domenica 6 maggio 2012

integrazione persone disabili: sempre più a rischio nelle scuole




















Luca Cangemi, segretario del circolo PRC “Olga Benario” ha denunciato in una conferenza stampa la grave situazione che si sta determinando riguardo all’integrazione scolastica delle persone con disabilità:

“I tagli di organico degli ultimi anni hanno colpito profondamente un modello di integrazione che aveva riscosso anche riconoscimenti internazionali. Le realtà meridionali hanno in particolare pagato un prezzo pesantissimo. A Catania registriamo - soprattutto nelle scuole dei quartieri periferici - la situazione di classi, dove sono concentrati diversi allievi con disabilità, d’insegnanti costretti a dividersi su più situazioni con una dotazione oraria largamente insufficiente, di ragazzi con problematiche assai gravi cui è negato il rapporto frontale previsto dalla legge e ribadito più volte da sentenze della magistratura. Inoltre si sconta una situazione sempre più grave sul piano dell’assistenza igienico-sanitaria di pertinenza degli enti locali, dove gli operatori percepiscono gli stipendi con ritardi inammissibili e si prepara una forte diminuzione delle prestazioni. Questa situazione complessiva non solo non è affrontata dall’attuale governo ma, addirittura, per il prossimo anno scolastico si annunciano nuovi tagli e si cerca di scaricare sul sostegno ai disabili ulteriori pesi. E’ grave in particolare il decreto emesso negli scorsi giorni con cui si tenta di costringere i docenti soprannumerari a frequentare un corso-farsa per essere riconvertiti in insegnanti di sostegno.
Stiamo parlando di diverse migliaia d’insegnanti di ruolo, con lunga esperienza nelle proprie discipline, che sono rimasti senza cattedra per gli effetti nefasti dei tagli della riforma Gelmini e che adesso si vorrebbe indurre, con neanche tanto velate minacce, a frequentare un corso di poche ore, dai contorni poco chiari per poi essere gettati in un lavoro delicato e sconosciuto, provocando così l’espulsione dal mondo della scuola di precari con titoli specifici ed esperienza nel campo dell’integrazione delle persone disabili.
Addirittura la formazione base sufficiente per iniziare a lavorare nel sostegno sarebbe di un centinaio d’ore, per di più prevalentemente on line.
Chiaro che così si distrugge il sistema dell’integrazione e si apre la strada al ritorno a forme incivili di esclusione.
E’ necessario dunque bloccare questi corsi, evitare un’altra guerra tra i poveri, garantire ai docenti soprannumerari una sistemazione dignitosa e d in linea con la loro esperienza professionale, rilanciare il sostegno con la stabilizzazione dei precari e l’assegnazione di risorse idonee.
Lavoriamo da subito a una forte mobilitazione unitaria del mondo della scuola, dei cittadini, dell’associazionismo ed anche a un rilancio delle iniziative legali per garantire il diritto all’istruzione delle persone con disabilità”.