GAP - Gruppo di Acquisto Popolare

Contro il caro vita, contro la crisi, il Circolo Città Futura promuove il Gruppo di Acquisto Popolare.
Presso la sede di via Gargano, 37, a Catania, ogni PRIMA e TERZA DOMENICA del mese, sono disponibili pane casereccio, ortofrutta bio, olio, formaggi, miele, mandorle, liquori artigianali paste di mandorla, olive, conserve, vino, pasta, tutto a chilometro zero e a prezzi popolari.
L'esperienza del GAP CITTA' FUTURA ci ha accompagnato nello sforzo di costruire modalità diverse dell'agire politico.
L'esperienza dell'acquisto collettivo ha una forte valenza politica: non solo per i vincoli di solidarietà che si sono rinsaldati tra gli abitanti del quartiere, ma anche e soprattutto perchè l'acquisto collettivo e auto-organizzato ha reso evidente a tutti/e l'incidenza della speculazione sui prezzi dei beni di prima necessità e ha avvicinato molti produttori della zona, che incominciano a vedere nel consumo critico e nei principi della cosiddetta democrazia a chilometro zero una via di uscita da sinistra alla crisi della globalizzazione capitalistica.
La nostra speranza è di ritrovarci tutti insieme collettivamente, nella realizzazione CONCRETA di relazioni e percorsi che CONCRETAMENTE e SOLIDARISTICAMENTE costruiscono passo dopo passo la società alternativa.
Il contributo di ognuno di noi è prezioso. La nostra ambizione è quella di trasformare il GAP CITTA' FUTURA in una libera comunità di produttori e di consumatori.

Regolamento GAP “Città Futura”

1) Il GAP “Città Futura” è un gruppo di acquisto popolare, promosso dal circolo città futura del PRC/FdS, con l’obiettivo di mettere in contatto direttamente i/le cittadini/e con i piccoli produttori, saltando i passaggi della filiera ed abbattendo i costi, e favorendo così il consumo critico e consapevole di prodotti biologici, locali e di qualità.

2) Il GAP “Città Futura” si svolge periodicamente, nei mesi tra ottobre e maggio, con un orario ed una cadenza stabilita annualmente, che può essere modificata dall’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS) in base alle esigenze di gestione.

3) Gli spazi destinati al GAP e ai singoli produttori sono fissati dall’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS).

4) Possono accedere al GAP:
- i/le cittadini/e che si associano, rinnovando annualmente la propria adesione ed accettando il regolamento;
- i produttori che, accettando il presente regolamento, si impegnano a partecipare per l’intero periodo annuale (da ottobre a maggio), a garantire la rispondenza dei prodotti a quanto previsto dal regolamento, a concordare eventuali variazioni dei propri prodotti rispetto a quelli inizialmente proposti, a mantenere pulito lo spazio occupato dai propri prodotti, a rispettare gli orari di distribuzione, a pubblicizzare il GAP “città futura” e le sue iniziative, a non assentarsi senza preavviso (da comunicare con mail o telefonicamente).

5) I soci e i produttori non potranno per alcun motivo pubblicizzare in alcun modo durante il GAP iniziative politiche contrarie ai valori e alle idee dell’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS).

6) Al GAP “Città Futura” possono essere distribuiti i seguenti prodotti, la cui lista può essere modificata dall’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS):
- pane, prodotto localmente da panificazione artigianale, con un prezzo dimezzato rispetto a quello di mercato;
- prodotti ortofrutticoli, biologici o non trattati, da agricoltori locali che ne assicurino la qualità e la freschezza;
- uova e prodotti lattiero-caseari, prodotti da allevamento non intensivo e senza scopo di macellazione, da produttori locali che ne assicurino la qualità e la freschezza e forniscano i prodotti lattiero-caseari con confezionamento sottovuoto;
- pasta, legumi e similari e loro derivati, prodotti e confezionati da piccole aziende locali e/o biologiche;
- dolci e prodotti da forno, preparati artigianalmente, che non contengano strutto o similari, già igienicamente confezionati;
- olio e vino, prodotti localmente e direttamente dalle proprie materie prime da agricoltori locali, già confezionati in misure da 1 o 5 litri;
- conserve, confetture, marmellate, miele, rosoli e similari, prodotti artigianalmente e confezionati in contenitori sterili;
- saponi naturali prodotti artigianalmente.
Non sono ammessi prodotti di alcun tipo derivanti dall’uccisione di animali.

7) Il prezzo dei prodotti, proposto dai produttori, dovrà essere “popolare”, ovvero inferiore ai prezzi di mercato.

