Dichiarazione di Luca Cangemi, segretario regionale PRC
Non cessa di sollevare scandalo la legge salva-presidi.Una legge contraria a elementari principi costituzionali che salvaguarda i risultati del concorso per dirigenti scolastici in Sicilia, annullato da sentenze definitive della magistratura.
Una vergogna, maturata nel chiuso delle commissioni parlamentari e cui hanno concorso forze di maggioranza e di opposizione, in particolare PD e PdL, sorde persino ai gravi rilevi mossi da un organo tecnico del valore del Servizio studi della Camera dei Deputati. Siamo di fronte ad un’altra pagina d’illegalità consumata in Parlamento, ma anche a un esempio di clamorosa imperizia.
Questa normativa, infatti, contiene prescrizioni chiaramente inapplicabili. Si prevede, infatti, per chi non superò lo scritto, la ricorrezione degli elaborati “adottando, da parte della commissione giudicatrice misure idonee per garantire l’anonimato degli elaborati”.
Missione impossibile per chiunque giacché in questi anni decine di temi sono stati fotocopiati, fatti circolare pubblicamente, persino letti durante una trasmissione RAI.
Del resto il consiglio di giustizia amministrativa ha escluso la ricorrezione perché, appunto, è impossibile ripristinare l’anonimato.
Un pasticcio foriero di ingiustizie e confusione; altro che riportare serenità come ha dichiarato il governatore Lombardo, un altro campione di legalità che si è impegnato per la legge salva-presidi.
Rifondazione comunista che dall’inizio ha denunciato l’azione trasversale che ha portato alla legge salva presidi, auspica che il successo di tutte le iniziative legittimamente messe in campo per affermare la legalità democratica e rinnova il proprio impegno per una forte iniziativa d’informazione e denuncia sulla questione, tra la battaglia per la difesa della scuola pubblica.