martedì 26 ottobre 2010

catania: diritti negati e deportazioni dei migranti

catania, palanitta



Le associazioni catanesi per la tutela dei diritti dei migranti lanciano l'allarme su quanto sta avvenendo relativamente alla gestione da parte delle forze dell'ordine dello sbarco di 128 stranieri avvenuto ieri a Catania. "Rimangono ancora confuse - denunciano le associazioni, tra cui Arci, Acnur, Iom e Save the children - le modalita' di intervento del blocco a mare del peschereccio carico di migranti e relativo uso della forza. Stiamo assistendo a gravissime violazioni dei diritti di questi cittadini stranieri che vengono trattenuti in detenzione al momento presso un palasport della periferia di Catania", il Palanitta, dove da 24 ore e' in corso un presidio per sollecitare il rispetto dei diritti dei cittadini stranieri trattenuti all'interno della struttura. L'Arci ha richiesto l'accesso dei propri legali per informare i cittadini stranieri presenti, di cui non e' stata ancora accertata ufficialmente la nazionalita', sulla possibilita' di richiedere la protezione internazionale. L'accesso e' stato prima negato dalla prefettura di Catania. Successivamente, il pm Agata Consoli, incaricata delle indagini, ha firmato un nulla osta, ma la prefettura non ha ritenuto di consentire l'accesso e ha verbalmente motivato tale decisione sulla base di un presunto "ripensamento" sul provvedimento da parte della procura. Ad oggi, pero', affermano le associazioni, non e' stato esibito nessun atto formale che revochi la precedente autorizzazione.
  "Viene pregiudicato il diritto degli stranieri - dicono le associazioni - alla richiesta di protezione internazionale".
  Viene rilevato, inoltre, che i 46 minori presenti nella struttura, contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente, abbiano pernottato insieme al gruppo degli adulti, in assenza di mediatori, assistenti sociali, educatori, e non siano stati tuttora trasferiti alle comunita' di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Dieci stranieri tra la giornata del 26 e del 27 sono stati ricoverati in strutture ospedaliere della citta' e subito dimessi "pur presentando condizioni di salute assai precarie". Rilevato tutto questo, spiegano le associazioni, "ci sembra evidente che il disegno del ministero dell'Interno sia quello di procedere aduna rapida espulsione di massa senza offrire le garanzie previste dalla normativa in materia di protezione umanitaria in violazione delle normative italiane e internazionali".
(AGI)