8) Soltanto in determinate occasioni, preventivamente stabilite dall’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS), anche in momenti separati dallo svolgimento del GAP, potranno essere presentati anche prodotti artigianali non alimentari (con l’esclusione di oggetti in pelle, perle naturali, avorio, seta, ecc.).

9) L’organizzazione (circolo città futura PRC/FdS) si impegna a pubblicizzare di volta in volta lo svolgimento del GAP ed i relativi prodotti, attraverso volantini ed internet, ma non si assume alcuna responsabilità dei prodotti che rimangono invenduti.

10) La violazione del regolamento da parte di soci e/o produttori determinerà l’esclusione dal GAP.


Al GRUPPO DI ACQUISTO POPOLARE sono state distrubuite anche le patate di Cassibile, fornite da produttori che aderiscono alla campagna delle Rete Antirazzista "Io non assumo in nero" e che garantiscono l’assunzione in regola dei migranti stagionali.
Di seguito una nota esplicativa della campagna:
dopo i terribili giorni di Rosarno e la positiva esperienza del 1° maggio a Cassibile, quest’anno vogliamo costruire una campagna di rilievo nazionale a difesa dei diritti dei migranti stagionali supersfruttati nelle campagne siracusane.
Da anni centinaia di migranti vengono a Cassibile, soprattutto durante la stagione di raccolta delle patate (aprile/giugno), per essere sfruttati in condizioni neoschiaviste da un padronato che, grazie all’evasione contributiva, ai bassi salari ed alle condizioni disumane di lavoro, si arricchisce indistrurbato grazie all’intermediazione dei caporali ed all’inefficacia, o peggio assenza, delle istituzioni preposte e dei sindacati concertativi.
Da anni a Cassibile ci si preoccupa esclusivamente di contenere la visibilità dei migranti in paese, quando tornano dal lavoro, anche se pagano (chi può, altrimenti dorme in mezzo agli alberi) esosi affitti e consumano come i locali abitanti.Da anni si aspettano le ultime settimane per provvedere ad un’accoglienza, sempre d’emergenza, (addirittura l’anno scorso neanche quella), ma solo per poche decine di migranti “regolari”; una regolarità pretesa per offrire loro un posto letto, ma ignorata quando si tratta delle garanzie contrattuali e delle tutele sindacali. E’ drammatico che ciò si ripeta in una terra dove 42 anni fa ci furono eroiche lotte bracciantili, che riuscirono a debellare a livello nazionale le piaghe delle gabbie salariali e del caporalato.A Cassibile come a Rosarno la maggioranza dei migranti sono regolari (rifugiati, richiedenti asilo, in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, da poco licenziati, alla ricerca di nuova occupazione), ma questa maggioranza con il passare del tempo viene spinta verso l’irregolarità (grazie a vergognose leggi razziali come la Bossi-Fini ed il recente “pacchetto sicurezza”), se non dimostra i contributi versati.
Il principio di “Uguale salario per uguale lavoro” o diventa la bussola dell’associazionismo antirazzista e del sindacalismo conflittuale o la differenziazione etnica dei salari può innescare fratricide guerre fra poveri, contrapponendo lavoratori italiani ai migranti e fra gli stessi migranti di diverse nazionalità, soprattutto in presenza dell’attuale devastante crisi economica. Rivendichiamo inoltre l’ottenimento del permesso di soggiorno per chi denuncia chi sfrutta il lavoro nero, ribaltando in senso estensivo i contenuti della direttiva europea n.52 del 18/6/’09.
Quest’anno, anche in seguito all’assemblea nazionale dei GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale) in Sicilia, vogliamo proporre alle associazioni del consumo critico ed a tutte le reti di movimento solidale la campagna “Io non assumo in nero, comprate le patate socialmente eque”; già possiamo fornire alcuni recapiti di aziende che producono patate e che garantiscono l’assunzione in regola dei migranti stagionali ( alcune lo fanno da anni e subiscono una concorrenza sleale dalle altre).Vogliamo e possiamo dimostrare che si può combattere il lavoro in nero, senza criminalizzare le vittime e con la loro partecipazione individuare chi si arricchisce con la piaga del caporalato e la consolidata rete di complicità. La lezione di civiltà, dataci dai migranti in rivolta contro i poteri criminali a Castelvolturno ed a Rosarno, deve incoraggiare la costruzione di una nuova stagione di lotta per i diritti di tutti i lavoratori, che veda i migranti come protagonisti della costruzione del proprio/nostro futuro, libero dal razzismo e dallo sfruttamento.
Rete Antirazzista Catanese.

Il GAP ha promosso anche "Arancia Metalmeccanica", una campagna a sostegno dei lavoratori in lotta delle aziende in crisi, attraverso la vendita di agrumi locali.