sabato 2 giugno 2012

"se lo voti non ti voto", campagna contro le modifiche all'art.18






















Malgrado i temi quotidiani distraggono rispetto al disegno di legge sul lavoro, i lavoratori non hanno dimenticato l'attacco che viene portato avanti con la riforma in discussione al senato in questi giorni.
Nelle settimane scorse  da Catania è nata la campagna "se tu lo voti io non ti voto" tesa a sensibilizzare i parlamentari a non votare le modifiche all'art.18 dello statuto dei lavoratori.
Puoi aiutarci anche tu inviando tu stesso e i tuoi amici la comunicazione sotto riportata, facendola girare su facebook, twitter, ecc ...
NON VOTARE PIU' CHI VOTA LA MODIFICA ALL'ART.18 E I PARTITI CHE SPONSORIZZANO TALE MODIFICA.

Michele Pistone
(RSU FIOM STM)

Egr. mio rappresentante al Parlamento,

l'art. 18 dello statuto dei lavoratori rappresenta una tutela irrinunciabile se non vogliamo far tornare indietro di 40 anni la democrazia di questo paese.
Senza l'esistenza di questa norma di civiltà, così come definita dalla legge 300 del 1970, da domani nessun lavoratore e nessuna lavoratrice potrà far valere molti diritti sanciti dalla legge perchè sarà sempre sotto la minaccia di perdere il proprio posto di lavoro. La riforma che dovrebbe combattere la precarietà ci renderà tutti precari e ci umilierà dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Però noi cittadini abbiamo ancora, se non volete toglierci anche questo, il potere del voto.
E allora se anche tu sarai artefice della modifica in peggio di tale articolo, in qualunque maniera, attraverso il voto della modifica del singolo articolo o attraverso il voto di fiducia al governo,  mai più metteremo su una lista elettorale una X sul tuo nome. E se dovessero esserci liste bloccate mai mettereremo una X su una lista dove c'è il tuo nome. E se dovessero esserci delle coalizioni con premi di maggioranza mai metteremo una X su una coalizione che contenga il tuo nome.
Anche se nella stessa lista o coalizione dovessero esserci parlamentari che hanno scelto in maniera discordante; anche se questo dovesse voler dire votare scheda bianca o non andare a votare, non
Ti/Vi appoggeremo più.
Modificare l’art.18 (così come definito dalla legge 300 del 20 maggio 1970) significa avallare l’ingiustizia peggiorando indirettamente le condizioni di vita, di lavoro ed economiche dei lavoratori italiani.
Ti chiediamo di non mortificare ancor più la gente che rappresenti e quindi invitiamo te e il gruppo parlamentare a cui fai riferimento a contrastare in tutti i modi la modifica dell’articolo 18, anche
abrogando l’art.14 del ddl sul lavoro all’esame del parlamento in questi giorni.


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