Il sequestro dei cantieri del MUOS disposto dall’autorità giudiziaria dà ragione alle denunce fatte dal movimento contro l’installazione di questa mostruosa macchina da guerra, che provoca un disastroso inquinamento elettromagnetico.
Adesso si tratta di intensificare la mobilitazione perché il governo, finora totalmente subalterno agli interessi militari americani, revochi del tutto l’autorizzazione all’opera. E’ necessario che la nostra terra sia liberata integralmente dal cappio rappresentato dalle basi militari, da Niscemi a Sigonella, che devastano il territorio e impediscono che la Sicilia svolga il suo ruolo naturale di ponte di pace e cooperazione nel mediterraneo.