultura popolare ,atteggiamenti millenaristici, rapporti economico-sociali. In seguito viene l’impegno di ricostruzione di quello che Hobsbawm definisce il “ lungo Ottocento”, quell’arco di tempo compreso tra il 1789 e il 1914 , dalla rivoluzione francese all’inizio della prima guerra mondiale. Pubblica i tre volumi di sintesi “Le rivoluzioni borghesi (1789-1848)” , “Il trionfo della borghesia (1848-1875)” , “L'età degli imperi (1875-1914)”. Fortemente connessi ai lavori sul “lungo Ottocento” sono gli influenti studi intorno ai concetti di nazione e nazionalismo, (“L’invenzione della tradizione” scritto con Terence Ranger e “Nazioni e nazionalismi dal 1780”). Vi è il grande sforzo di comporre un quadro equilibrato su fenomeni di enorme complessità, di dar conto di dimensioni diverse, situando lo sviluppo storico “all’incrocio di politica, tecnologia e trasformazione sociale” e assumendo una prospettiva duale in cui accanto ai progetti ed alle iniziative dei gruppi dirigenti della società contano nell’analisi “speranze, esigenze, aspettative e interessi della gente comune”. Questa impresa così ardua si giova di quella straordinaria chiarezza nell’esposizione, unanimemente riconosciuta a Hobsbawm e che è una delle ragioni fondamentali del suo successo verso un pubblico vastissimo. Il suo libro di maggior notorietà “Il Secolo breve” (che delimita il Novecento tra l’inizio della prima guerra mondiale e la dissoluzione dell’URSS nel1991) è da un lato la ripresa del discorso di analisi storica lì dove si era interrotto nella trilogia sull’Ottocento, dall’altro un intervento diretto al quadro culturale e politico che si delinea all’inizio degli anni ’90. Sono gli anni del successo di libri come quello di Francis Fukuyama “ La fine della storia e l'ultimo uomo”, in cui si celebra una storia universale che avrebbe un vero e proprio termine nel trionfo del liberalismo e, in particolare, della sua versione statunitense, contro tutte le sfide che ad esso il Novecento aveva proposto. Il “Secolo breve” reagisce vigorosamente a questo clima politico e culturale proprio a partire dalla sottolineatura di quelle sfide all’ordine dominante (“Il ventesimo secolo… è stato quello che ha visto finalmente emergere sulla scena della storia il “quarto stato” e le donne”) e riconsegnando al lettore il quadro di un mondo che si avvia al nuovo millennio attraversato da violentissime contraddizioni. Il successo del libro, tradotto in 37 lingue, è clamoroso. I fatti, del resto, non tardano a smentire le ideologie della “fine della storia”. Su questi fatti drammatici Hobsbawm concentra l’attenzione in questi ultimi anni, come dimostra il recentissimo libro “Imperialismi“, denso di osservazioni illuminanti sulle differenze tra la guerre del «secolo breve» e quelle attuali. Un lavoro infaticabile che continua,dunque, contro “la distruzione dei meccanismi sociali che connettono l'esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti”, contro un “presente permanente” che nega la conoscenza del passato e la costruzione di un futuro diverso. Il mestiere dello storico, insomma, fatto con l’orgoglio che “la presenza e l'attività degli storici, il cui compito è di ricordare ciò che gli altri dimenticano, siano ancor più essenziali di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi”.

morire per strada, per l'incuria della giunta stancanelli



dichiarazione di Luca Cangemi:

Questa mattina in corso Indipendenza a Catania c’è stato l’ennesimo tragico incidente mortale in cui un'anziana donna è stata investita da un’auto ed ha perso la vita.
L’incidente è avvenuto ad un incrocio a pochi metri dall’imbocco della tangenziale. Proprio lo stesso incrocio del quale il circolo Città Futura di Rifondazione Comunista aveva denunciato la pericolosità in diverse conferenze stampa insieme agli abitanti del quartiere.
Nei mesi scorsi abbiamo raccolto centinaia di firme per chiedere interventi urgenti per la sicurezza della viabilità pedonale in corso Indipendenza, a partire dall’installazione di un semaforo pedonale proprio in quell’incrocio. Già lo scorso luglio abbiamo consegnato la richiesta all’amministrazione comunale, che però l’ha ignorata, confermando il proprio disinteresse nei confronti della sicurezza dei cittadini e rendendosi complice di questa ennesima tragedia.
Oggi, ancora una volta, chiediamo che il comune intervenga immediatamente per mettere fine a questa gravissima situazione di pericolo - fra l’altro in un quartiere ad alta densità di popolazione, soprattutto anziana, e nelle vicinanze di una scuola elementare e media nonché di diversi supermercati - senza dover aspettare che episodi simili si ripetano ancora.

IbrideVoci: al Vegan Party, per una società liberata













Venerdì 5 Ottobre, al Vegan Party promosso da Catania Antispecista, interverrà Egon Botteghi, affrontando il tema dell'intreccio discriminatorio e oppressivo tra specismo e omo/transfobia.

