martedì 3 luglio 2012

no ai corsi di riconversione sul sostegno: mozione del collegio docenti dell'I.C. "Musco" di Catania
















Testo della mozione presentata dalla RSU Claudia Urzì e approvata dal collegio docenti dell'I.C. “Angelo Musco” contro i corsi di riconversione sul sostegno.

Il collegio dei docenti dell'I.C. “Angelo Musco” di Catania riunito il 30/6/2012
Visto: - il decreto direttoriale n.7 del 16 aprile 2012 e le successive e ripetute circolari per lo slittamento delle domande per i corsi di riconversione del personale sul sostegno;
- l'art. 16 della legge di stabilità del novembre 2011 “Disposizioni in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici” ovvero come licenziare i dipendenti pubblici;
- l'art.4 comma 81 della legge di stabilità del novembre 2011 che prelude allo spostamento degli insegnanti tecnico pratico nel profilo Ata;
- l'art.19 del decreto legge n.98 del 6 luglio 2011 convertito in legge n.11/2011 in materia di dimensionamento scolastico, di personale inidoneo e di sostegno, di organico; -tutti i provvedimenti in materia di innalzamento dell'età pensionabile;
- i dati dell'organico in “esubero” dello scorso anno scolastico, oltre 10.500 solo tra i docenti;
- i dati relativi all'alto tasso di precarietà sia tra il personale Ata che per i docenti di sostegno;
- i tagli al personale Ata anche a causa degli “accantonamenti” per i docenti idonei ad altri incarichi e i futuri tagli per i docenti tecnico-pratici;
- le “nuove” forme di reclutamento del personale: i tirocini a pagamento, chiamata diretta, i contratti a prestazione d'opera ed esternalizzazione dei servizi;
- la caotica e precaria gestione delle classi di concorso (vedi anche l'istituzione delle materie “atipiche”), con docenti dirottati ad insegnare materie diverse per i quali NON è prevista RICONVERSIONE;
ritiene di esprimere la propria completa contrarietà ai su elencati provvedimenti ed in particolare ai corsi di riconversione, per i metodi di attuazione e per i contenuti degli stessi. Si tratta infatti di una ricollocazione del personale dichiarato in esubero a causa di provvedimenti governativi, ministeriali e direttoriali tesi alla sola “razionalizzazione” della spesa, già subita fortemente dalla scuola in questi ultimi decenni e in procinto di essere rinnovata nell'ambito della cosiddetta “spending review”. Tale ricollocazione del personale avviene senza tener conto minimamente delle reali motivazioni e dell'effettiva professionalità del personale: docenti di sostegno plurispecializzati, con anni e anni di esperienza tra i banchi sebbene ancora precari, saranno sostituiti già dall'inizio del prossimo anno scolastico da colleghi di altre discipline, costretti giocoforza a riciclarsi sul sostegno.E tutto ciò sarà possibile anche prima della fine del percorso formativo, dopo avere svolto anche solo 1/3 del corso di riconversione. La volontarietà della domanda di “riconversione” in questo contesto è palesemente fittizia e si scarica così sui lavoratori tensioni e divisioni tese a nascondere le responsabilità del Ministero e del Governo. Insomma l'ennesima guerra tra poveri alimentata dalla politica dei tagli alla spesa scolastica, ostinatamente perseguita dai diversi governi che si sono succeduti negli ultimi anni. La platea coinvolta dall'operazione di riconversione dovrebbe essere composta dagli “esuberi” dello scorso anno e dai nuovi “esuberi” del prossimo anno. I continui slittamenti delle scadenze per le domande, le imprecisioni, gli aggiustamenti in corso d'opera, rendono visibile un'urgenza di perseguire l'obiettivo di tagliare altri 10 mila posti di lavoro nei prossimi anni, che non tiene adeguatamente in conto il reale impatto sociale ed economico di tale scelta su tutta la società italiana.
Per ciò il collegio dei docenti esprime la propria contrarietà e chiede l'annullamento dei corsi di riconversione così come definiti dal decreto direttoriale n. 7 e il ripristino degli organici precedenti ai tagli della legge n. 133/2008.
Il collegio dei docenti impegna la dirigenza e l'amministrazione dell'istituto:
- ad informare gli studenti e le famiglie di tale situazione attraverso la pubblicazione sul sito della scuola di questa delibera;
-a trasmettere tale mozione a tutti gli organi competenti (Usp, Usr, Miur e Governo).