Sarà un’ulteriore occasione per continuare la riflessione avviata già al Queer Veggie Pride con la presenza di Barbara X . Invitando Barbara a discutere della propria esperienza e dei propri libri, il collettivo IbrideVoci, insieme a Catania Antispecista, ha voluto rendere evidente la stretta connessione fra le tematiche, del movimento lgbtq, della liberazione dei corpi dall’oppressione sessista e omotransfobica, e il più generale tema della liberazione della società dal dominio distruttivo di un sistema  violento e predatore che, spinto dall’imperativo categorico della necessaria valorizzazione del capitale e della massimizzazione dei profitti, ha spinto i meccanismi tipici della mercificazione sino all’estrema conseguenza della reificazione di ogni forma vivente.

E’ quanto accade  con le sementi, ridotte ormai a brevetti industriali di proprietà delle grandi multinazionali del settore agroindustriale. Si tratta di sementi sterili e geneticamente modificate, che hanno distrutto la bio-diversità e costretto alla fame e alla disperazione centinaia di migliaia di piccoli produttori agricoli, che hanno visto trasformare la ricchezza umana e sociale del proprio lavoro nella miseria  della dipendenza monetaria dalla politica dei prezzi, fissata nei consigli di amministrazione delle grandi corporation.

Quest’anno la coincidenza del Vegan Party, oltre che con la settimana mondiale vegetariana, con le settimane di mobilitazione mondiale per la libertà dei semi e per la sovranità alimentare, promosse da Navdanya, l’organizzazione fondata dall’eco-scienziata indiana Vandana Shiva, costituirà un utile stimolo ad alimentare la riflessione e la presa di coscienza sull’ingiustizia del sistema di produzione dell’agroindustria e sulle devastanti conseguenze che determina su tutte le specie animali, umane e non.

E’ quanto accade con il sistema pervasivo degli allevamenti industriali in cui miliardi di esseri viventi sono costretti a una vita di immani sofferenze, per essere crudelmente sacrificati sulle tavole di consumatori, i  cui gusti omologati sono più il prodotto di raffinate tecnologie di marketing che di una scelta libera e consapevole.

Infatti, come afferma Luca Cangemi nel suo recente saggio L’elefante e la metropoli: "la modernità globale tenta di imporre il proprio dominio su ogni pratica sociale, a partire dalla più essenziale: da un lato, nelle aree rurali, ripropone i meccanismi coloniali sotto le mentite spoglie dello sviluppo tecnologico sotterrando, insieme alle sementi artefatte, la sovranità alimentare dei popoli, dall'altro, nelle aree metropolitane, rimette in scena un pionieristico assedio del fortino indiano per marcare il territorio con le più emblematiche bandierine a stelle e strisce, quelle dei fast food".

Siamo convint* che l’assunzione di una prospettiva antispecista sia fondamentale per ogni progetto di liberazione e di trasformazione della società. Innanzitutto l’antispecismo contribuisce a svelare lo schema su cui si fonda ogni tipo di oppressione razzista, sessista, omo-transfobica  e specista, quello che disconosce e annienta l’alterità nell’irriducibile differenza del suo corpo e dei suoi desideri;  in secondo luogo ci  induce a una riflessione essenziale sul modo di produzione capitalista a partire dal sistema delle monocolture intensive, degli allevamenti industriali e della grande distribuzione alimentare, un sistema non più sostenibile, capace solo di generare sofferenze e dalle conseguenze ambientali e sanitarie devastanti.

Inoltre crediamo che oggi sia fondamentale ripensare la politica a partire dalle pratiche collettive che si riescono a costruire,  per provare a trasformare la società e le tecnologie gerarchiche di dominio che la strutturano. Per fare ciò, in un contesto di forte crisi della rappresentanza politica  e di inadeguatezza delle forme e dei luoghi della partecipazione democratica, dobbiamo provare ad essere il cambiamento che desideriamo.

Se “l’individuo è ciò che mangia”, al Vegan Party siamo sicur*  che condivideremo buon cibo prodotto con amore, in un clima di convivialità e festa, con tante persone consapevoli, liberate dall’impostura del marketing della “carne felice” e orgogliose di essere il cambiamento necessario e possibile.

Collettivo lgbtq antispecista IbrideVoci città futura

privatizzazioni dei servizi, un disastro per Catania
















Dichiarazione di Luca Cangemi, del Coordinamento Nazionale della Federazione della Sinistra.

Il massiccio piano di privatizzazioni dei servizi pubblici locali annunciato dal Sindaco Stancanelli è un atto gravissimo, che è necessario bloccare per evitare conseguenze disastrose per le condizioni di vita dei cittadini e delle cittadine catanesi.
Si aprono alla speculazione privata settori delicatissimi a cominciare dall’acqua, in un momento in cui ci sarebbe particolare bisogno di una nuova gestione pubblica, per difendere le condizioni di cittadini già gravati dal peso della crisi economica e per innescare meccanismi di sviluppo.
Come avevamo denunciato, invece, la gestione incompetente e clientelare delle società partecipate è stata funzionale alla loro svendita.
Tutto ciò è fatto in modo offensivo e illegittimo, calpestando la volontà dei cittadini espressa chiaramente nell’esito del referendum, confermata recentemente dalla Corte costituzionale.
La nostra opposizione a quest’altro progetto contro la città sarà fermissima.